Introduzione

Diabete di tipo 1

Il diabete è una malattia ad evoluzione progressiva nel tempo (cronica) che provoca nell'individuo un aumento dei livelli di zucchero (glucosio) nel sangue (iperglicemia) rispetto ai valori normali. Dopo 8 ore di digiuno, i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) sono normalmente inferiori a 100 milligrammi/decilitro (100 mg/dl). Il diabete si considera accertato (diagnosticato) quando, per almeno due volte, i livelli di glucosio nel sangue sono superiori a 126 mg/dl oppure superiori a 200 mg/dl dopo la somministrazione per bocca (carico orale) di 75 grammi di glucosio (misurazione del glucosio).

I sintomi tipici causati dal diabete di tipo 1 sono:

  • necessità di bere frequentemente
  • necessità di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte
  • sensazione di stanchezza
  • perdita di peso e della massa muscolare

I sintomi del diabete di tipo 1 di solito si sviluppano molto rapidamente nei giovani (in pochi giorni o settimane). Negli adulti, il diabete di tipo 1 è più raro e i sintomi si sviluppano più lentamente (un paio di mesi).
In presenza di questi sintomi, se si riscontra una glicemia maggiore di 200 mg/dl in un momento qualsiasi della giornata, il diabete si considera accertato.

Questi sintomi si verificano a causa della mancanza di insulina, un ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue. In sua assenza il glucosio non entra all'interno delle cellule e, quindi, i suoi livelli nel sangue aumentano privando le cellule di una importante fonte di energia. Il glucosio in eccesso è eliminato con le urine e, quindi, la persona con diabete urina più spesso e, di conseguenza, beve più del solito.

È molto importante che il diabete sia diagnosticato il più presto possibile per iniziare rapidamente le cure ed evitare il progressivo peggioramento della malattia.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) attacca per errore le cellule del pancreas. Il pancreas danneggiato non è più in grado di produrre insulina e, senza di essa, il glucosio non può essere trasportato dal sangue nelle cellule per produrre energia.

Le persone con diabete di tipo 1 hanno spesso familiari con diabete e ciò fa pensare che il fenomeno autoimmune contro le cellule del pancreas possa avere una base genetica.

Non si conosce esattamente quale sia la causa che porti il sistema immunitario ad attaccare il pancreas: numerosi studi hanno indagato possibili fattori virali, alimentari o ambientali senza giungere, ad oggi, a conclusioni certe sulle cause della malattia.

Una persona con un parente stretto come, ad esempio, un genitore, un fratello o una sorella con diabete di tipo 1, ha una probabilità di circa il 6% di sviluppare la stessa malattia. Il rischio per le persone che non hanno familiari con diabete è di poco inferiore allo 0,5%.

Nel sangue delle persone con diabete di tipo 1 possono essere presenti anticorpi contro le cellule pancreatiche (definiti in sigla come: ICA, anti-GAD, IA2, IAA e anti-ZNT8) che, infatti, vengono utilizzati per fare la diagnosi della malattia. Esistono anche rari casi di diabete di tipo 1 a comparsa in età adulta (LADA Latent Autoimmune Diabetes in Adults) con i tipici sintomi del diabete di tipo 1 che si manifestano, però, lentamente nel tempo. Anch'essi, tuttavia, nel giro di 2-6 anni dovranno essere curati con insulina. Questi casi sono considerati come un diabete di tipo 1 dell’adulto ma non sono presenti gli anticorpi tipici del diabete di tipo 1 dell’infanzia.

Il diabete non può essere guarito. La cura ha lo scopo di mantenere il livello di glucosio nel sangue il più possibile nei valori normali e di controllare i sintomi per evitare una possibile evoluzione della malattia diabetica e lo sviluppo di complicanze.

Quando ad una persona viene fatta diagnosi di diabete, è importante che sia indirizzata ad un centro specializzato in cui sia presente una squadra di esperti per la cura e il controllo della malattia.

La persona con diabete di tipo 1 deve essere curata con iniezioni regolari di insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sangue normali. In alcune persone con diabete che sono in grado di gestire in maniera attiva la propria malattia vengono utilizzati piccoli apparecchi che infondono insulina al posto delle iniezioni.

