Introduzione

Melanoma cutaneo

Il melanoma cutaneo è un tipo di cancro della pelle che può diffondersi ad altri organi del corpo (Video).

Origina dalla trasformazione maligna dei melanociti, cellule distribuite negli strati profondi della pelle che producono la melanina, sostanza prodotta in abbondanza dopo l’esposizione al sole e responsabile del colore della pelle e del fenomeno noto come “abbronzatura”. La sua funzione è infatti quella di proteggere la pelle dall'azione dannosa del raggi solari (leggi la Bufala). In condizioni normali, i melanociti possono crescere sulla superficie della cute presentandosi sotto forma di agglomerati, con colorazione variabile che va dal rossastro al marrone scuro, e sono comunemente noti come nei (termine medico nevi).

Fino a pochi anni fa il melanoma era considerato un tumore raro, addirittura rarissimo fino all'adolescenza, mentre negli ultimi 20 anni il numero di nuovi casi (incidenza) è più che raddoppiato (15.000 casi nel 2024 contro i 6000 del 2004) con un incremento maggiore negli uomini che nelle donne. Inoltre nelle donne si osserva una minore tendenza a dare origine a metastasi, una migliore risposta alle terapie e in generale una maggiore sopravvivenza.

Questo tipo di melanoma è al terzo posto per numero di nuovi casi nella fascia di età sotto i 50 anni.

Il melanoma cutaneo può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo. Nella maggior parte dei casi, i melanomi hanno una forma irregolare e un colore non omogeneo. Bisogna porre attenzione, dunque, ai cambiamenti dei nei della pelle e segnalarli al medico curante che dopo una visita accurata, qualora lo ritenga necessario, potrebbe consigliare di consultare uno specialista, dermatologo o oncologo, per ulteriori accertamenti.

Sintomi

Il primo segnale della crescita di un melanoma cutaneo è la comparsa di un nuovo neo sulla pelle o il cambiamento di un neo già esistente. Poiché il melanoma può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo, anche in zone non visibili direttamente come, ad esempio, la schiena, è importante farsi periodicamente aiutare nell'osservazione di tutta la superficie del corpo, comprese le mucose (Video).

È possibile tenere sotto controllo i nei e le formazioni sospette presenti sulla pelle, ponendo l'attenzione su 5 caratteristiche che hanno come iniziali le prime cinque lettere dell’alfabeto:

  • A, come asimmetria. La forma di una metà è diversa dall'altra
  • B, come bordo. Il contorno è irregolare, dentellato o sfumato
  • C, come colore. Il colore non è uniforme
  • D, come dimensioni. Le dimensioni cambiano
  • E, come evoluzione. Forma e colore cambiano nel giro di poco tempo

Altri segnali di allarme sono il sanguinamento e il prurito di un neo o la comparsa di un nodulo o di un'area arrossata intorno a un neo.

Cause

È ormai accertato che la maggior parte dei tumori della pelle è causata dalla luce ultravioletta (UV) poiché può danneggiare il DNA delle cellule (il DNA è l’acido desossiribonucleico, struttura che contiene tutte le informazioni per la sintesi delle molecole necessarie allo sviluppo e al funzionamento dell'organismo come l'RNA, l'acido ribonucleico, e le proteine) inducendone la trasformazione in cellule tumorali.

La principale fonte di raggi UV è la luce del sole. Esistono tre tipi di raggi UV: UVA, UVB e UVC. Mentre i raggi UVC sono filtrati dall'atmosfera, i raggi UVA e UVB inducono nel tempo danni alla pelle, rendendo più probabile lo sviluppo di un tumore. In particolare, i raggi UVB sono quelli ritenuti più pericolosi. Tuttavia, anche fonti artificiali di raggi UVA, come lampade solari e lettini abbronzanti, possono aumentare il rischio di sviluppare il cancro della pelle, specialmente quando l'esposizione sia frequente e intensa. Ripetute scottature provocate dalla luce solare o da fonti artificiali, aumentano il rischio di comparsa del melanoma nelle persone di ogni età ma, soprattutto, nei bambini.

Le persone con molti nei hanno un rischio maggiore di ammalarsi di melanoma, specialmente se i nei sono di dimensioni superiori ai 5mm o di forma insolita.

Per questo motivo, è importante monitorare sia la comparsa di nuovi nei sia eventuali modifiche di nei già presenti ed evitare di esporli al sole. Anche avere uno o più casi di melanoma fra i familiari rende più elevato il rischio di ammalarsi della stessa malattia.

