Introduzione
La tossinfezione alimentare è causata dal consumo di alimenti contaminati da batteri, o da loro tossine, o da virus. Di solito non provoca disturbi (sintomi) gravi e la maggior parte delle persone guarisce in pochi giorni senza bisogno di cure.
Nella maggior parte dei casi di intossicazione alimentare, l’alimento è contaminato da batteri, come la salmonella, il campylobacter o l'escherichia coli, o da virus, come il norovirus.
Segni e sintomi
I disturbi (sintomi) relativi alla tossinfezione alimentare, di solito, iniziano da poche ore fino a uno o due giorni dopo aver mangiato l’alimento contaminato (a volte possono anche trascorrere diversi giorni o varie settimane).
I disturbi (sintomi) principali sono:
- nausea
- vomito
- diarrea (anche con sangue o muco)
- crampi allo stomaco e dolore addominale
- debolezza
- perdita di appetito
- febbre
- muscoli doloranti
- brividi
Cosa fare
La maggior parte delle persone con un’intossicazione alimentare guarisce a casa e non ha bisogno di alcuna cura specifica, anche se ci sono alcune situazioni in cui è opportuno contattare il medico.
Nelle fasi iniziali, quando i disturbi (sintomi) sono più intensi, è opportuno riposare, ridurre o evitare di mangiare alimenti solidi e avere cura di bere liquidi per prevenire la disidratazione. A questo proposito è utile bere molta acqua, anche solo sorseggiandola.
Quando ci si sente meglio, si possono fare piccoli pasti leggeri, come toast, cracker, banane e riso.
È possibile utilizzare una soluzione reidratante orale (dopo aver consultato il medico se si soffre di malattie renali) disponibile presso le farmacie e raccomandata soprattutto alle persone più vulnerabili, come gli anziani e coloro che soffrono di altre malattie.
Quando consultare il medico
Occorre contattare il medico in presenza di:
- febbre, oltre 38.5°C (misurata con termometro)
- vomito, che perdura e non consente l’assunzione di liquidi
- diarrea, che non migliora dopo tre giorni
- segnali di grave disidratazione, come confusione, battito cardiaco accelerato, occhi infossati e urina ridotta o assente
- disturbi neurologici, come mal di testa, rigidità cervicale, confusione, perdita dell’equilibrio e vertigini, convulsioni oltre che febbre e dolori muscolari
Alcune categorie di persone come:
- individui con più di 65 anni
- bambini al di sotto dei 5 anni
- individui con sistema immunitario indebolito a causa di malattie come tumori, diabete, malattie del fegato o dei reni, infezione da HIV/AIDS, alcolismo
- persone che fanno uso di farmaci antiacidi o che hanno subito trattamenti di chemioterapia o radioterapia
- donne in gravidanza
hanno un rischio maggiore di essere colpite da una tossinfezione alimentare e, quando ciò accade, di sviluppare la malattia in forma grave.
Tipi di infezione
La contaminazione degli alimenti è solitamente causata da batteri, ma a volte può anche essere determinata da virus o parassiti.
Contaminazione da batteri
Campylobacter
I batteri si trovano solitamente nella carne cruda o poco cotta (in particolare il pollame), nel latte crudo non pastorizzato e nell'acqua non depurata.
Il periodo di incubazione (il tempo che intercorre tra l'assunzione di cibo contaminato e l'inizio dei disturbi) per l'intossicazione alimentare causata dal campylobacter è di solito tra i due e i cinque giorni. I disturbi durano, generalmente, meno di una settimana.
Salmonella
I batteri si trovano spesso nella carne cruda o poco cotta, nelle uova crude, nel latte e negli altri prodotti caseari.
Il periodo di incubazione è in genere tra 12 e 72 ore. I disturbi (sintomi), diarrea, nausea, vomito, febbre, crampi addominali, di solito durano dai quattro ai sette giorni.
Listeria
I batteri si possono trovare in una gamma di cibi refrigerati "pronti al consumo", compresi panini pre-confezionati, paté e formaggi a pasta molle (come il brie o il camembert).
Tutti questi alimenti dovrebbero essere consumati entro le date di scadenza.
Il periodo di incubazione può variare considerevolmente, da alcuni giorni a diverse settimane. I disturbi (sintomi) intestinali sono lievi e, di solito, guariscono entro 3 giorni, mentre nelle donne in gravidanza, nelle persone con il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) indebolito o oltre i 65 anni di età possono comparire altri disturbi (sintomi), anche a distanza di alcune settimane dall'assunzione degli alimenti contaminati, che richiedono un consulto del proprio medico.