La malattia diabetica causa importanti complicanze a carico di cuore, vasi sanguigni, reni, occhio e nervi e, per questo motivo, richiede controlli periodici di questi organi.

Per quanto riguarda l’occhio, esiste il rischio che il diabete provochi un danno della retina definito retinopatia diabetica che, se non curato, può portare alla cecità. Ogni persona con diabete, quindi, deve sottoporsi ad una visita oculistica subito dopo l’accertamento della malattia e poi almeno ogni due anni, se non ci sono lesioni alla retina. In presenza di segni di danno dell’occhio, i controlli devono essere più ravvicinati.

Nei giovani con diabete di tipo 1, se alla prima visita oculistica non emergono alterazioni della retina, il secondo controllo può essere effettuato dopo 5 anni dall'accertamento della malattia.

Una visita oculistica regolare, che comprende l’esame del fondo oculare, ha lo scopo di rilevare gli eventuali danni retinici il più presto possibile, in modo da agire rapidamente con le terapie e, quindi, nella maniera più efficace.

Per seguire nel tempo gli effetti del diabete sul cuore e sui vasi sanguigni è consigliata l’esecuzione di un elettrocardiogramma ogni anno e il controllo periodico della pressione arteriosa.

La funzionalità dei reni deve essere controllata annualmente mediante la valutazione della quantità di albumina nelle urine. Nelle persone con diabete di tipo 1 è consigliata dopo i 5 anni dall'accertamento della malattia.

Tutti le persone con diabete devono essere sottoposte a un esame completo del piede almeno una volta l’anno.

Le persone con diabete di tipo 1 devono seguire uno stile di vita adeguato, mangiare cibi sani, praticare esercizio fisico regolare e sottoporsi periodicamente ai controlli indicati dal medico per controllare che il livello di glucosio nel sangue sia accettabile. Questo significa:

  • seguire una dieta sana ed equilibrata
  • mantenere un peso ottimale o perdere peso, se si è in sovrappeso
  • smettere di fumare (se si fuma)
  • bere alcolici con moderazione
  • praticare esercizio fisico regolare

Sintomi

I sintomi causati dal diabete di tipo 1, di solito, si sviluppano molto rapidamente nei giovani (in pochi giorni o settimane). Negli adulti la malattia è più rara e i sintomi si sviluppano più lentamente (un paio di mesi). In genere, i sintomi scompaiono quando inizia la cura con l'insulina e i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) tornano sotto controllo.

I principali sintomi del diabete di tipo 1 sono:

  • necessità di bere frequentemente
  • necessità di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte
  • sensazione di stanchezza
  • perdita di peso e della massa muscolare
  • prurito agli organi genitali e/o frequenti episodi di candidosi (detto anche “mughetto”) nella donna
  • tagli o ferite che si rimarginano lentamente
  • visione offuscata

Se i sintomi permangono nel tempo si possono verificare anche vomito o difficoltà respiratorie. In questo caso, è necessario l'immediato ricovero in ospedale per le terapie del caso.

Quando rivolgersi al medico d'urgenza

È necessario rivolgersi con urgenza al medico curante se si presentano i seguenti disturbi:

  • perdita di appetito
  • nausea o vomito
  • alta temperatura
  • mal di stomaco
  • alito con odore particolare di frutta troppo matura, che può assomigliare all'odore della pera, dovuto alla presenza di acetone

Ipoglicemia (bassi livelli di glucosio nel sangue)

Nelle persone con diabete di tipo 1, la glicemia può essere molto bassa. Questa condizione è nota come ipoglicemia e può verificarsi quando non si rispettano gli orari o la tipologia dei pasti (saltare o ritardare il pasto oppure mangiare meno di quanto previsto); quando si assume una dose eccessiva di insulina; quando si pratica una intensa attività fisica; quando si consumano quantità eccessive di alcolici che possono interferire con l’assorbimento di farmaci e nutrienti e causare un calo dei livelli di glucosio nel sangue.

I sintomi dell’ipoglicemia sono:

  • tremori e irritabilità
  • sudorazione
  • formicolio alle labbra
  • sensazione di debolezza
  • confusione
  • fame
  • nausea (sensazione di malessere)

Una crisi ipoglicemica può essere tenuta sotto controllo mangiando o bevendo cibi contenenti zucchero ma se non viene subito curata può causare confusione, difficoltà a parlare e, infine, perdita di coscienza.

