Introduzione

Basse temperature

I cambiamenti climatici in atto stanno portando, dovunque nel mondo, alla formazione di fenomeni atmosferici estremi anche nel periodo invernale: improvvise ondate di caldo o di freddo eccessivo spesso accompagnate da precipitazioni intense e a venti molto forti, che la popolazione non è preparata ad affrontare.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) stima che gli effetti sulla salute attesi nel futuro a causa dei cambiamenti climatici siano da considerarsi tra i più rilevanti problemi sanitari da affrontare nei prossimi decenni.

Il concetto di “freddo estremo” e i suoi effetti possono variare nelle diverse regioni del nostro Paese in base all'abitudine alle temperature invernali. Chi vive al sud non solo è meno abituato e preparato a situazioni di freddo improvviso o di neve e gelo ma ha anche una percezione diversa delle basse temperature.

Il freddo può avere effetti sulla salute, anche gravi, soprattutto per le categorie di persone più a rischio come bambini, anziani, malati cronici, in particolare cardiopatici, diabetici, asmatici. Può colpire persone che lavorano all'aperto e individui senza fissa dimora ma, sostanzialmente, può interessare chiunque. Per prevenire e combattere gli effetti sanitari associati alle basse temperature, il Ministero della Salute ha redatto una utile guida e un decalogo (Ministero della Salute – Come proteggersi dal freddo. Guida per la prevenzione) contenenti suggerimenti e semplici regole da seguire per affrontare al meglio la stagione invernale.

Per controllare e studiare le conseguenze sulla salute dovute a eventi particolari, tra cui i periodi particolarmente freddi, nel nostro Paese è attivo il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG) in grado di intercettare e mettere in evidenza le possibili conseguenze di eventi meteorologici estremi (ondate di calore, freddo, piogge intense) e di altri fattori di rischio ad essi correlati (epidemie influenzali, inquinamento atmosferico).

L'esposizione al freddo intenso, al vento gelido e alla neve possono avere effetti negativi sulla salute provocando danni diretti e indiretti di varia intensità:

  • malattie direttamente imputabili al freddo, quali geloni, abbassamento della temperatura corporea (ipotermia) e congelamento, responsabili di lesioni gravi, in casi particolari anche mortali
  • malattie preesistenti che si aggravano con il freddo, in particolare malattie croniche cardiache e respiratorie
  • aumento del rischio di epidemie influenzali, e delle relative complicazioni
  • incidenti stradali, causati da particolari condizioni climatiche come strade ghiacciate o allagate, con conseguente aumento del rischio di lesioni e traumi
  • maggiore rischio di incendi domestici, legati all'uso di stufe elettriche difettose o di caminetti
  • intossicazioni da monossido di carbonio (inodore e incolore), dovute al malfunzionamento di stufe e impianti di riscaldamento

Come il corpo si difende dal freddo

Il corpo umano possiede meccanismi naturali di termoregolazione: l'ipotalamo, una specifica regione del cervello, è la centralina che si occupa di regolare la temperatura del corpo (termoregolazione) mantenendola, normalmente, intorno ai 37 gradi centigradi (37°C). Questa temperatura rappresenta l'equilibrio tra la quantità di calore che il corpo produce, con il suo metabolismo e le varie attività che svolge, e quella che riesce a eliminare.

In condizioni normali l'equilibrio termico del corpo con l'ambiente esterno è costante.

Per mantenere l'equilibrio termico quando le temperature esterne si abbassano, il corpo:

  • attiva un sistema di diminuzione della dispersione di calore all'esterno, attraverso la vasocostrizione dei tessuti periferici (vale a dire una riduzione della circolazione sanguigna cutanea)
  • aumenta il ritmo cardiaco
  • aumenta la produzione di calore attraverso l'aumento dell'attività muscolare involontaria, ad esempio con i brividi che sono una alternanza di contrazioni e rilassamenti involontari dell'apparato muscolo-scheletrico
  • aumenta alcuni processi metabolici cellulari, per trasformare in calore grassi e zuccheri presenti nell'organismo; il fabbisogno energetico risulta, quindi, aumentato, cioè è richiesto un maggior consumo di kilocalorie giornaliere

Oltre a queste risposte fisiologiche e involontarie del corpo, normalmente le persone per proteggersi dal freddo effettuano alcune azioni:

  • si coprono con indumenti adatti
  • riscaldano l'ambiente in cui vivono (cercando di mantenere una temperatura tra i 18 e i 22°C)
  • svolgono attività fisica

