Introduzione

Tumore alla vescica

La vescica è un organo, posto nel bacino, simile ad un sacchetto con le pareti composte da tessuto muscolare. L'urina filtrata dai reni passa attraverso dei tubicini, gli ureteri, e si accumula nella vescica finché non viene eliminata all'esterno attraverso un altro tubicino, l'uretra.

Il tumore alla vescica consiste nella crescita anormale delle cellule del rivestimento interno della vescica. In alcuni casi si può estendere alla parte muscolare.

Tra i 5 tumori più frequenti nella popolazione italiana, il tumore alla vescica è al V posto con un numero di nuovi casi (incidenza) pari al 7% (circa 25.500 nuovi casi l'anno nel 2020).

È più frequente nel sesso maschile rispetto a quello femminile (20.500 casi l'anno negli uomini e 5.000 nelle donne). Pertanto, la distribuzione per sesso del tumore alla vescica, tra i tumori prevalenti in Italia, è del 3% nelle donne contro il 10,5% negli uomini.

La tipologia più frequente di tumore alla vescica è il cosiddetto carcinoma a cellule di transizione o uroteliale che rappresenta circa il 95% dei casi. L'adenocarcinoma e il carcinoma squamoso primitivo sono altri tipi di cancro alla vescica, ma decisamente meno frequenti.

La distinzione tra tumore maligno e papilloma, che è un tumore scarsamente aggressivo, consiste nel differente numero di strati cellulari che compongono il tumore.

Sintomi

Tra i disturbi (sintomi) associati al tumore alla vescica, alcuni sono più comuni, altri meno frequenti e altri ancora compaiono solo nello stadio più avanzato della malattia.

Disturbi comuni

  • presenza di strisce di sangue nelle urine oppure urine color marrone (ematuria). Il sangue non è sempre visibile ad occhio nudo e può andare e venire

Tuttavia, è importante sapere che questo disturbo può essere associato ad altre e più comuni cause come: infezioni urinarie, cistite, infezioni renali, calcoli renali, uretriti e, solo nell'uomo, ingrossamento della ghiandola prostatica. Pertanto, in caso di sangue nelle urine è necessario farsi visitare dal medico di medicina generale per accertarne (diagnosticare) le cause.

Disturbi meno comuni

  • frequente bisogno di urinare
  • improvvisa urgenza nel dover urinare
  • sensazione di bruciore nel passaggio dell’urina

Disturbi associati allo stadio avanzato del tumore

  • dolore pelvico
  • dolore alle ossa
  • perdita di peso non intenzionale
  • gonfiore alle gambe

Cause

Il tumore alla vescica è causato da modificazioni che avvengono nelle cellule presenti nel rivestimento interno della vescica. Tali alterazioni possono essere costituite da mutazioni del DNA che interferiscono con la crescita normale delle cellule. Di conseguenza, le cellule crescono e si moltiplicano fuori controllo, causando la formazione del tumore.

