Introduzione

Tiroiditi

La tiroide è una piccola ghiandola posta alla base del collo, nella parte anteriore. La tiroide controlla molte funzioni dell'organismo attraverso la produzione degli ormoni tiroidei: tiroxina (T4) e triiodiotironina (T3). La produzione degli ormoni tiroidei è, a sua volta, controllata dall'ormone tireostimolante (TSH) secreto dall'ipofisi, una ghiandola posta all'interno del cranio. Gli ormoni tiroidei regolano importanti funzioni dell'organismo, tra cui la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e la crescita corporea (Video).

Le tiroiditi sono infiammazioni della tiroide. Si parla di tiroidite quando nella tiroide si crea un processo di infiammazione che può causare livelli anormali (alti o bassi) di ormoni tiroidei nel sangue.

Le tiroiditi si classificano come:

  • tiroidite di Hashimoto, la più comune
  • tiroidite di De Quervain, o tiroidite subacuta
  • tiroidite post-partum, innescata dopo il parto
  • tiroidite silente o indolore
  • tiroidite indotta da farmaci
  • tiroidite indotta da radiazioni
  • tiroidite acuta o infettiva

Gli accertamenti che si possono eseguire per diagnosticare un disturbo alla tiroide sono:

  • esami del sangue: valutano i livelli degli ormoni tiroidei nel sangue. Normalmente si misurano i livelli dell’ormone tireostimolante (TSH) e della tiroxina (T4); alle volte si misura anche la triiodotironina (T3). Alti livelli di T4 e bassi o inesistenti di TSH indicano che la tiroide produce troppo ormone e quindi sono indici di ipertiroidismo. Al contrario, bassi livelli di T4 e alti di TSH sono indici di ipotiroidismo. Si possono, inoltre, misurare nel sangue i livelli degli anticorpi contro la perossidasi tiroidea (TPO) che indicano la presenza di tiroidite autoimmune (Tiroidite di Hashimoto)
  • ecografia: esamina la struttura e le dimensioni della tiroide ed evidenzia eventuali noduli distinguendo tra quelli solidi e quelli contenenti liquido (cisti)

Tiroidite di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca per errore la tiroide, causando una riduzione della produzione di ormoni tiroidei (ipotiroidismo).
I disturbi causati dalla tiroidite di Hashimoto, infatti, sono quelli tipici dell’ipotiroidismo:

  • ingrossamento della tiroide
  • fatica
  • aumento di peso
  • stitichezza
  • pelle secca
  • periodi mestruali irregolari
  • depressione
  • alterazioni della memoria

La tiroidite di Hashimoto può anche essere causa di noduli o di gozzo.

La malattia progredisce molto lentamente, quindi si può scoprire anche dopo mesi o anni.

La causa della tiroidite di Hashimoto non è chiara, sembra però che vi possa essere un fattore genetico, combinato probabilmente con altri elementi. Avere un'altra malattia autoimmune, come l'artrite reumatoide o il diabete di tipo 1, aumenta il rischio di sviluppare la tiroidite di Hashimoto. È più frequente nelle donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni.

La diagnosi di tiroidite di Hashimoto richiede esami del sangue in cui si misurano i livelli di ormoni tiroidei (T4 e TSH) e di anticorpi contro la perossidasi tiroidea (TPO).

Quando è necessaria, la cura per la tiroidite di Hashimoto consiste nell'assunzione dell’ormone tiroideo T4 (levotiroxina) come avviene nell’ipotiroidismo. La cura, di solito, deve essere seguita per tutta la vita.

Tiroidite di De Quervain (subacuta)

La tiroidite di De Quervain (chiamata a volte tiroidite subacuta) provoca gonfiore doloroso alla tiroide. È scatenata da un'infezione virale come, ad esempio, la parotite o l'influenza e guarisce spontaneamente in 2-5 mesi.

È più frequente nelle donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni.

È caratteristico della malattia il dolore nella regione anteriore del collo, con diffusione alla mandibola o all'orecchio, spesso accompagnato da febbre e da un gonfiore della ghiandola tiroidea che può spostarsi lateralmente.

Nella metà dei casi si ha una prima fase in cui la ghiandola infiammata rilascia gli ormoni tiroidei, causando un ipertiroidismo temporaneo con i relativi disturbi (sintomi): ansia, insonnia, palpitazioni, perdita di peso, irritabilità. Successivamente, può manifestarsi un periodo di ipotiroidismo con comparsa di stanchezza, depressione, aumento di peso, debolezza muscolare e battito del cuore rallentato. Infine, la tiroide torna a funzionare normalmente. Molto raramente, il ritorno alla normalità non si verifica e può rimanere un ipotiroidismo che richiede la terapia ormonale sostitutiva (levotiroxina).

La cura della tiroidite di De Quervain mira a ridurre i sintomi. Prevede, quindi, l'uso di farmaci corticosteroidi e, in caso di ipertiroidismo, di medicinali beta-bloccanti per ridurre i sintomi cardiaci.