In particolare, nelle donne in gravidanza si possono presentare disturbi simili a quelli influenzali, con febbre e dolori articolari, ma possono verificarsi rischi a carico del feto: aborto, nascita prematura e infezione a carico del neonato.
Nelle persone con immunodepressione o negli anziani oltre i 65 anni di età si possono avere disturbi neurologici come mal di testa, rigidità cervicale, confusione, perdita dell’equilibrio e vertigini, convulsioni oltre che febbre e dolori muscolari.
Escherichia coli
I batteri sono presenti nell'intestino di molti animali, compreso l'uomo. La maggior parte dei ceppi batterici sono innocui, ma alcuni possono causare gravi malattie.
La maggior parte dei casi di tossinfezione alimentare causata da escherichia coli si verifica dopo aver mangiato carne poco cotta, verdure fresche e germogli, bevande non pastorizzate, latte crudo non pastorizzato.
Il periodo di incubazione è in genere da 1 a 8 giorni mentre i disturbi (sintomi), di solito, durano per alcuni giorni o settimane.
In alcuni casi, quando l’infezione è causata da alcuni batteri escherichia coli che producono tossine specifiche (shiga-tossine) e sono colpiti bambini sotto i 5 anni, o anziani oltre 65 anni, possono comparire disturbi più gravi come crampi addominali dolorosi, diarrea spesso con sangue e vomito. Alcune volte, si possono avere complicazioni molto gravi (sindrome emolitico-uremica) che richiedono un trattamento medico specialistico urgente.
Shigella
I batteri possono contaminare qualsiasi alimento lavato utilizzando acqua contaminata, in particolare frutta e verdure.
I disturbi (sintomi) si sviluppano tipicamente entro 7 giorni dal consumo di cibo contaminato e durano fino a una settimana. Sono caratterizzati da crampi addominali, diarrea spesso con sangue e muco e febbre.
Altri batteri produttori di tossine
Bacillus botulinum (botulismo)
Bacillus cereus
L'intossicazione alimentare è provocata dall'ingestione di tossine preformate negli alimenti. Questo avviene quando i cibi, soprattutto dopo averli cucinati, non sono conservati adeguatamente (vale a dire che non sono stati conservati in frigorifero a bassa temperatura). Ciò consente la crescita dei batteri e la produzione di tossine.
Vi sono due tipi di tossina termostabile che causano rispettivamente vomito o diarrea. Il vomito è associato al consumo di alimenti ricchi di amido (riso, patate); la diarrea al consumo di carne, entrambi contaminati da spore. I disturbi insorgono molto rapidamente (in media dopo 1-6 ore) e durano circa 24 ore, ma possono causare grave disidratazione.
Staphylococcus aureus (ceppo enterotossigenico)
È la più frequente causa di tossinfezione (intossicazione) alimentare. Gli stafilococchi possono contaminare alimenti ricchi di proteine (prodotti a base di uova, latticini, salumi, creme, carni) che, mantenuti a temperatura ambiente, permettono ai batteri di crescere e produrre un'enterotossina termostabile responsabile dei disturbi. Nell'uomo si manifestano dopo 1-6 ore dall'ingestione di alimenti contaminati e sono costituiti da vomito, crampi addominali e diarrea. Sono di breve durata (24-48 ore) ma possono causare grave disidratazione.
Clostridium perfringens (produttore di enterotossina di tipo A)
I batteri, sotto forma di spore, contaminano prevalentemente alimenti a base di carne. Le spore non sono distrutte dalla cottura e, una volta ingerite, in corrispondenza del tratto distale dell’intestino si trasformano in batteri che producono enterotossina. Dopo un’incubazione di 8-16 ore, compare la diarrea che, normalmente, guarisce in breve tempo.
Contaminazione da virus
Norovirus
È un virus molto comune che causa epidemie in ospedali, scuole, hotel. Si diffonde facilmente da persona a persona attraverso cibo o acqua contaminati. Gli alimenti più frequenti come fonte di infezione sono i crostacei crudi, in particolare le ostriche, e i frutti di bosco congelati. Il virus contamina anche gli ambienti (i bagni, i pavimenti) dove resta a lungo e può causare infezioni per contatto con le superfici contaminate.
I disturbi (sintomi) principali che causa sono nausea, vomito, diarrea e crampi addominali; a volte compaiono anche disturbi di tipo influenzale come la febbre, di solito non elevata, dolori muscolari e spossatezza. Il periodo di incubazione dura 12-72 ore e i disturbi, di solito, passano in 24-48 ore.
