Introduzione

Ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è la condizione clinica in cui la tiroide non produce un quantitativo sufficiente di ormoni.

La tiroide è una piccola ghiandola posta alla base del collo, nella parte anteriore e produce gli ormoni tiroidei tiroxina (T4) e triiodotironina (T3) (Video). La produzione degli ormoni tiroidei è, a sua volta, controllata dall'ormone tireostimolante (TSH) secreto dall'ipofisi, una ghiandola posta all'interno del cranio. 

Gli ormoni tiroidei regolano importanti funzioni dell'organismo, tra cui i processi metabolici (ossia le trasformazioni chimiche che avvengono in tutte le cellule dell'organismo per produrre energia e mantenere le funzioni cellulari), la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e la crescita corporea (Video).

Se la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei si manifesta l'ipotiroidismo che si presenta con disturbi (sintomi) e segni diversi in base all'età in cui compare. 

Se l’ipotiroidismo compare nel feto, in genere per difetti di sviluppo della tiroide, causa un grave ritardo mentale e della crescita. Se compare negli individui giovani compromette lo sviluppo intellettivo e fisico, mentre negli adulti, se l’ipotiroidismo permane nel tempo, può portare a gravi problemi di salute.

L’ipotiroidismo è più comune tra le donne, soprattutto al di sopra dei 60 anni di età.

Sintomi

Nel feto e/o nel bambino nei primi anni di vita l’ipotiroidismo può provocare un grave ritardo della crescita e dello sviluppo del sistema nervoso centrale. Negli adulti l'ipotiroidismo nelle fasi iniziali raramente provoca disturbi (sintomi) ma, se non viene curato, col passare del tempo può causare una serie di problemi di salute.

Nelle persone adulte, i sintomi causati dall’ipotiroidismo tendono a svilupparsi lentamente e, quindi, è più difficile riconoscerli. Essi includono:

  • fatica
  • aumento della sensibilità al freddo
  • stitichezza
  • pelle secca
  • aumento di peso
  • viso gonfio
  • raucedine (abbassamento della voce)
  • debolezza e dolori muscolari
  • rigidità, gonfiore o dolore alle articolazioni
  • elevati livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia)
  • ciclo mestruale irregolare
  • perdita dei capelli
  • rallentamento del battito del cuore (bradicardia)
  • depressione
  • alterazioni della memoria
  • accumulo di molecole e liquidi nei tessuti (mixedema), causato dalla riduzione del loro metabolismo. Nelle forme più gravi di ipotiroidismo il mixedema è evidente nella cute, nei muscoli e a livello cardiaco e causa un aspetto tipico della pelle, con gonfiore e imbibizione, e una riduzione della funzione dei muscoli e del cuore. In casi estremi di ipotiroidismo grave non trattato, si può arrivare a una condizione di coma mixedematoso

Cause

Le cause principali di ipotiroidismo possono essere:

  • deficit di iodio: gli ormoni tiroidei contengono iodio nella loro struttura chimica per cui questo elemento è necessario per una normale funzione della tiroide. Se lo iodio è carente si verificano i “disturbi da carenza iodica”: la tiroide si ingrandisce per compensare la ridotta produzione di ormoni e può aumentare di volume fino a determinare la formazione del cosiddetto gozzo. Se questo ingrandimento non è sufficiente e la carenza di iodio persiste, compare l’ipotiroidismo. La carenza di iodio è la principale causa di ipotiroidismo nel mondo, soprattutto nei paesi meno sviluppati. In natura la fonte principale di iodio è rappresentata dagli alimenti, tuttavia, spesso lo iodio introdotto con i cibi è insufficiente a raggiungere il fabbisogno quotidiano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quindi, ha invitato le popolazioni a consumare sale arricchito con iodio per compensarne la carenza
  • tiroiditiin particolare la tiroidite cronica autoimmune o di Hashimoto, costituiscono una delle più frequenti cause di ipotiroidismo. Sono malattie autoimmuni, cioè causate da un errore del sistema immunitario che danneggia le cellule tiroidee, oppure da un’infezione virale. Quest'ultima forma può essere temporanea
  • asportazione della tiroide, può essere necessaria a causa di noduli, tumori della tiroide o ipertiroidismo, resistenti alla terapia medica
  • trattamento radioattivo, utilizzato per ipertiroidismo, gozzo o tumori della tiroide
  • danni all’ipofisi, la ghiandola che controlla tutte le altre ghiandole tra cui la tiroide: per tumori o per trattamento chirurgico o radioterapia. Se l'ipofisi è danneggiata la tiroide non produce l'ormone tiroideo
  • assunzione di farmaci come litio, amiodarone e interferone
  • ipotiroidismo congenito (IC), è l'ipotiroidismo presente alla nascita e colpisce 1 neonato su 1400-2000 nati vivi con un rischio 3 volte superiore nei gemelli rispetto ai nati singoli. È causato da mancanza della tiroide, oppure da una tiroide piccola o da una tiroide posta in un sito non normale (si parla di tiroide ectopica). La mancanza di ormone tiroideo dalla nascita causa gravi danni a tutti gli organi e sistemi. Oggi è possibile un’adeguata e tempestiva diagnosi attraverso lo screening neonatale

