Introduzione

Sindrome dell'intestino irritabile

La sindrome dell'intestino irritabile (detta anche sindrome del colon irritabile, o colite spastica) è una condizione molto comune; interessa circa il 10% della popolazione e colpisce soprattutto le donne, prevalentemente nella fascia di età tra i 20 e i 50 anni.

Causa mal di pancia (dolori addominali), gonfiore, diarrea e/o stitichezza. I disturbi vanno e vengono, possono durare alcuni giorni, settimane o anche mesi. Di solito, si tratta di un problema persistente e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.

Non se ne conoscono le cause. Alcune ipotesi fanno riferimento ad alterazioni della motilità intestinale (passaggio del cibo nell'intestino troppo veloce o troppo lento), a una sensibilità eccessiva dei nervi presenti nell'intestino, allo stress, ad alterazioni della flora batterica intestinale, alla presenza di più casi nella stessa famiglia (storia familiare).

Non esiste una cura specifica per la sindrome dell'intestino irritabile; ciò nonostante, i cambiamenti nella dieta e le medicine possono aiutare a controllarne i disturbi (sintomi).

Sintomi

I disturbi (sintomi) più frequenti presenti nella sindrome dell'intestino irritabile sono:

  • mal di pancia, o crampi addominali, che di solito peggiorano dopo i pasti e migliorano con l'evacuazione
  • gonfiore addominale, aria eccessiva nella pancia (meteorismo)
  • diarrea
  • stitichezza, difficoltà ad evacuare e sensazione di non svuotare completamente l'intestino

La sindrome, in genere, si presenta a fasi alterne: in alcuni periodi i disturbi migliorano, in altri compaiono nuovamente (si riacutizzano).
I disturbi possono scatenarsi dopo aver consumato determinati cibi o bevande. Alimenti speziati o troppo grassi, bevande alcoliche o contenenti caffeina possono causare un peggioramento dei disturbi, così come l'ansia e lo stress.

Altri disturbi presenti nella sindrome dell'intestino irritabile sono:

  • eccessiva emissione di aria dall'intestino (flatulenza)
  • presenza di muco nelle feci
  • stanchezza e mancanza di energia
  • nausea
  • problemi ad urinare (stimolo frequente ad urinare, sensazione di non vuotare completamente la vescica)
  • incontinenza fecale

In presenza di questi disturbi, è consigliabile consultare il proprio medico di famiglia che potrà prescrivere alcuni esami per escludere la presenza di altre malattie più gravi.

Una visita medica urgente è, invece, necessaria in presenza di:

  • perdita ingiustificata di peso
  • sangue nelle feci o emorragia dal retto
  • massa addominale
  • palpitazioni, respiro affannato, pallore

Questi disturbi potrebbero indicare malattie più importanti.

Diagnosi

L'accertamento (diagnosi) della sindrome del colon irritabile deve essere fatta dal medico. Durante la visita il medico si informerà sul tipo di disturbi presenti, sulla natura e la frequenza degli stessi, chiederà se la loro comparsa è periodica e/o legata all'assunzione di determinati cibi o bevande e da quanto tempo si verificano.

Alcuni giorni prima della visita medica è consigliabile prendere nota dei disturbi (sintomi) avvertiti in modo da ricordarne tutti i dettagli e poterli raccontare al medico.
Durante la visita il medico palperà la pancia per vedere se ci sono gonfiori o masse nell'addome.

Esami utili per accertare la sindrome dell'intestino irritabile

Non esistono analisi specifiche. In genere per escludere altre cause o la presenza di malattie più serie sono prescritti alcuni esami che includono:

Se la presenza della sindrome dell'intestino irritabile sarà confermata, il medico deciderà le migliori cure (opzioni terapeutiche) disponibili.

Terapia

Non esistono cure specifiche per la sindrome dell'intestino irritabile, né una dieta o farmaci adatti a tutti. Tuttavia, esistono diverse possibilità di intervento che consentono di migliorare i disturbi avvertiti.