Anche l'alimentazione può giocare un ruolo importante: preferire pasti e bevande caldi a seguito della maggiore richiesta metabolica dell'organismo perché aumentano la produzione di calore interno. Ad esempio sono consigliati pasta e legumi, minestrone, brodo sia di carne che vegetale. Importante consumare quantità adeguate di frutta e verdura (cinque porzioni al giorno), ricche di vitamine e sali minerali. In particolare sono consigliati alimenti contenenti vitamina C, beta carotene e vitamina E (come arance, clementini, mandarini, kaki, carote, zucca, patate, spinaci, carciofi, broccoli, cavolfiori, mandorle, nocciole, olio extravergine d'oliva) in grado di stimolare le difese immunitarie. Infine, è necessario bere acqua a sufficienza (1.5/2 litri al giorno, salvo diverso parere del medico) per mantenere una adeguata termoregolazione; mentre è preferibile evitare le bevande alcoliche che favoriscono la dispersione di calore dall'organismo e l'insorgere di patologie da freddo (leggi la Bufala).

Effetti sulla salute

Gli effetti del freddo sull'organismo umano possono essere più o meno gravi a seconda delle condizioni ambientali (temperatura e umidità), della durata, delle specifiche caratteristiche fisiche e di salute della singola persona.

Normalmente, le persone sane si adattano facilmente al cambio delle temperature ma, quando il freddo arriva repentino o le temperature diventano troppo basse, non sempre il corpo riesce ad adattarsi e a reagire immediatamente.

Gli effetti sulla salute si avvertono quando, per vari motivi, il sistema naturale di termoregolazione non funziona più bene o non è sufficiente per diverse cause. Le principali includono:

  • temperature troppo basse
  • abbigliamento non adeguato
  • alimentazione insufficiente, o non adeguata
  • mancanza di un riparo al coperto e/o sufficientemente riscaldato
  • assunzione di alcuni farmaci, che possono alterare i meccanismi di termoregolazione del corpo o diminuire la percezione e la capacità di difendersi dal freddo, come i sedativi e gli ipnotici (psicofarmaci)
  • consumo di alcol, l'alcol provoca una sensazione iniziale di riscaldamento ma, in realtà, essendo un vasodilatatore, facilita la dispersione del calore corporeo (leggi la Bufala)

Altri fattori che intervengono a ridurre la capacità di adattamento del corpo alle basse temperature sono:

  • età, bambini e anziani sono più suscettibili
  • presenza di malattie croniche, in particolare a carico del sistema cardiovascolare, dell'apparato respiratorio e il diabete

Malattie direttamente collegate al freddo (patologie acute da freddo)

Insorgenza o aggravamento di malattie preesistenti

Molte malattie croniche (persistenti nel tempo) possono peggiorare a causa del freddo intenso. Nelle persone che soffrono di una malattia cronica, inoltre, possono facilmente insorgere complicazioni o altri problemi di salute.

In particolare, le persone più a rischio sono quelle che soffrono di:

  • malattie cardiache e pressione alta del sangue (ipertensione)
  • insufficienza respiratoria cronica e asma
  • malattie muscolari e osteoarticolari
  • diabete (per la riduzione della termoregolazione)
  • demenza e altri disturbi psichici, a causa di una alterata percezione del freddo dovuta a consumo di psicofarmaci

I danni che il freddo può causare variano a seconda degli apparati colpiti:

  • malattie cardio-cerebrovascolari, il meccanismo di vasocostrizione, che è una risposta naturale del corpo al freddo, provoca un aumento della pressione arteriosa e una maggiore viscosità (densità) del sangue causando, nelle persone che ne soffrono, un aumentato rischio di trombosi, ictus, emorragia cerebrale e ischemia
  • malattie respiratorie acute, si verifica un danno diretto della funzionalità dell'epitelio ciliato delle vie respiratorie superiori e una conseguente riduzione della risposta immunitaria che può provocare un peggioramento della situazione generale e il manifestarsi di crisi asmatiche. Il freddo intenso, a partire da -5°C, può provocare broncospasmi e comportare uno scompenso respiratorio acuto nelle persone asmatiche e nelle persone che soffrono di insufficienza respiratoria cronica ostruttiva e insufficienza respiratoria cronica

Altri possibili effetti dovuti all'abbassamento improvviso delle temperature sono:

Inoltre, le forti diminuzioni delle temperature portano, in generale, a un abbassamento delle difese immunitarie verso virus e batteri causando una maggiore sensibilità alle infezioni, soprattutto quelle a carico delle vie respiratorie, come le sindromi influenzali. Durante l'inverno, infatti, aumenta il rischio di epidemie influenzali e l'influenza trascurata può portare a complicazioni tra cui bronchiti o polmoniti, soprattutto nelle persone a rischio. La vaccinazione anti-influenzale rappresenta l'intervento più efficace per prevenire i rischi di complicazioni.