Contaminazione da parassiti
In Italia, la tossinfezione alimentare causata da parassiti è rara, mentre è molto più comune nei paesi in via di sviluppo.
Le infezioni parassitarie che possono essere diffuse in alimenti contaminati sono:
- giardiasi
- criptosporidiosi
- amebiasi
I disturbi (sintomi) che si verificano in caso di tossinfezione alimentare causata da parassiti si sviluppano solitamente entro 10 giorni dal consumo di cibo o acqua contaminati. A volte, tuttavia, possono passare settimane prima della loro comparsa. Se non curati possono durare a lungo, a volte diverse settimane o anche qualche mese.
Terapia
La tossinfezione alimentare, di solito, può essere curata a casa senza consultare un medico. La maggior parte delle persone migliora entro pochi giorni.
È importante evitare la disidratazione bevendo molta acqua poiché è necessario sostituire i liquidi persi attraverso il vomito e la diarrea.
Occorre anche:
- riposarsi il più possibile
- mangiare, quando è possibile, limitandosi a cibi leggeri (ad es. cracker, riso e banane)
- evitare alcol, caffeina, bevande gassate e cibi piccanti e grassi
È necessario contattare il medico in presenza di:
- febbre, oltre 38.5°C (misurata con termometro)
- vomito persistente, che non consente di bere liquidi
- diarrea, che non migliora dopo tre giorni
- segnali di grave disidratazione, come confusione, battito cardiaco accelerato, occhi infossati e urina ridotta o assente
- disturbi neurologici, come mal di testa, rigidità cervicale, confusione, perdita dell’equilibrio e vertigini, convulsioni oltre che febbre e dolori muscolari
- gravidanza
Prevenire la diffusione dell'infezione
Se si è colpiti da una tossinfezione alimentare è opportuno:
- evitare di preparare cibo per altre persone
- limitare al minimo il contatto con gli individui più deboli, come gli anziani o i bambini piccoli
- evitare di andare al lavoro o a scuola prima che siano trascorse 48 ore dopo l'ultimo episodio di diarrea
Inoltre è necessario:
- assicurarsi che tutti i componenti della casa si lavino regolarmente le mani con sapone e acqua calda, in particolare dopo essere andati in bagno e prima e dopo aver preparato il cibo
- disinfettare frequentemente il sedile del WC, le vasche e i rubinetti
- assicurarsi che ogni persona convivente abbia i propri asciugamani
- lavare il bucato della persona infetta impostando la lavatrice sulla temperatura più calda
Le soluzioni reidratanti orali
Le soluzioni reidratanti orali sono raccomandate per le persone, come gli anziani e i malati cronici, più a rischio di disidratazione. Sono disponibili presso le farmacie, vanno sciolte in acqua e aiutano a integrare i sali minerali, il glucosio e altri importanti composti che il corpo perde a causa di diarrea e vomito.
In caso di malattie renali, alcuni tipi di sali per la reidratazione orale potrebbero non essere adatti; chiedere al farmacista o al medico di fiducia.
Ulteriori trattamenti
Se i disturbi sono gravi o persistenti o in caso di vulnerabilità a infezioni gravi può essere utile fare alcuni test di approfondimento.
Se il vomito è particolarmente grave, possono anche essere prescritti farmaci per interrompere il vomito (antiemetici).
In alcuni casi, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale per alcuni giorni in modo da poter essere monitorati e reintegrare i liquidi per via endovenosa.
Probiotici e fermenti lattici possono aiutare a ricostituire la flora microbica intestinale (i batteri “buoni” che si trovano nell'intestino) modificata durante la malattia e possono, inoltre, accelerare la scomparsa dei disturbi. Il medico curante potrà consigliarne, o meno, l’uso caso per caso.
Segnalazione di avvelenamento da cibo
Nel caso si ritenga che la tossinfezione alimentare sia stata causata da un cibo consumato in un ristorante o acquistato in un punto vendita è opportuno segnalarlo alla ASL.
Bibliografia
Ministero della Salute. Le intossicazioni alimentari da tossine naturali: guida al riconoscimento e alla prevenzione
Regione Toscana. Linee guida per la corretta gestione degli episodi di malattie veicolate da alimenti
Graziani C, Serra R, Busani L. Sorveglianza e diagnostica delle gastroenteriti acute in Italia. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2012 (Rapporti ISTISAN 12/38)
Prossimo aggiornamento: 30 Marzo 2022