Introduzione

Anticorpi monoclonali (MAB)

Gli anticorpi (immunoglobuline), sono molecole complesse prodotte dai linfociti B, cellule che fanno parte del sistema di difesa del corpo umano (sistema immunitario), in risposta alla presenza di un’altra molecola, detta antigene, estranea all'organismo (ad esempio, batteri, virus, ecc).

A volte, il sistema immunitario identifica erroneamente i propri organi o tessuti normali come estranei e produce anticorpi contro di essi (autoanticorpi) aggredendoli. Questo processo è la causa delle malattie autoimmuni quali, ad esempio, l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla.

Gli anticorpi riconoscono in modo specifico la sostanza estranea da combattere (antigene) grazie alla sua conformazione e hanno il compito di neutralizzarne l'effetto.

Gli anticorpi monoclonali (MAB) sono molecole prodotte in laboratorio, a partire dai linfociti B estratti dalla milza del topo, e fuse con cellule tumorali del sangue (cellule di mieloma) che hanno la caratteristica di essere immortali. Queste cellule fuse, chiamate ibridoma, sono coltivate singolarmente, in altre parole sono clonate (una cellula in un pozzetto). La singola cellula divenuta immortale successivamente si divide formando un clone di cellule identiche capaci di produrre quantità illimitate dello stesso anticorpo chiamato, appunto, monoclonale che può essere purificato. Gli anticorpi monoclonali sono progettati per riconoscere specificamente un unico, determinato antigene e si legano ad esso neutralizzandolo.

Esistono quattro tipi di anticorpi monoclonali (MAB):

  • murini (-omab), interamente derivati da cellule di topo. Possono portare a una reazione allergica negli esseri umani
  • chimerici (-ximab), ottenuti mediante tecniche di biologia molecolare che consentono di sostituire alcune parti dell’anticorpo monoclonale derivato da cellule di topo (la regione costante) con la corrispondente parte di proteina di origine umana. Possono causare allergia
  • umanizzati (-zumab), derivati principalmente da cellule umane ad eccezione della parte dell'anticorpo che si lega all'antigene bersaglio
  • umani (-umab), interamente derivati da cellule umane

I MAB possono essere prodotti in grandi quantità contro gli antigeni derivanti da una serie di malattie infiammatorie, di infezioni e di tumori e sono utilizzati sia per scopi diagnostici, sia per scopi terapeutici. Inoltre, sono impiegati anche per potenziare le difese naturali del corpo.

I MAB possono essere legati (coniugati) a farmaci o a molecole radioattive (radioimmunoterapia) per veicolare e indirizzare con estrema precisione il principio attivo verso il suo bersaglio. In questo modo si evita di coinvolgere altre parti dell'organismo riducendo gli effetti indesiderati e aumentando le probabilità di efficacia della terapia. La radioimmunoterapia è una tecnica che viene applicata soprattutto nella cura dei tumori.

Anticorpi monoclonali in diagnostica

Gli anticorpi monoclonali possono essere impiegati anche per determinare la presenza (diagnosticare) di un antigene specifico ed eventualmente misurarne la quantità. Sono quindi utilizzati per individuare antigeni di agenti infettivi, quali virus e batteri, come pure proteine specifiche e antigeni presenti sulle cellule tumorali (markers tumorali).

Gli anticorpi monoclonali possono essere impiegati anche nei kit diagnostici domestici quali, ad esempio, i test di gravidanza.

Anticorpi monoclonali in terapia

Gli anticorpi monoclonali utilizzati in terapia (cura) possono essere suddivisi in base alla loro attività:

  • antinfiammatoria
  • immunosoppressiva
  • antitumorale

L'anticorpo monoclonale colpisce e interferisce con l'azione di una sostanza chimica o di un recettore coinvolto nello sviluppo della malattia da curare.

Anticorpi monoclonali (MAB) ad attività antinfiammatoria

Questi MAB esercitano un'azione antinfiammatoria perché il loro antigene bersaglio è costituito da sostanze coinvolte nell'infiammazione come, ad esempio, il TNF-α.
Il TNF-α (tumor necrosis factor alfa) è coinvolto nella comparsa dell’insieme dei disturbi (sintomi) che si riscontrano nelle malattie infiammatorie su base autoimmune quali, ad esempio, l'artrite reumatoide e l'artrite psoriasica. Appartengono a questo gruppo di farmaci l'infliximab e l'adalimumab.

Anticorpi monoclonali (MAB, monoclonal antibodies) ad attività immunosoppressiva

Hanno il compito di sopprimere le difese immunitarie dell'organismo. Questi MAB, infatti, sono rivolti soprattutto contro le cellule immunitarie, linfociti B e linfociti T, e contro le proteine fondamentali per il loro differenziamento e la loro attivazione come, per esempio, l'interleuchina-2.
Sono impiegati nella cura di malattie autoimmuni e nella prevenzione del rigetto degli organi trapiantati. Appartengono a questo gruppo di farmaci il rituximab (impiegato anche nella terapia di alcuni tipi di linfomi), il basiliximab e anche l'omalizumab, usato nella cura dell'asma allergica.

