Introduzione

Diarrea

La diarrea è definita come emissione di feci acquose, semiformate o liquide più volte nella giornata e, comunque con frequenza maggiore rispetto a quella abituale. In base alla sua durata, può essere distinta in:

  • acuta, se dura meno di 2 settimane
  • cronica, se è presente per 4 settimane circa

Capita a molte persone di soffrirne ogni tanto e, di solito, non è preoccupante. Ciononostante può essere fastidiosa e spiacevole finchè non termina e ciò avviene, generalmente, nel giro di pochi giorni o di una settimana. Esistono varie cause che provocano la diarrea, tra queste, la più comune, sia negli adulti sia nei bambini, è un’infezione intestinale (gastroenterite).

La gastroenterite può essere causata da:

  • virus, come il norovirus e il rotavirus
  • batteri come il campylobacter e l’escherichia coli, spesso contenuti in cibo contaminato
  • parassiti, come la giardia, trasmessa all’uomo attraverso acqua contaminata

Le infezioni intestinali possono essere contratte anche durante viaggi all'estero, in particolare in zone con scarsa igiene. Questo tipo di diarrea è nota come la diarrea del viaggiatore.

La diarrea acuta può anche essere associata ad una intolleranza alimentare, ad una vera e propria allergia, all'utilizzo di farmaci o ad uno stato ansioso. In alcuni casi, il ripetersi di episodi di diarrea acuta (diarrea ricorrente) può essere legato a una malattia cronica dell'intestino come, per esempio, la sindrome dell'intestino irritabile (SII). La diarrea cronica è spesso il segnale di una infiammazione dell’intestino.

Dopo l'ultimo episodio di diarrea è consigliabile rimanere a casa almeno 48 ore per prevenire la diffusione dell’infezione ad altre persone.

La maggior parte dei casi di diarrea guarisce dopo un paio di giorni anche senza cura e, generalmente, non è necessario consultare il medico di famiglia. È, però, opportuno bere molti liquidi, anche a piccoli sorsi, perché la diarrea può portare a disidratazione. Ciò avviene con particolare frequenza nell’anziano che deve, per questo, essere oggetto delle stesse attenzioni che si riservano ai bambini. Il medico di famiglia potrà suggerire, sia nell’adulto che nel bambino a rischio di disidratazione, di utilizzare una soluzione di reidratazione orale.

In presenza di diarrea si può continuare a mangiare cibi solidi, o ricominciare a consumarli, se ci si sente in grado di farlo. Nel lattante non si deve interrompere l’allattamento sia che avvenga al seno, sia con il biberon.

Sono disponibili farmaci, come la loperamide, che limitano la diarrea. Il loro uso, tuttavia, non è raccomandato perchè la diarrea rappresenta il meccanismo messo in atto dall'organismo per eliminare l'agente infettivo. Il medico curante saprà consigliare se e quando ricorrere a questi farmaci che, nella maggior parte, non devono essere somministrati ai bambini.

È necessario consultare il medico se gli episodi di diarrea sono particolarmente frequenti, gravi o sono associati ad altri disturbi (sintomi):

  • febbre
  • sangue e/o pus nelle feci
  • vomito persistente
  • mal di stomaco grave o continuo
  • segni di disidratazione quali sonnolenza, emissione di scarse quantità di urine di colore giallo carico o ambrato, sensazione di stordimento o vertigini, disorientamento nell'anziano
  • feci di colore scuro o nero, possibile segnale di sanguinamento nello stomaco
  • perdita di peso

È opportuno contattare il medico nei casi in cui, sia nell’adulto sia nel bambino, la diarrea sia particolarmente persistente perché potrebbe essere il segnale della presenza di un problema più serio che deve essere scoperto e indagato. Nella maggior parte dei casi, la diarrea dovrebbe passare entro una settimana circa.

Prevenire la diarrea

La diarrea è spesso causata da un'infezione. È possibile ridurre il rischio di ammalarsi mantenendo elevate condizioni di igiene:

  • lavare accuratamente le mani con acqua calda e sapone dopo essere andati in bagno e prima di mangiare o preparare il cibo (Video)
  • pulire il water, compresa la maniglia e il sedile, con disinfettante dopo ogni attacco di diarrea
  • evitare di condividere asciugamani, tovaglioli, posate, bicchieri con altri membri della famiglia

È anche importante porre attenzione all'igiene nell'assunzione di cibo e acqua durante i viaggi all'estero, evitando di bere l'acqua del rubinetto perché potenzialmente non sicura, di usare il ghiaccio nelle bevande e di mangiare cibi poco cotti.