In questo caso, sarà necessaria una iniezione di emergenza di glucagone, un ormone che aumenta i livelli di glucosio nel sangue.

Iperglicemia (alti livelli di glucosio nel sangue)

Nelle persone con diabete di tipo 1, la glicemia può essere molto alta. Questa condizione è nota come iperglicemia e i sintomi, che possono verificarsi improvvisamente, sono:

  • sete estrema
  • secchezza delle fauci
  • visione offuscata
  • sonnolenza
  • necessità di urinare frequentemente

Se non curata, l'iperglicemia può portare a chetoacidosi diabetica. Una condizione grave in cui le cellule, non essendo in grado di utilizzare il glucosio, ricavano energia dai depositi di grasso e dai muscoli. Ciò determina un accumulo nel sangue di alcune sostanze, chiamate corpi chetonici, che possono causare vomito, disidratazione, perdita di coscienza e persino la morte.

Diagnosi

È molto importante che il diabete venga diagnosticato il più presto possibile per iniziare subito le cure necessarie ad evitare il progressivo peggioramento della malattia.

Quando si manifestano i sintomi del diabete è necessario farsi visitare dal medico di famiglia per gli eventuali accertamenti che il medico indicherà. Per accertare il diabete il primo esame che viene effettuato è la misurazione del glucosio nel sangue.

Nelle persone sane dopo 8 ore di digiuno i livelli di glucosio nel sangue sono normalmente inferiori a 100 milligrammi/decilitro (mg/dl). Una persona è considerata diabetica se, per almeno due volte, i risultati del test del glucosio siano superiori a 126 mg/dl.

Può essere utilizzato anche un altro esame del sangue noto come test dell’emoglobina glicata (HbA1c): il diabete è diagnosticato se il suo valore supera 6.5%.

Test dell’emoglobina glicata (HbA1c)

Il test dell'emoglobina glicata (HbA1c) è un esame del sangue che misura il livello medio di glicemia degli ultimi due o tre mesi e, quindi, può essere prescritto per diagnosticare il diabete e per seguire l’andamento della malattia nel tempo. Alle persone con diabete è consigliata l’esecuzione del test dell’HbA1c almeno due volte l'anno. Tuttavia, potrebbe essere necessario effettuarlo più frequentemente se:

  • il diabete è stato accertato recentemente
  • i livelli di glucosio nel sangue rimangono troppo elevati
  • la terapia è stata modificata

Il test dell’HbA1c può essere effettuato in qualsiasi momento del giorno e non richiede alcuna particolare preparazione, neanche il digiuno. Tuttavia, in certe situazioni come la gravidanza, è meno affidabile.

Il diabete di tipo 1 nei bambini

La maggior parte dei bambini con diabete è affetto dal tipo 1.

La gestione della malattia diverrà parte della vita familiare quotidiana e dovrà essere affrontata in raccordo con il team diabetologico che seguirà il bambino.

Terapia

Il diabete non può essere guarito. La cura della malattia ha lo scopo di mantenere normali i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) ed evitare lo sviluppo di complicanze.

Una persona con diabete deve essere indirizzata ad un centro diabetologico in cui siano presenti le diverse figure specialistiche necessarie per la cura e il controllo della malattia nel tempo: medico diabetologo, medico di medicina generale, infermieri, dietisti, podologi, professionisti di salute mentale (leggi la Bufala).

La cura richiede iniezioni regolari di insulina per mantenere normali i valori di glicemia. Nel diabete di tipo 1, infatti, il pancreas non è più in grado di produrre questo ormone. In alternativa alle iniezioni, in gruppi specifici di persone con diabete, possono essere utilizzati piccoli apparecchi che infondono insulina.

L'insulina è disponibile in diverse preparazioni: alcune hanno un effetto prolungato per un giorno intero (insulina a lunga durata d'azione), altre agiscono fino a otto ore (insulina a breve durata d'azione), altre ancora hanno un’azione rapida, non prolungata nel tempo (insulina ad azione rapida).

Spesso il piano di cura (piano terapeutico) prevede di utilizzare una combinazione di diversi tipi di insulina.