Dieta, stili di vita e medicine

Accorgimenti da seguire

  • mangiare cibi preparati in casa con ingredienti freschi ogni volta che sia possibile
  • tenere un diario degli alimenti tollerati
  • prendere nota dei cibi o bevande che peggiorano i disturbi (sintomi)
  • rilassarsi
  • fare attività fisica
  • prendere probiotici per un mese per vedere se aiutano a stare meglio

Comportamenti da evitare

  • saltare i pasti, o mangiare ad orari irregolari
  • mangiare troppo in fretta
  • mangiare cibi ricchi di grassi, speziati o troppo lavorati
  • mangiare più di tre porzioni di frutta fresca al giorno (una porzione corrisponde a circa 80 gr). Questo consiglio è valido solo nei casi in cui la persona si renda conto di non tollerare una maggiore quantità di frutta fresca
  • bere più di tre tazze di tè o caffè al giorno
  • abusare di bevande alcoliche o bere molte bibite gassate

Gonfiore, crampi e flatulenze

  • introdurre con moderazione alimenti contenenti naturalmente gas o che lo producono come le bevande gassate, l'insalata a foglia larga, alcuni ortaggi (in particolare rape, verza, cavolfiore, piselli, broccoli), i legumi (fagioli, ceci, lenticchie), le cipolle, il latte, la panna, i gelati, i cibi molto grassi, i fritti, i cereali integrali
  • evitare di masticare chewing-gum 
  • evitare i prodotti che contengono il sorbitolo come dolcificante
  • chiedere consiglio al medico, o al farmacista, prima di prendere farmaci antispastici, o l'olio di menta piperita in capsule che, oltre all'effetto antispastico, è in grado di ridurre la sensazione di gonfiore addominale

Diarrea

  • ridurre i cibi ricchi di fibre, come cereali integrali, noci, nocciole e semi
  • evitare i prodotti contenenti sorbitolo (un tipo di dolcificante)
  • chiedere al medico, o al farmacista, se potrebbero essere utili medicine in grado di rallentare i movimenti intestinali
  • assicurarsi di bere almeno un litro e mezzo, due litri di acqua al giorno, se la diarrea persiste, per evitare la disidratazione

Stitichezza

  • bere molta acqua per rendere le feci più morbide
  • aumentare le fibre nell'alimentazione (almeno 400 gr di verdura e frutta al giorno)
  • aumentare l'attività fisica
  • prendere lassativi solo su consiglio del medico che indicherà quello più adatto tra i molti disponibili
  • prendere farmaci che aumentano la motilità intestinale solo su consiglio del medico

Negli ultimi anni, per ridurre i disturbi provocati dalla sindrome dell'intestino irritabile, è stata proposta una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili alimentari, i cosiddetti FODMAP (fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides and polyols) contenuti, ad esempio, nella farina di frumento, in alcuni tipi di frutta e verdura, nel latte e latticini. Tale dieta deve essere seguita sotto stretto controllo del medico di famiglia o del gastroenterologo. Prevede, infatti, una prima valutazione della persona, l'elaborazione della dieta e il suo monitoraggio.

In generale, la dieta a basso contenuto di FODMAP consiste di tre fasi:

  • restrizione degli alimenti FODMAP
  • reintroduzione degli alimenti FODMAP
  • personalizzazione della dieta a basso contenuto di FODMAP

Si consiglia di consultare il medico prima di intraprendere qualsiasi tipo di dieta. Se per controllare i disturbi causati dalla sindrome del colon irritabile fosse necessario eliminare troppi cibi, potrebbe essere opportuno consultare un dietologo o un nutrizionista.

A volte i cambiamenti nella dieta e le medicine non aiutano a ridurre i disturbi. In questi casi il medico di medicina generale potrà indirizzare verso uno specialista gastroenterologo.

Bibliografia

Caporaso N, Morisco F, Penagini R. Disordini funzionali intestinali: ottimizzare la gestione diagnostica e terapeutica nella pratica del medico di medicina generale [Functional intestinal disorders: how to improve diagnosis and treatment in general practice] [Sintesi]. Minerva Gastroenterologica e Dietologica. 2010 Jun; 56 (2): 101-20

Wilson B, Whelan K. Prebiotic inulin-type fructans and galacto-oligosaccharides: definition, specificity, function, and application in gastrointestinal disorders. Journal of Gastroenterology and Hepatology. 2017; 32(Suppl 1): 64-68

Prossimo aggiornamento: 27 Febbraio 2022

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