Sintomi

La diarrea consiste in una produzione frequente di feci acquose, semiformate o liquide. Alcune persone possono avere anche altri disturbi (sintomi), a seconda della causa che l’ha determinata. I disturbi (sintomi) associati alla diarrea possono includere:

Segni di disidratazione

Nei bambini la disidratazione può manifestarsi con:

  • irritabilità o sonnolenza
  • scarsa produzione di urina. Nei neonati la quantità di urina è considerata scarsa quando passano più di tre ore tra una emissione di urina (minzione) e l'altra. Bambini e adolescenti possono trascorrere anche otto ore o più senza urinare se sono disidratati
  • scarsa lacrimazione con il pianto
  • pallore cutaneo con occhi infossati
  • mani e piedi freddi
  • peggioramento delle condizioni generali

Negli adulti i segni di disidratazione possono includere:

  • sete
  • bocca secca ed impastata
  • pelle secca e poco elastica
  • occhi infossati
  • stanchezza e mancanza di energia
  • perdita di appetito
  • nausea
  • sensazione di stordimento
  • vertigini
  • crampi muscolari
  • battito cardiaco accelerato

Nei casi più gravi può essere presente delirio e perdita di coscienza.

Quando consultare il medico

Se si verificano i seguenti disturbi deve essere contattato il medico curante perché potrebbero essere il segnale di malattie importanti:

Bambini

  • sei o più episodi di diarrea nelle ultime 24 ore
  • tre o più episodi di vomito nelle ultime 24 ore
  • diarrea e vomito contemporaneamente
  • feci liquide
  • sangue nelle feci
  • un grave o continuo mal di stomaco
  • segnali di disidratazione
  • diarrea persistente (diarrea cronica)

Adulti:

  • sangue nelle feci
  • vomito persistente
  • perdita consistente di peso
  • grandi quantità di diarrea molto acquosa
  • episodi di diarrea durante la notte che disturbano il sonno
  • comparsa di diarrea durante o dopo una terapia antibiotica o una cura in ospedale
  • sintomi di disidratazione
  • feci di colore scuro o nero perché potrebbero essere segnali di sanguinamento nello stomaco

Si deve contattare il medico di famiglia anche in caso di diarrea persistente (diarrea cronica). La maggior parte delle diarree negli adulti guarisce nel giro di due - quattro giorni.

Cause

La diarrea si verifica quando le bevande e la parte liquida del cibo non possono essere assorbite dall'intestino o quando una quantità eccessiva di liquido passa nell'intestino producendo feci acquose.

Diarrea acuta

La diarrea che insorge improvvisamente e rapidamente (diarrea acuta) è, di solito, il sintomo di una infezione intestinale (gastroenterite), che può essere causata da:

  • virus, come i norovirus e rotavirus
  • batteri, come campylobacter, clostridium difficile (c. difficile), escherichia coli (e. coli), salmonella o shigella che i possono causare una tossinfezione alimentare
  • parassiti, come la giardia intestinale che causa la giardiasi

Altre possibili cause comprendono:

La diarrea, a volte, può essere un effetto indesiderato (effetto collaterale) causato da alcuni farmaci :

Le informazioni riportate sul foglietto illustrativo contenuto nella confezione del medicinale deve dichiarare se il farmaco comprende la diarrea tra i suoi effetti indesiderati (effetti collaterali).