Iniezioni di insulina

L'insulina deve essere somministrata per iniezione: se fosse preparata sotto forma di compresse, sarebbe neutralizzata nello stomaco e non sarebbe in grado di entrare nel sangue per svolgere la sua funzione.

All'inizio della terapia con insulina, gli specialisti del centro diabetologico che segue la persona con diabete insegneranno come e quando fare le iniezioni in maniera autonoma. Inoltre, spiegheranno come conservare l'insulina e eliminare l'ago in maniera corretta dopo l’iniezione. È consigliabile che anche amici o parenti della persona con diabete ricevano le informazioni in modo da assicurare un eventuale supporto in condizioni di necessità.

Le iniezioni di insulina, di solito, sono effettuate con una apposita penna munita di ago, anche conosciuta come penna per insulina, o con un microinfusore. Talvolta, si utilizza una siringa. La maggior parte delle persone con diabete ha bisogno di più iniezioni al giorno: da due a quattro.

La terapia con microinfusore

Il microinfusore consiste in una piccola pompa, delle dimensioni di un mazzo di carte da gioco, collegata al corpo tramite un sottile tubo dotato, all'estremità, di un ago che viene inserito sotto la pelle.

La pompa permette all'insulina di giungere nel sangue in maniera costante e a una velocità che può essere regolata. Grazie a questo apparecchio non è necessario sottoporsi a più iniezioni nella giornata. Anche le persone che utilizzano il microinfusore, però, devono controllare la glicemia per assicurarsi di ricevere la giusta quantità di insulina.

La terapia con microinfusore può essere utilizzata da adulti, adolescenti e bambini (in questo caso con la supervisione di un adulto) con il diabete di tipo 1. Tuttavia, potrebbe non essere adatta per tutti i casi. I medici del centro diabetologico possono suggerire l’utilizzo del microinfusore nei casi in cui si verifichino frequenti episodi di ipoglicemia (bassi livelli di glucosio nel sangue).

Controllo della glicemia 

La cura del diabete di tipo 1 è basata essenzialmente sul controllo della glicemia che può essere misurata sia attraverso analisi effettuate presso i laboratori, sia utilizzando apparecchi per la misurazione della glicemia a casa.

Generalmente, il medico di famiglia o lo specialista diabetologo richiedono la misurazione dei livelli di glucosio nel sangue ogni due-sei mesi e la verifica dei livelli di emoglobina glicata (HbA1c) almeno due volte l’anno. L’HbA1c è un esame utilizzato per valutare la glicemia nel corso degli ultimi due o tre mesi. Nel caso di cambiamenti delle cure o di risultati che evidenzino valori elevati, potrebbe essere necessario eseguirlo anche 4 volte l’anno.

L’HbA1c è una forma di emoglobina (proteina presente nei globuli rossi con la funzione di trasportare l’ossigeno dal sangue a tutti i tessuti dell’organismo) in stretta relazione con il glucosio presente nel sangue.

Un valore alto di HbA1c significa che la glicemia è stata alta negli ultimi due-tre mesi e che il piano terapeutico del diabete, probabilmente, dovrà essere modificato.

I livelli di HbA1c considerati indicativi dell’efficacia della terapia devono essere inferiori a 7% (o 53mmol/mol). Per alcune persone con diabete, però, può essere richiesto un valore del 6,5% (48mmol/mol).

Il monitoraggio della glicemia

Le persone con diabete di tipo 1, oltre a sottoporsi alle analisi di laboratorio per misurare la glicemia ogni due-sei mesi, come indicato dal proprio piano terapeutico, possono ricevere dai medici curanti la richiesta di controllare i livelli di glucosio nel sangue anche a casa, utilizzando un misuratore di glicemia (automonitoraggio). Ciò consente di conoscere i valori della glicemia nel corso della giornata e di registrare più valori possibili consentendo di controllare l’efficacia della terapia o eventuali iperglicemie o ipoglicemie.

La glicemia, infatti, può essere influenzata da tanti fattori quali l'esercizio fisico, lo stress, il consumo di alcol, l'assunzione di altri farmaci e, per le donne, i cambiamenti ormonali che avvengono durante il ciclo mestruale.