Alcuni fattori possono aumentare il rischio di sviluppare un mal funzionamento della tiroide; essi includono:

  • genere: la popolazione femminile ha maggiori probabilità rispetto agli uomini di sviluppare una disfunzione tiroidea
  • età: oltre i 50 anni
  • problemi alla tiroide in passato: aver avuto problemi alla tiroide durante la gravidanza, oppure familiari che abbiano sofferto di ipotiroidismo, incrementa il rischio di svilupparlo
  • fumo, i fumatori e gli ex fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare una disfunzione tiroidea autoimmune

Diagnosi

Per accertare l’ipotiroidismo, il medico esamina la storia clinica della persona e effettua una visita generale, che comprende anche la palpazione della tiroide, per rilevare variazioni di dimensioni, forma e consistenza della stessa e la presenza di gozzo e noduli. Se il medico ritiene che siano presenti segni relativi ad alterazioni della funzione o della struttura della tiroide, prescriverà degli esami del sangue e altri accertamenti.

Nel sangue prelevato a digiuno si misurano i livelli dell’ormone tireostimolante (TSH) e della tiroxina (T4) e, in alcune situazioni,  anche i livelli della triiodotironina (T3). Bassi livelli di T4 e alti livelli di TSH sono indicativi di ipotiroidismo anche nelle fasi iniziali. Nel caso di danno dell’ipofisi, anche i livelli di TSH risulteranno bassi.

Se il medico sospetta che la causa della ridotta funzione tiroidea sia una tiroidite, potrebbe richiedere il dosaggio degli anticorpi specifici. Il medico può prescrivere anche un’ecografia per esaminare la struttura e le dimensioni della tiroide, evidenziando l'eventuale presenza di noduli o di gozzo.

Terapia

La terapia dell'ipotiroidismo, di solito, è semplice, sicura ed efficace e comporta l’assunzione, tutti i giorni, dell’ormone tiroideo T4 (levotiroxina) in modo da ripristinare adeguati livelli di ormone e eliminare i segni e i disturbi (sintomi) dell’ipotiroidismo.

La levotiroxina, di solito, è commercializzata sotto forma di compresse (in Italia prescrivibili in fascia A, quindi a carico del Servizio Sanitario Nazionale) da prendere per bocca, a stomaco completamente vuoto. Per questo si consiglia di assumere il farmaco la mattina prima di fare colazione. Dopo aver preso la compressa è indispensabile aspettare almeno 30 minuti prima di mangiare, per evitare che il cibo possa interferire con l'assorbimento dell'ormone.

Gli effetti collaterali della levotiroxina, di solito, si verificano quando è stato assunto un dosaggio eccessivo e possono essere:

Raggiunto il giusto dosaggio del farmaco, gli effetti collaterali scompaiono.

Il farmaco va preso per tutta la vita.

Bibliografia

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Registro Nazionale Ipotiroidei Congeniti (RNIC)

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI

Prossimo aggiornamento: 23 febbraio 2024

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