Soggetti a rischio maggiore

Le condizioni di freddo intenso rappresentano un pericolo per la salute soprattutto per alcune fasce di età e per alcune categorie di persone.

Sono maggiormente a rischio:

  • anziani, a causa di una diminuita risposta del loro sistema di termoregolazione e di una ridotta percezione del freddo. Sono ancora più a rischio gli anziani che soffrono di malattie neurodegenerative, come la demenza o la malattia di Alzheimer, perché non sono in grado di percepire e gestire correttamente il freddo. Anche coloro che usano psicofarmaci o hanno ridotta mobilità, con conseguente diminuzione fisiologica della massa muscolare, corrono maggiori rischi
  • neonati e bambini piccoli, poiché a causa di un sistema di termoregolazione non ancora completamente sviluppato rispetto a quello degli adulti, disperdono calore più velocemente e non sono in grado di manifestare direttamente il disagio causato dal freddo. Sono, quindi, maggiormente esposti al rischio di abbassamento della temperatura corporea e di lesioni da freddo come geloni e congelamento. I bambini, inoltre, di solito avvertono la sensazione di freddo in misura minore dell'adolescente e dell'adulto. È compito dei genitori, quindi, controllare le parti del corpo che si presentino fredde e intorpidite (in particolare mani, piedi e volto) in modo da riscaldarle immediatamente per prevenire il danno che ne potrebbe conseguire
  • malati cronici, molte malattie che durano nel tempo (croniche) possono peggiorare a seguito di ondate di freddo estremo e repentino. Le persone più a rischio quindi sono:
    • cardiopatici, perché il freddo sottopone il sistema cardiovascolare a uno stress maggiore per proteggersi dal freddo
    • ipertesi, per aumenti repentini della pressione dovuti alla vasocostrizione
    • persone con insufficienza respiratoria, broncopatia polmonare cronica ostruttiva – BPCO
    • asmatici
    • diabetici
    • persone affette da malattie muscolari e osteoarticolari
    • persone con disturbi neurologici
  • persone che assumono psicofarmaci, alcol o droghe, per la loro ridotta percezione del freddo
  • individui con ridotta mobilità, soprattutto se vivono da soli perché potrebbero non essere in grado di provvedere al riscaldamento del corpo e dell’ambiente in cui vivono in modo adeguato alle temperature esterne
  • persone in situazione di grande difficoltà socio-economica, per esempio i senzatetto che hanno poche possibilità di proteggersi in modo adeguato dal freddo
  • lavoratori all'aperto, se rimangono esposti alle basse temperature per tempi prolungati e non indossano un abbigliamento adeguato, possono rischiare ipotermia (abbassamento della temperatura corporea al di sotto dei 35°C) e comparsa di geloni nelle estremità del corpo non adeguatamente coperte. Si può verificare un maggior rischio di infortuni sul lavoro (dovuti alla diminuzione delle capacità motorie)

Alcuni consigli utili

Per evitare i danni alla salute provocati dall'abbassamento delle temperature e dalle ondate di gelo improvvise è utile seguire una serie di precauzioni che possono avere sia un'azione di prevenzione, sia di gestione dell'eventuale emergenza. Il primo consiglio è quello di consultare regolarmente i bollettini meteorologici per non trovarsi impreparati di fronte ad un'ondata di freddo e di mettere in atto semplici accorgimenti che aiutano a prevenire non solo le malattie da freddo ma anche incidenti domestici o incidenti stradali, nel caso sia assolutamente necessario mettersi in viaggio durante una ondata di freddo.

Le persone a rischio per età o per malattie croniche devono consultare il proprio medico curante e informarsi sulla vaccinazione antinfluenzale per prevenire l'influenza e le sue possibili complicazioni.

