Introduzione

Herpes

Gli herpes virus fanno parte di una famiglia che comprende virus noti per la loro capacità di provocare infezioni nell’uomo. Ne sono un esempio l’infezione da herpes simplex (HSV), conosciuta anche come herpes labiale, la varicella, una malattia altamente contagiosa trasmessa dal virus varicella zoster (VZV) o herpes zoster (HZV) e la mononucleosi infettiva dovuta al virus di Epstein Barr (EBV).

Le particelle virali hanno una forma sferica mentre la struttura centrale interna, chiamata capside, assomiglia a un icosaedro (un solido geometrico regolare costituito da più facce dalla forma triangolare). Il loro corredo genetico è costituito dall’acido desossiribonucleico, noto come DNA.

Gli herpes virus provocano infezioni che non danno segnali della loro presenza (latenti). Una volta penetrati all’interno dell’organismo, i virus si riproducono (replicano) all’interno delle cellule colpite (fase riproduttiva) liberando particelle virali, denominate virioni, che vanno ad infettare altre cellule. Il processo si ripete fino a che il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) non pone fine alla diffusione dell’infezione. Tuttavia, alcune particelle virali possono sfuggire all’attacco del sistema immunitario, rimanere nascoste all’interno di alcune cellule in forma inattiva per tutta la vita e, occasionalmente, riattivarsi provocando nuovamente infezioni.

Curiosità

ll termine herpes deriva dal verbo greco erpein che significa “strisciare, insinuarsi” e veniva utilizzato in medicina sin dai tempi di Ippocrate di Kos, il padre della medicina, per indicare tutte quelle malattie dermatologiche caratterizzate da un andamento sinuoso e irregolare.

Le infezioni da Herpes virus

Le infezioni da herpes virus sono di diversi tipi e sono causate da: herpes simplex 1 e 2, herpes virus varicella zoster o herpes zoster, citomegalovirus, herpes virus umano di tipo 4 o virus di Epstein-Barr, herpes virus 6 -7 e 8.

Infezioni da Herpes simplex 1 e 2 (Herpes labiale e genitale)

Le infezioni da herpes simplex sono le più diffuse fra le infezioni erpetiche e sono note all'uomo per la loro capacità di causare infezioni ripetute (recidivanti) delle mucose.

Il virus herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) infetta prevalentemente le labbra e la bocca, provocando l'herpes labiale, caratterizzato dalla comparsa di caratteristiche vescicole.

Il virus herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), colpisce, invece, le mucose dell'apparato genitale, provocando l'herpes genitale.

Entrambi, una volta penetrati nelle cellule epiteliali delle mucose, iniziano il ciclo riproduttivo producendo caratteristiche vescicole che maturano in pustole (che contengono pus) nelle classiche pustolette per poi scomparire in breve tempo. La guarigione, tuttavia, è soltanto apparente poiché alcune particelle virali migrano in strutture specializzate del sistema nervoso (i gangli neuronali locali) dove restano nascoste per tutta la vita.

Periodicamente, il virus può risvegliarsi approfittando di una diminuzione delle difese immunitarie (causata da fattori diversi come, ad esempio, febbre, stress, mutamenti ormonali, esposizione al sole, traumi) e risalire, attraverso le vie nervose, nelle mucose in cui è iniziata l’infezione per riprodursi e produrre di nuovo le vescicole tipiche dell'herpes simplex.

Infezione da Herpes virus Varicella zoster o Herpes zoster

La varicella è una malattia, caratterizzata da eruzioni sulla pelle (esantematica), molto comune nell’infanzia ma che può essere trasmessa anche agli adulti sfuggiti al contagio da bambini. È provocata da un herpes virus denominato varicella zoster (VZV) o herpes zoster (HZV) e si trasmette da uomo a uomo attraverso il contagio con materiale proveniente dalle vescicole e pustole presenti sulla pelle delle persone malate. Il virus entra nell'organismo attraverso le vie respiratorie e, dopo un periodo di incubazione, si manifesta con tipici rilievi della pelle (papule) rossi e pruriginosi che poi si trasformano in vescicole, in pustole e, infine, in croste. In genere è una malattia benigna che guarisce nel giro di pochi giorni.