Il misuratore di glicemia (glucometro) è un piccolo dispositivo in grado di leggere le strisce reattive su cui è stata depositata una goccia di sangue ottenuta, in genere, dalla puntura di un polpastrello. Alle persone con diabete vengono forniti gratuitamente i glucometri, le strisce reattive e i pungidito (piccoli strumenti per effettuare la puntura sul polpastrello) in quanto compresi nel piano terapeutico che rientra nell'esenzione dal pagamento dei ticket sanitari. Il medico di famiglia, o gli specialisti del centro diabetologico, saranno in grado di fornire alla persona con diabete tutte le informazioni necessarie.

L’uso del glucometro, permettendo di controllare i livelli di glucosio nel sangue in diversi momenti della giornata e in giorni diversi, fornisce informazioni importanti per mantenere o modificare la terapia in modo da ottenere valori di glicemia il più possibile simili ai valori normali.

I livelli di glucosio nel sangue sono, normalmente, inferiori a 100 mg/dl prima dei pasti (glicemia preprandiale) e inferiori a 140 mg/dl due ore dopo i pasti (glicemia postprandiale).

Cura dell’iperglicemia

Le persone con diabete di tipo 1 possono avere valori elevati di glicemia (iperglicemia) anche se sono in cura. Ciò può accadere per diversi motivi quali, ad esempio, il consumo di quantità di cibo eccessive, una infezione, la presenza di un’altra malattia oppure la somministrazione di una dose insufficiente di insulina.

Quando si verifica l’iperglicemia, potrebbe essere necessario modificare la dieta e la dose di insulina per mantenere i livelli di glucosio entro limiti normali. Lo specialista diabetologo sarà in grado di consigliare le modifiche più adatte ad ogni caso.

Se l’iperglicemia non è curata, può portare a chetoacidosi diabetica, condizione in cui le cellule, non essendo in grado di usare il glucosio, utilizzano i depositi di grasso e il muscolo come fonte alternativa di energia determinando un accumulo di corpi chetonici acidi nel sangue. La chetoacidosi diabetica è molto grave e, se non viene tempestivamente curata, può portare a perdita di coscienza e anche alla morte. I segni di chetoacidosi diabetica comprendono:

  • necessità di urinare frequentemente
  • necessità di bere
  • stanchezza e letargia (scarse energie e sonnolenza)
  • visione offuscata
  • dolori addominali (in genere a livello dello stomaco)
  • nausea e vomito
  • difficoltà nella respirazione
  • alito con odore particolare di frutta troppo matura (descritto come un odore di pera) dovuto alla presenza di acetone
  • collasso e perdita di coscienza

Lo specialista diabetologo fornisce alla persona con diabete le informazioni necessarie per ridurre il rischio che si sviluppi la chetoacidosi e lo informa anche sulla possibilità di utilizzare un kit per misurare i chetoni nelle urine, qualora compaiano segnali che possano farne sospettare la presenza. Si tratta, infatti, di una condizione che richiede il ricovero ospedaliero urgente, con la somministrazione di insulina direttamente in vena (via endovenosa) e di liquidi, in caso sia presente anche uno stato di disidratazione.

Cura dell’ipoglicemia

Le persone con diabete di tipo 1 in terapia possono, a volte, avere valori bassi di glicemia (ipoglicemia). Se è lieve produce una sensazione di barcollamento, debolezza e fame, e di solito, può essere risolta mangiando o bevendo qualcosa di zuccherino.

Se si verifica una crisi ipoglicemica si dovrebbe consumare un cibo a base di zucchero (carboidrato semplice) che rilasci velocemente il proprio contenuto di glucosio come, ad esempio, una bevanda zuccherata, una zolletta o una bustina di zucchero (leggi la Bufala o guarda il Video) e, subito dopo, un cibo che liberi più lentamente lo zucchero contenuto (carboidrato complesso ad azione prolungata) come, ad esempio, una barretta di cereali, un panino, un po’ di frutta o del latte.

Nella maggior parte dei casi, queste misure sono sufficienti per alzare la glicemia a livelli normali, anche se potrebbero essere necessarie alcune ore.

Se si sviluppa una grave ipoglicemia possono verificarsi uno stato di confusione e sonnolenza fino ad arrivare alla perdita di coscienza.

In questo caso, sarà necessaria una iniezione, intramuscolo o endovenosa, di glucagone, un ormone che aumenta i livelli di glucosio nel sangue.