Diarrea cronica

Le cause che possono determinare una diarrea che persiste nel tempo (diarrea cronica) sono:

  • sindrome dell'intestino irritabile (SII), malattia molto diffusa che interessa le funzioni motorie dell'intestino. In questo caso la diarrea è più spesso ricorrente
  • malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, causano un'infiammazione dell'intestino
  • celiachia, malattia causata in alcune persone dall'ingestione di cibi contenenti il glutine
  • malassorbimento degli acidi biliari, si verifica quando la bile prodotta dal fegato non viene adeguatamente riassorbita dall'intestino e si accumula al suo interno producendo un effetto lassativo
  • pancreatite cronica, infiammazione del pancreas che determina la riduzione della produzione di enzimi digestivi e, conseguentemente, il malassorbimento da parte dell’intestino dei cibi non digeriti con la produzione di diarrea
  • malattia diverticolare consistente nella formazione di sacche lungo il colon all'interno di cui le feci si accumulano e ristagnano causando una diarrea ripetuta (ricorrente)
  • cancro dell'intestino, la presenza di un tumore nel colon può associarsi a frequenti episodi di diarrea e, alcune volte, a presenza di sangue nelle feci
  • conseguenze di interventi chirurgici sul tratto gastrointestinale (resezione gastrica, resezione intestinale, resezione del colon)

Diagnosi

La maggior parte dei casi di diarrea migliorano e guariscono entro una settimana. Se ciò non avviene è consigliabile rivolgersi al medico di famiglia che, per identificarne le cause, potrebbe prescrivere alcuni esami di laboratorio e strumentali e rivolgere alcune domande:

  • aspetto delle feci, presenza o meno di sangue, consistenza acquosa o semi solida
  • frequenza delle scariche di diarrea
  • presenza di febbre
  • eventuali contatti con persone che avevano la diarrea
  • recenti viaggi all'estero
  • possibilità di avere contratto una tossinfezione alimentare mangiando fuori casa
  • eventuali cambiamenti di terapie
  • presenza di ansia o di stress

Esame delle feci

Per identificare segni di infezione il medico di famiglia potrà prescrivere un esame delle feci in presenza di:

  • diarrea persistente che dura da più di due settimane
  • sangue o pus nelle feci
  • disturbi generali, come febbre o disidratazione
  • sistema immunitario indebolito, come può accadere, ad esempio, nelle persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV)
  • recenti viaggi all'estero
  • frequentazione recente di ospedali o consumo di antibiotici

Analisi del sangue

Il medico di famiglia, se sospetta che la diarrea sia causata da una malattia infiammatoria intestinale, oltre all'esame delle feci può prescrivere alcuni esami del sangue. In base ai risultati delle indagini, se ha ancora dei dubbi sulle cause della diarrea, può consigliare di rivolgersi ad uno specialista per eseguire ulteriori approfondimenti.

Esplorazione rettale

Consiste nell'introduzione, da parte del medico, di un dito all'interno dell’ano per esplorare le pareti della parte finale dell’intestino (denominata retto) e identificare eventuali anomalie.

L'esame, di norma, precede l'esecuzione di una indagine endoscopica, chiamata sigmoidoscopia o colonscopia, in base alla parte di intestino che esplora, che consente di vedere le pareti del colon. L’esame endoscopico è effettuato inserendo nel colon un tubo sottile e flessibile, di lunghezza variabile, dotato di una sorgente luminosa e di una piccola telecamera che permette di vedere le pareti dell’intestino a contatto con le feci. Durante l’indagine, grazie alla presenza di uno o più canali per l’inserimento di pinze o altri strumenti, possono essere effettuati prelievi di piccole parti (campioni) di tessuto (biopsie) per accertare (diagnosticare) ulteriormente le cause della diarrea. È possibile anche effettuare piccoli interventi (colonscopia operativa) come la rimozione di polipi. La scelta fra sigmoidoscopia (esplorazione dell’ultimo tratto del colon) e colonscopia (esplorazione di tutto il colon) è a discrezione dello specialista in base alla causa che sospetta essere alla base della diarrea.

Terapia

La diarrea, di solito, termina senza alcuna cura dopo alcuni giorni, in particolare se è causata da una infezione.

Nei bambini, in genere, scompare entro cinque - sette giorni e raramente dura più di due settimane. Negli adulti, solitamente, migliora entro due-quattro giorni, anche se alcune infezioni possono durare una settimana o più.

In attesa che la diarrea passi, è possibile alleviarne i sintomi seguendo alcuni accorgimenti:

Bere liquidi

È importante, sia per gli adulti sia per i bambini, bere molti liquidi, a piccoli sorsi, per evitare la disidratazione, in particolare se è presente il vomito. Se si beve abbastanza, l'urina sarà di colore giallo chiaro o molto chiaro.