Il varicella zoster (VZV), come l’herpes simplex, è persistente e completato il ciclo riproduttivo a livello cutaneo, viaggia attraverso le vie nervose per raggiungere i gangli (strutture specializzate del sistema nervoso) dove si stabilisce senza causare disturbi (latente). Nel corso della vita può accadere che il virus si riattivi iniziando a riprodursi a livello cutaneo e dando origine alla malattia nota come herpes zoster o, più comunemente, fuoco di Sant’Antonio che, quindi, non è altro che la ricomparsa (recidiva) locale della varicella. L’eruzione cutanea (esantema) è caratterizzata da grappoli di vesciche, solitamente presenti su un solo lato del torace, accompagnate da dolore che può durare per diverse settimane (nevralgia post-erpetica).

Infezione da Citomegalovirus

Il citomegalovirus (CMV) è un herpes virus molto diffuso nell'uomo: si stima che il 60-90% della popolazione sia sieropositiva. L’infezione da CMV è considerata una malattia a trasmissione sessuale e, nella maggior parte dei casi, non provoca disturbi (è asintomatica). Può manifestarsi come una forma leggera simil-mononucleosica (la mononucleosi è una malattia provocata da un altro tipo di herpes, l’EBV, virus di Epstein Barr) e provocare un aumento enorme delle dimensioni delle cellule che infetta (da cui trae origine il nome del virus). Negli individui immunodepressi può dar origine a gravi complicazioni.

La trasmissione del virus dalla madre al feto (materno-fetale) è l’aspetto forse più importante dell’infezione da CMV, soprattutto per l’elevato rischio di danni permanenti, anche gravi, che potrebbero colpire il bambino durante il suo sviluppo. Anch’esso, come gli altri herpes virus, può causare infezioni latenti, in particolare nelle ghiandole salivari e nei reni.

Infezione da virus di Epstein-Barr (EBV) e mononucleosi infettiva

Il virus di Epstein-Barr (EBV), scientificamente noto come l’herpes virus umano di tipo 4 (HHV-4, dall'inglese Human Herpesvirus 4), è responsabile della mononucleosi infettiva, nota anche come malattia del bacio perché si trasmette, prevalentemente, attraverso la saliva. Colpisce inizialmente la bocca e la gola (cavo orale e faringe) localizzandosi nelle ghiandole salivari e nei linfonodi per poi raggiungere, attraverso le vie linfatiche, la milza e il fegato.

Si stima che il 90-95% della popolazione mondiale sia portatrice di EBV: in alcuni individui, l’infezione decorre in modo lieve o senza causare disturbi (soprattutto nei bambini, il gruppo più colpito da questa infezione) mentre altri sviluppano la mononucleosi infettiva. In un numero ancor più ristretto, l'EBV può contribuire a determinare la comparsa di tumori maligni, fra cui alcuni tumori epiteliali, alcuni tipi di linfoma come il linfoma di Hodgkin e il carcinoma del rinofaringe.

Anche l’EBV, come gli altri herpes virus, resta nell’organismo per tutta la vita e può riattivarsi producendo particelle virali presenti nella saliva che rappresentano una fonte di contagio.

Infezioni da Herpes virus 6, 7 e 8

L’herpes virus umano di tipo 6B (HHV-6B) provoca la cosiddetta sesta malattia, una malattia dell’infanzia a decorso particolarmente benigno che colpisce le vie respiratorie e genera febbre e una tipica eruzione cutanea (esantema) a macchie rosse.

Gli herpes virus di tipo 6 sono diffusi in tutto il mondo: si stima, infatti, che la quasi totalità della popolazione sia sieropositiva. Talvolta, il virus responsabile della sesta malattia può essere confuso con l’herpes virus umano di tipo 7 (HHV-7), un altro tipo di herpes virus che provoca disturbi (sintomi) pressoché uguali a quelli prodotti dal virus HHV-6B.

L’herpes virus umano di tipo 8, (HHV-8), scoperto nel 1995, è associato allo sviluppo di un tipo di tumore noto come sarcoma di Kaposi, molto diffuso tra i malati di AIDS.

Prossimo aggiornamento: 07 Marzo 2024

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