Tiroidite post-partum

La tiroidite post-partum è una disfunzione della tiroide che insorge entro un anno dal parto e colpisce mediamente il 5% delle donne. Sembra correlata al ritorno alla normalità del sistema immunitario depresso durante la gravidanza. La tiroidite post-partum, è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca per errore la tiroide, provocando un aumento temporaneo della quantità di ormoni prodotti.

In questo tipo di tiroidite si possono riscontrare tre fasi.
Nela prima fase, in cui la ghiandola infiammata rilascia gli ormoni tiroidei, compare un ipertiroidismo che può durare 1-2 mesi con i relativi sintomi come ansia, insonnia, palpitazioni, perdita di peso, irritabilità.
Nella seconda fase può manifestarsi un periodo di ìpotiroidismo con comparsa di stanchezza, depressione, aumento di peso, debolezza muscolare e frequenza cardiaca rallentata.
Nella terza fase la tiroide torna a funzionare normalmente.

Il 50% delle donne con tiroidite post-partum rimane ipotiroidea e deve prendere la terapia ormonale sostitutiva (levotiroxina). L’altro 50% delle donne tende a sviluppare l’ipotiroidismo nei successivi 3 o 4 anni.

Tiroidite silente sporadica

La tiroidite silente è una malattia autoimmune e può verificarsi sia negli uomini sia nelle donne. In questo tipo di tiroidite l'infiammazione della tiroide avviene in assenza completa di dolore.

La tiroidite silente è caratterizzata da tre fasi. Nella prima fase, la ghiandola infiammata rilascia gli ormoni tiroidei e compaiono i disturbi (sintomi) dell’ipertiroidismo: ansia, insonnia, palpitazioni, perdita di peso, irritabilità. Nella seconda fase può manifestarsi un periodo di ipotiroidismo, con ingrossamento della tiroide e comparsa dei relativi disturbi: stanchezza, depressione, aumento di peso, debolezza muscolare e frequenza cardiaca rallentata. Dopo circa 12 - 18 mesi la tiroide torna a funzionare normalmente.

La tiroidite silente sporadica spesso non richiede una cura farmacologica. In alcuni casi, tuttavia, i livelli bassi degli ormoni tiroidei divengono permanenti e, quindi, devono essere normalizzati con una terapia sostitutiva di ormone tiroideo T4 (levotiroxina), che, di solito, è prescritta per tutta la vita.

Tiroidite di Riedel

La tiroidite di Riedel è una malattia molto rara che colpisce prevalentemente le donne di mezza età. Non è chiaro se rappresenti una forma avanzata di tiroidite di Hashimoto oppure se sia una malattia a sé stante di origine sconosciuta.

La tiroidite di Riedel è caratterizzata da fibrosi della ghiandola tiroidea e provoca sintomi simili a quelli causati dal gozzo duro: tosse, sensazione di gola stretta, cambiamenti nella voce o raucedine. Potrebbe essere confusa con un tumore alla tiroide. Nel caso di tiroidite di Riedel, però, i linfonodi del collo, di solito, non aumentano di volume.

La temperatura del corpo e gli altri indici infiammatori (VES e leucociti) risultano nella norma così come il funzionamento della tiroide. In alcuni casi si manifesta un ipotiroidismo mentre l’ipertiroidismo compare molto raramente.

La cura per questo tipo di tiroidite consiste nell'intervento chirurgico anche se spesso è complicato dalle aderenze della ghiandola con le zone circostanti.

Tiroidite da farmaci o da radiazioni

La tiroidite può essere causata anche da farmaci, quali, ad esempio, l'interferone, l’amiodarone, il litio e altri medicinali utilizzati per la cura di alcuni tipi di tumore.

Si possono verificare sintomi di ipertiroidismo oppure di ipotiroidismo ma di breve durata che scompaiono dopo aver smesso di prendere il farmaco che le ha causate. Tuttavia non si deve interrompere l'assunzione di qualsiasi farmaco prescritto dal medico senza averlo prima consultato.
La tiroidite causata da farmaci, a volte, può causare dolore nella zona intorno alla tiroide, che può essere alleviato con l’impiego dei farmaci corticosteroidi.

Tiroiditi da radiazioni

Alcune malattie della tiroide richiedono cure a base di radiazioni, come nel caso di forme di ipertiroidismo che non rispondono alla terapia medica o di alcuni tumori. Tali trattamenti possono danneggiare la tiroide portando a ipertiroidismo o a ipotiroidismo.

Tiroidite acuta o infettiva

La tiroidite acuta o infettiva è molto rara ed è, in genere, scatenata da un’infezione batterica. Questo tipo di tiroidite è spesso associata a indebolimento del sistema immunitario o a un problema nello sviluppo della tiroide nei bambini. I disturbi (sintomi) possono essere gonfiore del collo, pelle sovrastante calda e arrossata, febbre e dolore alla gola. La tiroidite acuta o infettiva si cura con l'antibiotico.

Bibliografia

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Registro Nazionale Ipotiroidei Congeniti (RNIC)

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI)

Prossimo aggiornamento: 02 Aprile 2022

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