Lo specialista diabetologo del Centro che segue la persona con diabete sarà in grado di consigliare come evitare una crisi ipoglicemica e cosa fare nel caso si verifichi.

Altre cure

A lungo termine il diabete di tipo 1 può provocare diverse complicanze e determinare un rischio maggiore di avere malattie cardiache, ictus e malattie renali. Per questo motivo, a volte, le persone con diabete sono trattate anche con farmaci utili a prevenire o curare questo tipo di malattie: basse dosi di aspirina per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari; statine per ridurre i livelli di colesterolo oppure farmaci anti-ipertensivi per controllare una pressione arteriosa alta.

Complicazioni

Livelli di glucosio molto elevati nel sangue causano “complicanze acute” come la chetoacidosi.

Livelli di glucosio nel sangue superiori a quelli normali, ma non troppo elevati, sono responsabili delle “complicanze croniche” che possono colpire cuore, vasi sanguigni, reni, occhio e nervi. Per questo motivo sono effettuati controlli periodici di diversi organi.

Malattie cardiache e ictus

Le persone con diabete hanno un rischio aumentato fino a cinque volte rispetto alle persone sane di sviluppare la malattia coronarica o di avere un ictus.

Se la cura del diabete non è adeguata a mantenere la glicemia nella norma, la probabilità di sviluppare aterosclerosi (restringimento dei vasi arteriosi) è aumentata. Ciò può determinare uno scarso flusso di sangue al cuore, e provocare angina (un sordo, pesante o stretto dolore al petto) o infarto, oppure una riduzione di sangue al cervello causando l’ictus.

Per verificare lo stato generale di cuore e vasi sanguigni sono consigliati un elettrocardiogramma e il controllo della pressione arteriosa una volta l’anno.

Danno ai nervi

Alti livelli di glucosio nel sangue possono danneggiare direttamente i nervi o i piccoli vasi sanguigni dei nervi stessi causando danni al sistema nervoso periferico (neuropatia periferica). I sintomi che segnalano danni ai nervi sono formicolio, dolore bruciante e/o intorpidimento che si diffonde dalle dita dei piedi verso il tronco fino alla comparsa di ulcere ai piedi.

Se sono colpiti i nervi dell’apparato gastrointestinale si può verificare nausea, vomito, diarrea o costipazione.

Retinopatia diabetica

Nelle persone con diabete esiste il rischio che si verifichi un danno della retina, definito “retinopatia diabetica”, che, se non curato, può portare alla perdita della vista.

La retina è il tessuto presente nella parte posteriore dell'occhio e rappresenta l’organo responsabile della vista. I vasi sanguigni che irrorano la retina possono essere danneggiati da elevati livelli di glicemia, come accade agli altri vasi sanguigni del corpo, e causare una importante sofferenza di questo organo.

Per prevenire i danni alla retina le persone con diabete di tipo 1 sono sottoposte a una visita oculistica, che comprende l’esame del fondo oculare, subito dopo l’accertamento (diagnosi) della malattia e dopo 5 anni. In seguito, se non si sono verificati danni, il controllo si effettua ogni due anni. In questo modo, si possono rilevare eventuali danni retinici il più presto possibile, in modo da agire nelle fasi precoci e, quindi, nella maniera più efficace.

Per evitare questi danni è importante che la glicemia sia mantenuta nei livelli normali ma se si riscontrassero danni importanti si ricorre alla terapia con farmaci che vengono iniettati nell'occhio o al trattamento laser.

Malattie renali

Nel tempo il diabete di tipo 1, può causare una riduzione della funzione del rene che, di solito, si associa a un aumento della pressione arteriosa. La terapia è volta a tenere sotto controllo i livelli di glicemia e a ridurre la pressione alta.

In rari casi si può giungere fino all'insufficienza renale che deve essere curata con la dialisi o il trapianto di rene.

La funzionalità del rene deve, quindi, essere controllata annualmente mediante la valutazione della quantità di albumina nelle urine. Nelle persone con diabete di tipo 1, il controllo della funzione renale è consigliato dopo i 5 anni dall'accertamento della malattia (diagnosi).