Succhi di frutta o bevande gassate dovrebbero essere evitati nei bambini poiché possono far peggiorare la diarrea. L'allattamento non deve essere interrotto, sia che avvenga al seno, sia con il biberon (leggi la Bufala).

Utilizzare soluzioni reidratanti orali

Per prevenire o per curare la disidratazione, il medico di famiglia o il farmacista possono suggerire alle persone anziane, o deboli, di bere delle soluzioni reidratanti, costituite da bustine da sciogliere in acqua, per contrastare la perdita di liquidi e sali minerali causata dalla diarrea.

Bambini

Le soluzioni reidratanti orali (SRO) possono essere impiegate anche nei bambini se il pediatra lo ritiene opportuno perché teme che possa verificarsi uno stato di disidratazione, o rileva che sia già in corso. La dose e la modalità di somministrazione varieranno in base al peso del bambino e alla gravità della diarrea.

In caso di disidratazione non dovrà essere somministrato al bambino alcun cibo solido finché non avrà bevuto abbastanza liquidi. Quando non saranno più presenti segni di disidratazione si potrà riprendere la normale alimentazione. Se rifiuta di mangiare, è meglio non forzarlo, continuare a dargli liquidi e attendere che ritorni l’appetito.

Alimentazione

Le opinioni degli esperti sui cibi da consumare in caso di diarrea sono diverse. Tuttavia, la maggior parte di essi concorda nel ritenere che non appena ci si senta in grado di mangiare debbano essere preferiti pasti leggeri a base di cibi solidi (ad esempio, patate e carote bollite, riso, banane) e che sia necessario continuare a bere liquidi. I cibi salati sono molto utili per contrastare la perdita di sali. Da evitare, invece, alimenti grassi o piccanti.

Farmaci antidiarroici

I farmaci antidiarroici possono contribuire a ridurre la diarrea e accorciarne un poco la durata. Tuttavia, di solito la diarrea guarisce senza bisogno di usarli. Alcuni farmaci antidiarroici possono essere acquistati in farmacia senza prescrizione medica ma, prima di prenderli, è consigliabile leggere attentamente il foglio illustrativo che accompagna la confezione per scoprire se siano adatti al proprio caso e quale sia la dose da assumere. In caso di incertezza, è consigliabile rivolgersi al medico o al farmacista per un parere. I farmaci antidiarroici, comunque, a meno che siano prescritti dal medico curante, non dovrebbero essere presi se è presente la febbre o se compaiono sangue o muco nelle feci. Inoltre, nella maggior parte dei casi, non dovrebbero essere usati nei bambini. Al di sopra dei tre mesi di età, se il pediatra lo ritiene utile, possono essere usati medicinali a base del principio attivo racecadotril combinato con le soluzioni reidratanti per bocca al fine di prevenire la disidratazione.

La loperamide è il principale farmaco antidiarroico utilizzato. Agisce rallentando i movimenti dell’intestino per favorire un maggior assorbimento dell’acqua contenuta nelle feci. Ciò rende le feci più solide e gli attacchi di diarrea meno frequenti.

Oltre alla loperamide è disponibile un altro farmaco antidiarroico, il racecadotril, che agisce riducendo la quantità di acqua prodotta dall'intestino tenue.

Antidolorifici

Gli antidolorifici come, ad esempio, il paracetamolo o l'ibuprofene, non curano la diarrea ma possono contribuire ad alleviare la febbre e il mal di testa che a volte si accompagnano ad essa. Prima di prenderli è bene rivolgersi al proprio medico curante, o al pediatra se il malato è un bambino, che valuterà se siano necessari, o meno, e indicherà in quali dosi e per quanto tempo utilizzarli. È comunque consigliabile leggere attentamente il foglietto illustrativo presente nella confezione per avere informazioni utili sulle eventuali controindicazioni o effetti indesiderati che potrebbero verificarsi.
Ai bambini sotto i 16 anni non deve essere somministrata l’aspirina.

