Introduzione

Displasia immuno-ossea di Schimke

La displasia immuno-ossea di Schimke (SIOD), o sindrome di Schimke, è una malattia genetica rara, ereditaria. Ne sono stati descritti pochi casi appartenenti ad entrambi i sessi; la prevalenza non è ancora nota ma si stima sia minore di 1 su un milione.

La SIOD è caratterizzata da problemi alle ossa, bassa statura, danni ai reni e al sistema di difesa dell'organismo (sistema immunitario) indebolito. Nelle persone colpite da questa malattia, la bassa statura è causata dalla presenza di vertebre deformate e appiattite con conseguente accorciamento del collo e del tronco: l'altezza degli adulti oscilla fra il metro e il metro e mezzo. I problemi alle ossa si possono manifestare anche come alterazioni o malformazioni della faccia (forma triangolare, sella nasale larga e infossata), tronco e braccia corti, prominenza del torace. Quasi tutti gli individui colpiti hanno un alterato funzionamento dei reni, che può svilupparsi anche prima della nascita, e può evolvere in insufficienza renale grave in quasi due terzi dei casi. La malattia, spesso, porta anche una carenza di alcune cellule del sistema immunitario, chiamate linfociti T, il cui compito è quello di identificare e combattere agenti estranei all'organismo. Ciò rende gli individui con SIOD più suscettibili alle infezioni.

Altri segni e disturbi (sintomi) associati a questa malattia sono legati al sistema cardiovascolare e nervoso: accumulo di depositi di grasso sulle pareti delle arterie (aterosclerosi), funzionamento del cuore anomalo, riduzione del flusso sanguigno al cervello (ischemia cerebrale), ridotte dimensioni della testa (microcefalia), mal di testa simile all'emicrania, problemi delle funzioni cognitive (ragionamento, memoria, linguaggio), ridotto funzionamento della ghiandola tiroidea (ipotiroidismo).

È una malattia molto invalidante particolarmente nella sua forma severa. Alcune persone con questa malattia sviluppano sintomi solo nella tarda infanzia (casi lievi); altre, i casi più gravi, sin dalla nascita. Nelle forme gravi l'aspettativa di vita è ridotta all'infanzia o alla prima adolescenza (causata da infarto, infezioni varie, problemi alle ossa e insufficienza renale), mentre nelle forme più lievi è superiore ai 30 anni, anche perché è possibile intervenire con terapie adeguate a limitare i danni renali e del sistema immunitario.

Sintomi

La displasia immuno-ossea di Schimke (SIOD) è una malattia che colpisce diverse aree del corpo.

Sistema scheletrico con effetti sulla crescita:

  • bassa statura
  • sella nasale ampia e infossata e malformazioni nelle ossa della faccia
  • denti piccoli o assenti
  • tronco e braccia corti
  • addome sporgente
  • vertebre leggermente appiattite
  • femore (osso della coscia) piccolo e spostato lateralmente
  • degenerazione dell'anca
  • lordosi, cifosi e scoliosi (curvature anomale della colonna vertebrale)
  • osteopenia (diminuzione della densità minerale ossea)
  • ridotte dimensioni del cranio (microcefalia)

Reni:

  • proteinuria (quantità anomala di proteine nelle urine)
  • nefropatia (danno del rene)
  • insufficienza renale (mancata funzionalità del rene)

Sistema cardiaco e vasi:

  • aterosclerosi
  • pressione sanguigna alta (ipertensione)
  • alterata funzionalità del cuore
  • ipertensione polmonare (aumento della pressione del sangue all'interno dei vasi del polmone)

Sintomi del sistema nervoso centrale (SNC):

  • ischemia cerebrale o ictus (danno del cervello)
  • capacità cognitive ridotte

Sistema immunitario:

  • carenza di linfociti T
  • ridotta funzionalità del midollo osseo

Sistema riproduttivo:

Altri disturbi:

  • ridotta funzionalità della tiroide (ipotiroidismo)
  • macchie scure della pelle (iperpigmentazione), sul petto e sulla schiena
  • cornea opaca

Cause

La displasia immuno-ossea di Schimke (SIOD) è dovuta alla mutazioni di un gene, chiamato SMARCAL1, localizzato sul cromosoma 2. Esso contiene le informazioni (codifica) per la produzione di una proteina coinvolta nel mantenimento della stabilità del DNA durante la sua replicazione. Per essere colpiti dalla malattia è necessario avere due copie difettose del gene (omozigosi): ciò significa che si deve ereditare un gene difettoso da entrambi i genitori. Essi, invece, avendo una sola copia del gene mutato (eterozigoti), sono definiti portatori sani perché non sviluppano la malattia.

Solo per alcune mutazioni si conosce la correlazione con alcuni disturbi e forme severe o lievi di SIOD. Al momento non è però possibile predire il decorso della malattia a partire dal tipo di mutazioni presenti.

Diagnosi

L'accertamento della malattia (diagnosi) si basa sugli esami clinici, del sangue e radiologici che rivelano osteopenia, appiattimento e deformazione ovoidale delle vertebre, problemi al femore e alle anche. I test genetici per identificare le variazioni o mutazioni nel gene SMARCAL1 sono essenziali per confermare la diagnosiLa diagnosi prenatale è possibile solo quando la mutazione genetica sia stata precedentemente identificata in un familiare.

Terapia

Dato che la malattia interessa vari organi e apparati, di norma si usa un approccio terapeutico multidisciplinare mirato a supportare il funzionamento del sistema immunitario e, soprattutto, al mantenimento della funzionalità renale.