Fattori che aumentano il rischio di sviluppare il tumore alla vescica

  • fumo, costituisce il fattore di rischio principale perché il tabacco contiene sostanze chimiche cancerogene. È stata riconosciuta una relazione di causa-effetto tra fumo e comparsa del tumore alla vescica che mostra come il fumo sia in grado di causare il 50-65% dei casi, negli uomini, e il 20-30% nelle donne. L'incidenza del tumore alla vescica è direttamente correlata alla durata e al numero di sigarette fumate e il fumo è responsabile di un terzo di tutti i casi di tumore alla vescica. Le pericolose sostanze cancerogene presenti nel fumo passano nel sangue e, attraverso i reni, giungono nella vescica dove si accumulano prima di essere espulse con le urine. La permanenza delle sostanze cancerogene in vescica, può far sviluppare il tumore
  • esposizione a sostanze chimiche industriali, l'esposizione a determinate sostanze chimiche industriali è il secondo fattore di rischio ed è responsabile del 20-25% dei casi di tumore alla vescica. Le sostanze chimiche conosciute sono:
    • coloranti a base di anilina
    • 2-Naftilamina
    • 4-Aminobifenil
    • xenilamina
    • benzidina
    • o-toluidina
  • alcune attività lavorative, lavori di fabbricazione che utilizzano: coloranti, prodotti tessili, gomme, vernici, materie plastiche, concia delle pelli. Anche conducenti di taxi o autobus possono essere a rischio a causa della loro regolare esposizione alle sostanze cancerogene presenti nei fumi diesel. L'associazione tra il tumore alla vescica e il tipo di occupazione lavorativa è stata scoperta negli anni '50 - '60. Da allora le norme che regolamentano l'esposizione agli agenti chimici pericolosi sono diventate più rigorose e molte sostanze chimiche sono state vietate. Tuttavia, essendo necessari circa 30 anni dalla prima esposizione prima che il tumore si sviluppi, gli effetti delle sostanze allora permesse sono ancora attivi
  • altri fattori di rischio
    • radioterapia, eseguita per curare un altro tipo di tumore come, ad esempio, il tumore all'intestino
    • chemioterapia, effettuata con farmaci del tipo ciclofosfamide e cisplatino
    • diabete di tipo II, è stata osservata una associazione del tumore alla vescica con alcune cure per il diabete
    • catetere, portare per lungo tempo un tubicino inserito nella vescica per consentire la fuoriuscita delle urine
    • infezioni delle vie urinarie, ripetute o continue (croniche)
    • menopausa precoce (prima dei 45 anni di età)
    • infezione non curata causata da parassiti chiamati schistosomi (schistosomiasi), che vivono nelle acque dolci dell'Africa del Nord e dell'Asia orientale

Diffusione del tumore alla vescica

Il tumore, che inizialmente si sviluppa nel rivestimento interno della vescica, può diffondersi al muscolo che la circonda e poi raggiungere i linfonodi, per via linfatica, e altri organi come polmoni, fegato, ossa, attraverso il circolo sanguigno. Quando si diffonde a distanza è chiamato tumore metastatico della vescica.

Diagnosi

Se si sospetta la presenza di un cancro alla vescica, è necessario sottoporsi a degli esami di accertamento (diagnostici) che includono:

  • cistoscopia, una sonda con videocamera (cistoscopio) viene fatta passare attraverso il sottile tubo che porta l'urina all'esterno del corpo (uretra) per esaminare l'interno della vescica
  • ecografia, indagine che permette di analizzare parti del corpo umano utilizzando le onde sonore (ultrasuoni) emesse da una particolare sonda
  • TAC o Risonanza Magnetica, esami strumentali che permettono di vedere un'immagine dettagliata della vescica
  • urografia intravenosa, tecnica utilizzata per controllare il tumore alla vescica, prima e dopo le cure, che consente di visualizzare, mediante radiografia ai raggi X, il sistema urinario dopo iniezione in vena di una sostanza colorata

Identificazione dello stadio e del grado del tumore alla vescica

Una volta accertata (diagnosticata) la presenza di un tumore alla vescica si procede a individuarne lo stadio di sviluppo e il grado.

Lo stadio è la misura sia della grandezza del tumore, sia della sua diffusione al di fuori del luogo di origine.

Il grado è la misura delle differenze tra le cellule tumorali e quelle normali, diversità che ne determina le alterazioni del comportamento e l'aggressività. Da questa caratterizzazione dipende il successo delle terapie. I tumori alla vescica vengono classificati con una scala di gradazione che va da 1 a 3.

Il sistema di stadiazione maggiormente usato per il tumore alla vescica è il TNM dall'inglese Tumor, Node, Metastasis (Tumore, Linfonodi, Metastasi) dove:

  • T, si riferisce alla dimensione e alle caratteristiche del tumore primitivo, generalmente identificato con una scala che va da 1 a 4 a seconda del grado di infiltrazione locale
    Stadi T:
    • TIS o CIS (carcinoma in situ), è un tumore in fase iniziale che è confinato nello strato più interno del rivestimento della vescica
    • Ta, il tumore è solo nello strato più interno del rivestimento della vescica
    • T1, le cellule cancerose hanno iniziato a crescere anche nel tessuto connettivo, al di fuori del rivestimento della vescica 
      Fino allo stadio T1 di solito il tumore alla vescica viene chiamato tumore della vescica precoce o non muscolo invasivo
    • T2, il tumore è cresciuto fin dentro il muscolo della vescica
    • T3, il tumore è cresciuto attraverso il muscolo fin dentro il tessuto grasso circostante
    • T4, il tumore cresce ulteriormente al di fuori della vescica e negli organi circostanti e viene chiamato tumore della vescica avanzato
  • N, indica il coinvolgimento dei linfonodi, può essere presente anche un numero compreso tra 0 (nessun linfonodo coinvolto) e 3 (molti linfonodi coinvolti)
    Stadi N:
    • N0, non ci sono cellule cancerose in nessuno dei linfonodi
    • N1, ci sono cellule cancerose in uno solo dei linfonodi pelvici
    • N2, ci sono cellule cancerose in due o più linfonodi pelvici
    • N3, ci sono cellule cancerose in uno o più linfonodi situati più in profondità, come quelli iliaci
  • M, si riferisce alla diffusione del tumore in altre parti del corpo (metastasi) come, ad esempio, i polmoni
    Stadi M:
    • M0, il tumore non si è diffuso in altre parti del corpo
    • M1, il tumore si è diffuso in altre parti del corpo come nelle ossa, polmoni o fegato

Il sistema TNM può risultare di difficile comprensione, per questo si consiglia di chiedere eventuali spiegazioni sul significato e sulle terapie al medico curante, non esitando a fare tutte le domande di cui si sente il bisogno.

Terapia

La cura del tumore alla vescica dipende in larga parte dal suo stadio di sviluppo e dal suo grado. Si distinguono:

  • tumori allo stadio precoce o non muscolo invasivi
  • tumori muscolo invasivi
  • tumori avanzati o metastatici

Sulla base delle loro competenze specialistiche, saranno i medici curanti come l'urologo, l'oncologo, il patologo e il radiologo a decidere quale sia la miglior cura da raccomandare alla persona malata. Per questo è importante informarsi bene e prepararsi delle domande da rivolgere ai medici per decidere insieme, e con la piena consapevolezza dei rischi e dei benefici, la cura cui sottoporsi.

Tumore alla vescica non muscolo invasivo (stadi TIS, Ta e T1)

Nel tumore non muscolo invasivo, la cura raccomandata dipende dal rischio che il tumore possa ritornare o diffondersi al di fuori della superficie della vescica. Tale probabilità dipende, a sua volta, da alcuni fattori:

  • numero e dimensione dei tumori presenti nella vescica
  • precedente tasso di recidive
  • stadio della neoplasia (T)
  • presenza di TIS concomitante
  • grado della neoplasia (G1-G3)

Si distinguono tre categorie di rischio:

  • basso rischio: lesione unica, Ta, G1, diametro <3cm
  • rischio intermedio: Ta-T1, G1-2, multifocalità, diametro >3 cm
  • alto rischio: multifocalità, alto tasso di recidiva, stadio T1, grado G3, Tis

Tumore a basso rischio
La cura consiste nella eliminazione del tumore passando attraverso l'uretra (resezione vescicale transuretrale, TURBT). Questa procedura può essere eseguita, in anestesia generale, anche durante la prima cistoscopia.

Il chirurgo, mediante uno strumento chiamato cistoscopio, è in grado di vedere il tumore e eliminarlo dalla superficie della vescica. Dopo l'intervento, sarà necessario portare per alcuni giorni un catetere per drenare il sangue dalla vescica e sottoporsi ad una singola dose di chemioterapia direttamente in vescica. La maggior parte delle persone possono lasciare l'ospedale a distanza di 48 ore dall'intervento e riprendere la normale attività fisica dopo poche settimane. Il medico fisserà subito gli appuntamenti per effettuare i controlli post-operatori mediante cistoscopia.

Se il tumore si dovesse ripresentare dopo pochi mesi, e fosse di piccole dimensioni, si potrà eseguire il trattamento detto folgorazione, che consiste nel bruciare il tumore mediante elettricità ad alta energia.