Antibiotici

Gli antibiotici non sono raccomandati per curare la diarrea se la sua causa è sconosciuta. Questi medicinali, infatti:

  • non funzionano se la diarrea è causata da un virus
  • possono causare spiacevoli effetti indesiderati (effetti collaterali)
  • possono diventare meno efficaci per curare le infezioni se vengono utilizzati in modo non corretto (ad esempio, utilizzandoli per malattie virali, prendendoli in dosi e tempi non sufficienti a uccidere i germi, smettendo la cura ai primi segnali di miglioramento anziché proseguirla per il tempo indicato dal medico) perché i microbi potrebbero divenire resistenti alla loro azione

Il medico curante può prescrivere una cura antibiotica, in caso di diarrea grave, laddove sia stata accertata la presenza di uno specifico tipo di microbi o la riduzione dei sistemi di difesa dell'organismo (sistema immunitario).

Cure ospedaliere

A volte il ricovero ospedaliero può essere necessario quando un adulto o un bambino siano fortemente disidratati. La cura comprenderà la somministrazione di liquidi e sostanze nutritive direttamente in vena (via endovenosa).

Vaccinazione contro il rotavirus

Il rotavirus è un virus che provoca comunemente la diarrea nei bambini. Esiste un vaccino che aiuta a proteggerli contro il rotavirus ed è disponibile in Italia su base volontaria. È somministrato in forma liquida nella bocca del bambino. Per informazioni riguardanti l’età e le modalità di assunzione, è necessario rivolgersi al pediatra di fiducia.

Curare le cause della diarrea

Se a causare la diarrea è una malattia specifica, curarla contribuirà a migliorarne i sintomi:

Prevenzione e Vivere con

Per prevenire la diffusione di infezioni che causano la diarrea, si dovrebbero sempre mantenere elevati standard di igiene:

  • lavare accuratamente le mani con acqua calda e sapone dopo essere andati in bagno e prima di mangiare o preparare il cibo
  • pulire il water, compresa la maniglia e il sedile, con disinfettante dopo ogni attacco di diarrea
  • evitare di condividere asciugamani, tovaglioli, posate, bicchieri o utensili con gli altri
  • lavare gli indumenti sporchi e le lenzuola separatamente dagli altri vestiti e alla temperatura più alta possibile (60°C, temperatura più alta per la biancheria) dopo aver rimosso ogni traccia di feci eliminandole nel water
  • evitare di tornare al lavoro, o a scuola, almeno fino a 48 ore dopo l'ultimo episodio di diarrea

Igiene alimentare

Praticare una buona igiene contribuirà a evitare di essere colpiti dalla diarrea causata da un'intossicazione alimentare. Sono consigliabili le seguenti regole igieniche:

  • lavare regolarmente le mani, le superfici e gli utensili con acqua calda e sapone
  • mai conservare alimenti crudi e cotti insieme
  • rendere gli alimenti sicuri mantenendoli correttamente refrigerati
  • cuocere sempre il cibo in modo accurato
  • mangiare il cibo confezionato entro la data di scadenza presente sull'imballaggio non mangiare alimenti crudi se non si hanno garanzie sulla loro preparazione

Diarrea del viaggiatore

Non vi è alcuna vaccinazione che può proteggere da tutte le possibili cause di diarrea del viaggiatore. Il modo migliore per evitare di esserne colpiti, quando ci si trova in paesi esteri di cui non si conoscono i livelli di igiene, è osservare alcune precauzioni:

  • non bere l'acqua del rubinetto. Per renderla potabile, l’acqua deve essere bollita per almeno un minuto
  • non mangiare cubetti di ghiaccio e gelati
  • non mangiare frutti di mare crudi o poco cotti, carne e pollo non cotti accuratamente
  • non mangiare alimenti che potrebbero contenere uova crude, come la maionese
  • non mangiare latte e latticini non pastorizzati
  • non mangiare frutta con la buccia danneggiata
  • non mangiare insalate o verdure crude

È generalmente sicuro mangiare o bere:

  • cibo ben cotto e servito ben caldo
  • acqua in bottiglie sigillate, bevande gassate in bottiglie o lattine sigillate, alcol
  • frutta e verdura sbucciata personalmente
  • tè o caffè caldi

Se si ha in programma un viaggio all'estero, è consigliabile consultare il centro di riferimento del Servizio sanitario nazionale più vicino alla propria città.

Prossimo aggiornamento: 26 febbraio 2022

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