Problemi ai piedi

Il controllo regolare del piede nelle persone con diabete di tipo I è un elemento importante per evitare che si verifichi una complicanza molto pericolosa che richiede l’amputazione. I danni ai vasi sanguigni e ai nervi causati dal diabete si evidenziano a livello del piede con la comparsa di piccole lesioni che devono essere curate il prima possibile. Si tratta di tagli o abrasioni, non facilmente visibili se non sono cercati, che possono causare gravi infezioni ed ulcere.

È consigliabile che le persone con diabete controllino i piedi ogni giorno e tengano sotto controllo eventuali ferite e tagli che non guariscono, la presenza di gonfiore o zone arrossate e le segnalino al medico.

Tutti i pazienti con diabete dovrebbero essere sottoposti a un esame completo del piede almeno una volta l’anno.

Disfunzione sessuale

Negli uomini con diabete, in particolare quelli che fumano, il danno ai nervi e ai vasi sanguigni può portare a problemi di erezione che possono essere curati con farmaci specifici oltre che con il controllo della glicemia.

Le donne con diabete possono manifestare:

  • un desiderio sessuale ridotto (perdita della libido)
  • ridotto piacere sessuale
  • secchezza vaginale
  • dolore durante i rapporti sessuali

Se si verifica una ridotta lubrificazione vaginale, o dolore durante i rapporti sessuali, è possibile utilizzare un lubrificante vaginale o un gel a base di acqua.

Aborto spontaneo e nati morti

Le donne in gravidanza con diabete hanno un rischio aumentato di aborto spontaneo, nati morti o con malformazioni alla nascita messe in relazione con i livelli di glicemia sin dal momento del concepimento. Per questo motivo è importante che, prima di programmare una gravidanza, le donne con diabete seguano un programma specifico che consenta di arrivare al concepimento del bambino con il miglior controllo possibile della malattia. Durante la gravidanza, le donne con diabete di tipo 1 devono essere seguite da un gruppo di specialisti che comprenda anche il ginecologo.

Vivere con

È importante che le persone con diabete di tipo 1 si prendano cura della propria salute e del proprio benessere con il sostegno degli esperti coinvolti nella cura del diabete: il medico di famiglia, lo specialista diabetologo e il personale del Centro diabetologico.

Poiché la malattia si manifesta quasi sempre in età giovanile, è importante trovare un equilibrio tra il controllo della malattia e le attività scolastiche, fisiche e ricreative che fanno parte della vita quotidiana di un bambino e di un ragazzo.

Inoltre, essendo una malattia che evolve nel tempo (cronica), la persona con diabete dovrà avere contatti regolari con il medico di famiglia e gli specialisti del centro diabetologico per concordare i controlli periodici, la terapia e segnalare le eventuali problematiche che dovessero manifestarsi.

Le persone con diabete di tipo 1 accertato dovranno adottare uno stile di vita adeguato, mangiare cibi sani, praticare esercizio fisico regolare e sottoporsi periodicamente agli esami del sangue. Questo significa:

  • seguire una dieta sana ed equilibrata
  • mantenere un peso ottimale o perdere peso, se si è in sovrappeso
  • smettere di fumare (se si fuma)
  • bere alcolici con moderazione
  • praticare esercizio fisico regolare

Stile di vita corretto

Alimentazione sana

Una dieta sana ed equilibrata non richiede di evitare del tutto determinati tipi di alimenti ma di ridurre le quantità di grasso, sale e zucchero aumentando la quantità di cibi ricchi di fibre.

In linea generale è consigliabile mangiare, in giuste quantità, carboidrati complessi come la pasta e consumare frutta e verdura. Se sono presenti problemi renali, i cibi ricchi in proteine vanno limitati.

Una dieta ben equilibrata è la prima cura per una persona con diabete di tipo 1 e su essa é personalizzata la terapia insulinica.

Esercizio fisico regolare

L'attività fisica abbassa la glicemia e, per tale motivo, è importante che una persona con diabete pratichi un esercizio fisico regolare, dedicandosi ad almeno 150 minuti (2 ore e 30 minuti) ogni settimana di attività aerobica di moderata intensità, come la bicicletta o la camminata veloce. Se la persona con diabete desidera iniziare una attività fisica specifica, dovrà consultare il proprio medico di famiglia o gli specialisti del centro diabetologico perché potrebbe essere necessario modificare la cura con l’insulina, o la dieta, per mantenere la glicemia costante.