In ambienti al chiuso

  • controllare la temperatura degli ambienti interni, che deve rimanere costante secondo gli standard nazionali consigliati per la stagione invernale ed essere compresa tra i 18 e i 22° gradi. L'umidità relativa, invece, deve essere del 40-50% per evitare che l'aria diventi troppo secca a causa del riscaldamento. L'aria secca, infatti, può peggiorare le condizioni di salute delle persone con malattie respiratorie e asma e può, comunque, irritare le vie respiratorie e gli occhi anche di persone sane. È consigliabile utilizzare un umidificatore o delle vaschette piene d'acqua poste sui termosifoni e arieggiare quotidianamente l'ambiente per favorire il ricambio d'aria (basta aprire le finestre per pochi minuti al giorno). Il ricambio d'aria è utile anche per ridurre il rischio di trasmissione di infezioni in casa, se sono presenti persone malate, nelle scuole e negli uffici, dove permangono molte persone in luoghi chiusi
  • fare regolare manutenzione dei sistemi di riscaldamento in uso, per evitare incidenti o dispersione di monossido di carbonio, che può causare intossicazione con conseguenze mortali. In caso di stufe elettriche, coperte elettriche e altre fonti di calore bisogna prestare molta attenzione al loro corretto uso per evitare scottature e ustioni gravi. Attenzione anche ad eseguire periodicamente la pulizia delle canne fumarie, se si usano i caminetti
  • migliorare l'isolamento termico degli ambienti, per evitare la dispersione di calore
  • coprirsi anche in casa con un abbigliamento adeguato, facendo particolare attenzione alla cura di persone non autosufficienti, bambini e anziani

All'esterno

  • uscire nelle ore meno fredde della giornata (ore centrali), se possibile
  • coprirsi in modo adeguato con abiti caldi, anche a più strati
  • indossare sempre guanti, sciarpa e cappello, per mantenere calde anche le parti estreme del corpo: mantenere bene al caldo la testa aiuta a tenere caldo tutto il corpo (il capo è la parte del corpo con maggiore dispersione termica)
  • usare scarpe antiscivolo, se c’è rischio di formazione di ghiaccio o neve
  • informarsi sulle condizioni meteorologiche e sulla viabilità, se si esce con la macchina o si deve intraprendere un viaggio
  • assicurarsi che l’automobile sia in buone condizioni e portare con sé le catene da neve o dotarsi di pneumatici invernali (si ricorda che la Legge 29 luglio 2010, n.120 recante “Disposizioni in materia di sicurezza stradale” obbliga, a prescindere dalle condizioni meteorologiche, all'uso di catene da neve o pneumatici invernali nelle zone a rischio)

Prevenzione nelle persone a rischio

Per le persone maggiormente a rischio valgono le indicazioni generali ma con una maggiore attenzione ad alcuni aspetti:

  • neonati e bambini piccoli, tenere sotto controllo la temperatura corporea, soprattutto mani, piedi e volto e quando si esce all'aperto coprire bene il bambino e utilizzare sempre un cappellino per proteggere la testa. Quando si esce evitare l'uso del marsupio preferendo carrozzina o passeggino che permettono il movimento del bambino attivando così la circolazione sanguigna. In caso di allerta meteorologico evitare di uscire di casa con neonati. Assicurarsi, inoltre, che siano sempre ben idratati
  • anziani, coprirsi bene anche dentro casa, assicurandosi che la temperatura interna non sia mai inferiore ai 18 gradi centigradi (18°C); alimentarsi in modo adeguato; se si abita da soli rimanere sempre in contatto con parenti o amici; non fare sforzi fisici, soprattutto se si soffre di malattie cardiache o respiratorie; evitare di uscire all'esterno in caso di allerta meteorologico; consultare il proprio medico e valutare l'opportunità di vaccinarsi contro l'influenza per evitare eventuali gravi complicazioni
  • malati cronici, in caso di malattie cardiache o di pressione alta del sangue è consigliabile evitare sforzi fisici eccessivi, soprattutto all'aria aperta, quando le temperature sono molto basse. Potrebbe verificarsi un ulteriore aumento della pressione arteriosa con conseguente rischio di infarto. Nel caso di persone che soffrono di malattie respiratorie si consiglia di proteggere la bocca con una sciarpa per evitare di respirare aria fredda che potrebbe causare crisi respiratorie, attacchi di asma, broncospasmo. Tenere sotto controllo la pressione sanguigna e valutare con il proprio medico la vaccinazione antinfluenzale

Bibliografia

Laskowski-Jones L, Jones LG. Frostbite: Don't be left out in the coldNursing. 2018; 48(2): 26-33 

Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Extreme cold: a prevention guide to promote your personal health and safety (Inglese) 

National Weather Service. Cold Weather Safety (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 07 Febbraio 2024

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