Anticorpi monoclonali (MAB) ad attività antitumorale

Questi anticorpi monoclonali riconoscono e si legano a fattori fondamentali per lo sviluppo delle cellule tumorali oppure ad antigeni derivanti da alcuni tipi di tumori come, ad esempio, l’HER-2, nei tumori della mammella. Appartengono a questo gruppo di MAB il trastuzumab, il rituximab, il cetuximab e il bevacizumab e moltissimi altri. MAB ad attività antitumorale sono anche quelli diretti contro i “check-point immunologici” che vengono utilizzati in immunoterapia.

Le cellule tumorali possono evitare di essere riconosciute dal sistema immunitario o bloccare l'attività del sistema immunitario stesso. Alcuni MAB, specifici, hanno la capacità di attivare la risposta del sistema di difesa dell’organismo (risposta immunitaria) contro i tumori in diversi modi:

  • segnalando la presenza di cellule tumorali, le cellule tumorali rivestite dai MAB possono essere più facilmente scoperte e distrutte dal sistema immunitario
  • attivando la distruzione della membrana cellulare, alcuni MAB possono innescare una risposta del sistema immunitario che può distruggere la membrana delle cellule tumorali
  • bloccando la crescita cellulare, alcuni anticorpi monoclonali bloccano la crescita delle cellule tumorali
  • prevenendo la crescita dei vasi sanguigni, affinché un tumore cresca, e sopravviva, deve essere nutrito. Alcuni MAB bloccano l’interazione tra le cellule e le proteine necessarie per lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni
  • bloccando gli inibitori del sistema immunitario, alcune proteine ​​che si legano alle cellule del sistema immunitario regolano l'attività del sistema stesso. I MAB si legano a queste proteine bloccando l’inibizione del sistema immunitario e promuovendo l’attività contro le cellule tumorali
  • attaccando direttamente le cellule tumorali, alcuni MAB possono aggredire direttamente la cellula tumorale attivando una serie di eventi all'interno della cellula stessa che portano alla sua autodistruzione
  • veicolando isotopi radioattivi, per le sue caratteristiche di elevata affinità, un anticorpo monoclonale può essere progettato come mezzo di trasporto di altre terapie. Quando un anticorpo monoclonale è legato a una particella radioattiva, la trasporta direttamente alle cellule tumorali bersaglio minimizzando, così, l'effetto delle radiazioni sulle cellule sane. Questa variazione della radioterapia tradizionale è chiamata radioimmunoterapia
  • veicolando farmaci chemioterapici, alcuni MAB vengono legati a un farmaco chemioterapico per trasportarlo direttamente alle cellule tumorali evitando l’effetto distruttivo sulle cellule sane
  • legandosi a cellule tumorali e a cellule immunitarie, alcune terapie utilizzano la combinazione di due anticorpi monoclonali, uno rivolto alla cellula tumorale e uno rivolto a una specifica cellula del sistema immunitario. Questa combinazione può aumentare l’efficienza dell’attacco del sistema immunitario alle cellule tumorali

Le terapie con anticorpi monoclonali sono state approvate per alcuni tumori tra cui:

Gli anticorpi monoclonali (MAB) sono somministrati per via endovenosa. Alcuni MAB possono essere utilizzati in combinazione con cure chemioterapiche o ormonali. Altri sono ancora in via di sperimentazione e utilizzati solo quando gli altri trattamenti non hanno avuto successo.

In generale, la terapia con anticorpi monoclonali comporta meno effetti indesiderati (effetti collaterali) rispetto ai trattamenti chemioterapici tradizionali, sebbene alcuni possano essere anche gravi.

Spetta al medico illustrare quali effetti collaterali siano associati a quel particolare farmaco.

Effetti indesiderati comuni

In generale, gli effetti indesiderati (effetti collaterali) più comuni causati dai MAB includono:

Gravi effetti collaterali

Gli effetti collaterali gravi, ma rari, della terapia con anticorpi monoclonali possono includere:

  • reazioni all'infusione, possono verificarsi gravi reazioni allergiche. Le reazioni all'infusione si verificano, di solito, durante la somministrazione della terapia o subito dopo, quindi mentre la persona è ancora sotto il controllo del medico
  • anemia, i MAB legati a particelle radioattive o a farmaci chemioterapici possono portare a una diminuzione, anche grave e persistente, del numero di globuli rossi
  • problemi cardiaci, alcuni MAB aumentano il rischio di ipertensione, insufficienza cardiaca e attacchi cardiaci
  • problemi polmonari, alcuni MAB sono associati a un rischio maggiore di infiammazione polmonare
  • problemi alla pelle, in alcuni casi le ferite e le eruzioni cutanee possono portare a gravi infezioni. Ferite gravi possono anche verificarsi sul tessuto che riveste le guance e le gengive (mucosa)
  • emorragie, i MAB progettati per inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni aumentano il rischio di emorragie interne

Il rapporto rischi-benefici di ciascuna terapia e l’opportunità di sottoporvisi deve essere discussa con il proprio medico.

Prossimo aggiornamento: 05 Febbraio 2022

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