Altri fattori di rischio sono rappresentanti da alcune caratteristiche individuali e da condizioni di vita fra cui:

  • avere la carnagione chiara, in particolare ricca di lentiggini e soggetta a scottature
  • avere capelli rossi o biondi
  • avere occhi blu
  • essere in età avanzata
  • avere il sistema immunitario scarsamente funzionante (ad esempio nei casi di infezione da HIV o per terapie immunosoppressive comunemente usate dopo il trapianto di organi)
  • essere esposti ad alcune sostanze chimiche come il creosoto e l'arsenico

Diagnosi

È bene che ogni persona in età adulta si sottoponga, almeno una volta, ad una visita medica per l'esame dei nei per “fotografare” la situazione presente e potersi accorgere di eventuali cambiamenti che dovessero verificarsi nel tempo. Nel caso in cui si riscontrino, con il passar del tempo, delle trasformazioni della cute, è consigliabile consultare rapidamente il medico curante che valuterà attentamente il caso e, se lo riterrà necessario, prescriverà una visita da un medico specialista. Lo specialista (dermatologo/oncologo) potrà consigliare l'asportazione del neo sospetto (in anestesia locale) e l'esecuzione dell'esame istologico per stabilire se si tratti, o meno, di un melanoma.

Si distinguono 4 tipologie di melanoma cutaneo:

  • melanoma a diffusione superficiale, (il più comune, rappresenta circa 70% di tutti i melanomi cutanei)
  • lentigo maligna
  • melanoma lentigginoso acrale
  • melanoma nodulare

A differenza dei primi tre tipi, che hanno inizialmente una crescita superficiale, il melanoma nodulare invade il tessuto in profondità sin dalle sue prime fasi di sviluppo ed è il più aggressivo ma il meno frequente (rappresenta circa il 10-15% di tutti i melanomi).

Se la presenza del melanoma è accertata (diagnosticata) e, dopo rimozione, lo spessore della lesione (indice di Breslow) supera 0.5 millimetri, sarà effettuato un nuovo intervento chirurgico per eliminare una parte di tessuto più ampia intorno alla lesione di origine. Se necessario, viene eseguita anche una biopsia della stazione linfonodale prossima al melnoma, detta biopsia del linfonodo sentinella (SLNB).

La biopsia del linfonodo sentinella è solitamente effettuata dal chirurgo plastico sotto anestesia generale anestesia generale e viene presa in considerazione quando si verifica una delle seguenti condizioni:

  • il melanoma è uguale o superiore a 1.0 mm di profondità
  • c'è un tumore ulcerato di qualsiasi spessore

Se nel linfonodo sentinella non sono presenti cellule di melanoma (linfonodo negativo), è estremamente improbabile che tutti gli altri linfonodi possano essere coinvolti dalla malattia. Nel caso contrario, poiché c’è il rischio che altri linfonodi dello stesso gruppo possano contenere cellule tumorali (linfonodi positivi), il chirurgo valuterà se procedere ad una asportazione completa dei linfonodi nell'area interessata a scopo sia diagnostico, sia terapeutico (teranostico).

Altri esami che potrebbero essere richiesti sono:

Stadiazione del melanoma

La stadiazione (Video) è un sistema di classificazione utilizzato dai medici per indicare il grado di avanzamento del tumore e si riferisce a caratteristiche quali lo spessore, la velocità di riproduzione delle cellule tumorali, la presenza di ulcerazioni, il coinvolgimento dei linfonodi e la diffusione del tumore a distanza (metastasi). Il tipo di cura che sarà indicata dipenderà dallo stadio raggiunto dal melanoma.

Normalmente, il melanoma si classifica in diversi 4 stadi:

  • stadi 0, I e II, non sono presenti metastasi
  • stadio III, sono presenti metastasi ai linfonodi regionali
  • stadio IV, sono presenti metastasi a distanza

Terapia

Le linee guida per la terapia del melanoma prevedono la chirurgia come trattamento standard, con l'asportazione del tumore e di un margine di tessuto sano, se il tumore non è in stadio metastatico e la lesione è asportabile. Per il melanoma metastatico o avanzato, si utilizzano immunoterapia (es. pembrolizumab, nivolumab) o terapie mirate (es. vemurafenib, dabrafenib). Le terapie adiuvanti, come l'immunoterapia, possono essere impiegate dopo l'intervento chirurgico.