Fumo

L’abitudine al fumo aumenta il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare, come infarto o ictus, in particolare nelle persone con diabete.

Se si vuole smettere di fumare, il medico di famiglia, o appositi Centri antifumo, saranno in grado di fornire consulenza e assistenza.

Alcol

La persona con diabete può bere alcolici limitandosi alla quantità giornaliera raccomandata ma deve evitare di bere alcol a stomaco vuoto.

In base alla quantità di bevande alcoliche assunte, l'alcol in esse contenuto può aumentare o diminuire i livelli di glucosio nel sangue, causando stati di iperglicemia o di ipoglicemia. L’assunzione di alcol può anche influenzare l’efficacia della cura con l’insulina o il dosaggio del glucosio nel sangue.

Sia per gli uomini che per le donne si consiglia di non bere regolarmente più di 14 unità di alcol a settimana considerando che l’unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.

Vaccinazioni

Alle persone con malattie croniche è raccomandata la vaccinazione contro l’influenza nel periodo autunnale. È consigliata anche la vaccinazione contro la polmonite pneumococcica come protezione da questa grave infezione polmonare.

Cura dei piedi

La persona con diabete ha un rischio maggiore di sviluppare problemi ai piedi, quali le ulcere e le infezioni conseguenti a piccoli tagli ed escoriazioni. È consigliabile, quindi, controllare regolarmente i piedi per verificare la presenza di tagli o vesciche anche perché, se i nervi nei piedi sono danneggiati, può succedere di non sentire il dolore o fastidio provocato da queste alterazioni.

Le unghie devono essere mantenute corte, l’igiene del piede deve essere accurata e quotidiana e devono essere indossate scarpe che si adattino correttamente ai piedi. È consigliabile consultare regolarmente gli esperti di cura del piede (podologo o anche pedicure) per rilevare in tempo eventuali problemi.

Qualora si verifichi una lesione al piede che non mostra segni di guarigione nel giro di pochi giorni, deve essere consultato subito il medico di famiglia o lo specialista diabetologo.

Controlli della vista

Le persone con diabete devono effettuare un controllo periodico degli occhi per verificare l’eventuale presenza di un danno alla retina, definito retinopatia diabetica, una condizione che, se non curata, può portare alla perdita della vista. La retina, infatti, è il tessuto presente nella parte posteriore dell'occhio e rappresenta l’organo responsabile della visione. I vasi sanguigni che irrorano la retina possono essere danneggiati da elevati livelli di glicemia causando così una importante sofferenza di questo organo.

Le persone con diabete di tipo 1 dovrebbero sottoporsi a una visita oculistica, che comprende l’esame del fondo oculare, subito dopo l’accertamento della malattia (diagnosi) e dopo 5 anni. Se non si evidenziano lesioni, in seguito il controllo può essere eseguito ogni due anni. In questo modo, si possono evidenziare eventuali danni retinici in fase iniziale che si possono curare nella maniera più efficace.

Il controllo della retina consiste in una visita effettuata dal medico oculista o in una fotografia eseguita con un apparecchio specifico, che consente di vedere il fondo degli occhi e dura circa mezz'ora.

Diabete e gravidanza

In gravidanza le donne con diabete hanno un rischio aumentato di aborto spontaneo, nati morti o malformazioni congenite, messo in relazione ai livelli di glicemia sin dal momento del concepimento. Per tutti questi motivi è molto importante che la donna in gravidanza abbia un controllo ottimale della glicemia. Quindi è importante che prima di programmare una gravidanza le donne con diabete seguano un programma specifico che consenta loro di arrivare al concepimento con il miglior controllo possibile della malattia. Durante la gravidanza le donne con diabete devono essere seguite da un una squadra di specialisti che includa il medico ginecologo.

Durante la gravidanza può accadere che donne non diabetiche possono avere un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Questa condizione è definita diabete gestazionale e colpisce fino al 18% delle donne in gravidanza.

È raccomandata l’assunzione di acido folico in fase di programmazione e durante la gravidanza per ridurre il rischio di problemi al midollo spinale del feto.

In gravidanza la donna con diabete deve eseguire controlli periodici degli occhi e della funzione renale e cardiaca e potrebbe essere richiesto anche un controllo della funzione tiroidea.

Prossimo aggiornamento: 05 febbraio 2022

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