Disturbi renali

La malattia renale evolve a partire dalla presenza di proteine nell'urina sino all'ultimo stadio dell'insufficienza renale (ESRD), generalmente resistente ai farmaci steroidi; a causa della alterazione del sistema immunitario non è consigliabile assumere farmaci che agiscano sulla risposta immune (ad esempio, ciclosporina A, tacrolimus), sebbene alcune persone trattate con tali farmaci abbiano avuto una riduzione temporanea della progressione della malattia renale.

Il trapianto dei reni è la terapia più indicata per l'insufficienza renale allo stadio finale. Tuttavia, a causa della coesistente alterazione del sistema immunitario, il trattamento immunosoppressivo (che elimina la risposta immunitaria) successivo al trapianto comporta per queste persone un elevato rischio di rigetto e di infezioni gravi.

Alterazioni immunologiche

La carenza di cellule del sangue chiamate neutrofili (neutropenia) di solito risponde bene alla terapia con il fattore stimolante le colonie di granulociti o il fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi. In rari casi è necessario il trapianto di midollo osseo.

Gli individui con problemi autoimmuni hanno reagito diversamente al trattamento: alcuni hanno avuto bisogno di trasfusioni a causa di anemia (livelli bassi di emoglobina e carenza di globuli rossi) o trombocitopenia (piastrine presenti in numero ridotto); altri, sono stati curati con successo con una terapia immunosoppressiva con steroidi, ciclofosfamide o immunoglobuline.

Infezioni

Gli individui con infezioni ripetute, infezioni causate dall'abbassamento delle difese immunitarie (infezioni opportunistiche), riduzione dei linfociti o delle cellule T richiedono normalmente l'intervento di uno specialista immunologo.

Le persone con infezioni da herpes ricorrenti traggono beneficio dal trattamento con farmaci antivirali (ad esempio con aciclovir).

Alcuni malati con gravi infezioni da virus del papilloma cutaneo diffuso sono migliorati con l'impiego di farmaci immunomodulatori (che modificano la risposta immunitaria), come imiquimod, o antivirali come cidofovir.

Disturbi neurologici

Gli attacchi ischemici transitori (ischemia cerebrale), di solito, migliorano temporaneamente con una terapia a base di farmaci che favoriscono il flusso sanguigno o diminuiscono la coagulazione (pentossifillina, acido acetilsalicilico, dipiridamolo, warfarin, eparina). Ad oggi, non sono state identificate terapie curative o efficaci a lungo termine.

L'emicrania è spesso difficile da curare poiché la risposta ai farmaci anti-emicrania è variabile. Fra i medicinali che hanno dimostrato una qualche utilità ci sono l'ergotamina, sumatriptan, verapamil e propranololo.

L'ipotiroidismo può essere trattato con l'integrazione di levotiroxina (ormone prodotto dalla tiroide).

Problemi ortopedici

Le persone sopravvissute oltre l'infanzia hanno avuto la necessità di sottoporsi a intervento di protesi dell'anca. Il trattamento della scoliosi e/o della cifosi non differisce da quello utilizzato nelle persone che non soffrono di SIOD.

Terapie sperimentali

Il trapianto combinato di rene e midollo osseo è stato considerato come possibile approccio per le persone con riduzione della funzione renale e immunitaria prima dell'inizio della fase terminale della malattia.

Prevenzione

Essendo una malattia genetica rara, la prevenzione si limita a ridurre le complicazioni secondarie attraverso il controllo dei fattori di rischio che riguardano le persone con problemi renali, ipertensione, tendenza a ischemie ed ictus, immunodepressione.

Quando la malattia è in fase iniziale è possibile essere vaccinati secondo il protocollo utilizzato in caso di immunodeficienze a cellule T.

A causa dell'aumentato rischio di infezioni, di solito si raccomanda la prevenzione contro la polmonite (trimetoprim/sulfametossazolo o atovquone).

Se si verificano ripetute infezioni da herpes o da fuoco di Sant'Antonio, l'impiego di antivirali (aciclovir) può ridurre la gravità dei sintomi legati all'infezione.

Circostanze da evitare:

  • pressione sanguigna alta, uno scarso controllo della pressione arteriosa può favorire o peggiorare l'ischemia cerebrale. In particolare, l'aumento della pressione derivante dall'uso di alte dosi di farmaci steroidi per la cura dei problemi renali, può facilitare l'ischemia cerebrale
  • calore, stress e mancanza di sonno, elementi che possono favorire l'insorgere di attacchi neurologici di origine non ischemica
  • vaccinazioni con vaccini vivi, la carenza di cellule T è importante; pertanto, la vaccinazione con tutti i vaccini vivi deve essere evitata, inclusi vaccini contro rotavirus, MMR (morbillo, parotitte e rosolia), varicella, tubercolosi, vaccino orale per Salmonella typhi e vaccino contro la febbre gialla
  • terapie antitumorali, alcune sono alla base di agenti dannosi per il DNA che possono essere controindicati in cellule che presentano mutazioni come avviene negli individui affetti da SIOD

Bibliografia

MedLine Plus. Schimke immuno-osseus dysplasia (Inglese)

Morimoto M, Lewis DB, Lücke T. Schimke Immunoosseous Dysplasia [Ultimo aggiornamento 11 Febbraio 2016]. In: GeneReviews®, a cura di Adam MP, Ardinger HH, Pagon RA, et al. Seattle (WA): University of Washington, Seattle; 1993-2022

Kruzn for a Kure Foundation. What is SIOD? (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 03 Marzo 2024

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