Terapie in base allo stato del melanoma

  • melanomi stadio 0-II, l'intervento chirurgico è il trattamento standard per rimuovere il tumore
  • melanoma stadio III, dopo la rimozione chirurgica, si possono usare terapie adiuvanti, come l'immunoterapia, per ridurre il rischio di recidive
  • melanoma metastatico o non resecabile (stadio IV), le opzioni di trattamento includono:
  • immunoterapia, farmaci come pembrolizumab, nivolumab e ipilimumab possono stimolare il sistema immunitario del paziente a combattere il cancro
  • terapia mirata (target therapy), farmaci come vemurafenib, dabrafenib e encorafenib mirano a specifiche mutazioni del tumore, come quella nel gene BRAF
  • radioterapia, può essere utilizzata in alcuni casi
  • chemioterapia, viene considerata se le altre terapie non sono efficaci

Le Terapie Avanzate

Il trattamento del melanoma sta attraversando una fase di profondo rinnovamento con strategie innovative.

Queste includono:

          • vaccini a mRNA, sono in fase di sperimentazione per potenziare la risposta immunitaria
          • linfociti infiltranti il tumore (TIL), un tipo di terapia cellulare
          • virus oncolitici, virus ingegnerizzati che possono distruggere le cellule tumorali

Follow-up

Dopo il trattamento, i pazienti devono sottoporsi a esami della pelle regolari e a controlli fisici frequenti, la cui frequenza varia in base allo stadio del melanoma.

Aspetti di genere

La differenza di genere osservata nell’incidenza di melanoma, nella localizzazione nei diversi siti anatomici, nella prognosi e nella sopravvivenza si basa su meccanismi biologici legati agli ormoni sessuali e al sistema immunitario, ma anche su diversi stili di vita.

L'esposizione ai raggi ultravioletti rappresenta un fattore di rischio per le donne più interessate all'esposizione al sole e all'abbronzatura. Di contro gli uomini hanno una minore probabilità di individuare precocemente una lesione sospetta, sia perché in generale meno attenti alla prevenzione, sia a causa della frequente localizzazione sulla schiena. Il sesso maschile è associato ad un aumentato rischio di progressione della malattia e a più alto tasso di mortalità.

Il numero di nuovi casi (incidenza) è in aumento in entrambi i sessi, ma in modo più significativo negli uomini, in particolare dopo i 60 anni. Sebbene il rapporto dell’incidenza uomo/donna di melanoma sia diverso a livello mondiale, il vantaggio di sopravvivenza nelle donne si evidenzia ovunque. 

Negli ultimi anni nuove terapie hanno rivoluzionato il trattamento dei pazienti con melanoma. Gli uomini con melanoma avanzato hanno mostrato una risposta significativamente migliore all’immunoterapia rispetto alle donne che vanno anche incontro a effetti indesiderati più frequenti e più seri. 

In generale, quindi, sesso e genere rappresentano un valido indicatore da considerare nella prevenzione e nella scelta delle terapie per il melanoma. 

Vivere con

Se diagnosticato in tempo il melanoma ha poche probabilità di tornare e, dopo un periodo di controlli regolari, la persona colpita può dimenticare di aver avuto questo tumore.

In alcuni casi, la rimozione dei linfonodi può provocare un difetto di circolazione della linfa e aumentare il rischio che la linfa possa accumularsi nei tessuti (linfedema). Per evitare che ciò accada è necessario osservare dei comportamenti specifici che il medico saprà consigliare. Ma anche nel caso in cui il linfedema si manifesti è possibile ridurlo con appropriati trattamenti fisioterapici.

Nel caso di tumore avanzato, le nuove cure hanno portato ad un notevole aumento della sopravvivenza ma è necessario valutare attentamente l'insorgenza di eventuali effetti collaterali in collaborazione stretta con il medico, per minimizzarne al massimo le loro conseguenze e condurre una vita normale.

Bibliografia

D'Ecclesiis O, Caini S, Martinoli C, Raimondi S, Gaiaschi C, Tosti G, Queirolo P, Veneri C, Saieva C, Gandini S, Chiocca S. Gender-Dependent Specificities in Cutaneous Melanoma Predisposition, Risk Factors, Somatic Mutations, Prognostic and Predictive Factors: A Systematic Review. International Journal of Environmental Research and Public Health. 2021; 18(15):7945

Pala L, Conforti F. The effect of patient sex on the efficacy and safety of anticancer immunotherapy. [Sintesi]. Expert Opinion on Drug Safety. 2021; 20(12):1535-1544

Prossimo aggiornamento: 01 Ottobre 2027

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