Tumore a rischio intermedio
Se il tumore alla vescica è a rischio intermedio, oltre alla TURBT, è necessario sottoporsi a diversi cicli di chemioterapia. Il farmaco, in forma liquida, viene posto direttamente nella vescica mediante l'uso di un catetere e mantenuto al suo interno per almeno un'ora prima di venire espulso. Successivamente, si dovranno eseguire i controlli di routine, mediante cistoscopia, a intervalli regolari di tempo e secondo le raccomandazioni dello specialista oncologo. Se il tumore dovesse ripresentarsi prima dei 5 anni, l'oncologo potrà proporre un’altra terapia.

È possibile che, a seguito dell’inserimento del farmaco in vescica, possa rimanere un residuo nelle urine, tale da irritare la pelle, per cui è bene lavare la zona genitale quando si urina.

Inoltre, poiché il farmaco potrebbe rimanere nel liquido seminale o nel muco vaginale causando irritazione, è importante l'uso di un contraccettivo, come il preservativo, se si hanno rapporti sessuali.

Durante la chemioterapia, inoltre, è opportuno che le donne non intraprendano una gravidanza e che gli uomini non generino un figlio poiché questo tipo di terapia aumenta il rischio per il bambino di sviluppare un difetto alla nascita.

Tumore ad alto rischio
Alle persone con un tumore alla vescica ad alto rischio, sarà proposta una seconda operazione TURBT. È possibile che sia richiesta anche una TAC o una Risonanza Magnetica.

Lo specialista urologo illustrerà le varie opzioni di cura tra le quali scegliere, come:

  • un ciclo di cura con Bacillus Calmette-Guérin (BCG), utilizzando una variante del vaccino BCG
  • operazione chirurgica per rimuovere l’intera vescica (cistectomia)

Il vaccino BCG è somministrato direttamente in vescica tramite il catetere e lasciato per alcune ore prima di essere espulso. La maggior parte delle persone richiede più trattamenti da effettuare settimanalmente. Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) di questa cura possono includere:

  • frequente bisogno di urinare
  • dolore mentre si urina
  • sangue nelle urine (ematuria)
  • disturbi simil influenzali, come stanchezza, febbre e dolori vari
  • infezioni delle vie urinarie

Se la cura con il vaccino BCG non dovesse funzionare, o dovesse causare troppi effetti collaterali, i medici curanti proporranno trattamenti alternativi. Dopo la cura si dovranno eseguire per alcuni anni, a intervalli regolari di tempo, controlli mediante cistoscopia.

Nel caso della cistectomia, il chirurgo dovrà creare una via alternativa per far fuoriuscire l’urina dal corpo.

I controlli periodici, dopo la cistectomia, sono eseguiti mediante TAC, analisi del sangue e, solo per gli uomini, mediante visita urologica per analizzare l'uretra.

Tumore alla vescica muscolo invasivo (stadi T2-T4, N0/N+, M0)

In questo caso il trattamento raccomandato dipende da quanto distante dalla sua origine il tumore si sia diffuso.

Per i tumori allo stadio T2, il trattamento ha lo scopo di curare, se è possibile, la malattia o almeno di tenerla sotto controllo per lungo tempo.

L'urologo o l'oncologo concorderanno con il malato le diverse scelte terapeutiche tra cui:

  • asportazione chirurgica dell’intera vescica (cistectomia)
  • radioterapia con radiosensibilizzanti

Il medico può consigliare di sottoporsi ad una chemioterapia prima di eseguire questi trattamenti (terapia neoadiuvante).

Scelta della chirurgia o della radioterapia
La squadra (team) di medici responsabili della cura, consiglierà quale dei due trattamenti sia più adatto, a seconda delle circostanze. Per esempio, per una persona con una vescica piccola e/o con molti disturbi urinari è consigliata l'operazione chirurgica. Al contrario, per una persona con un singolo tumore, che però non influenza la normale funzione della vescica, è preferibile preservare la vescica e curare il tumore con la radioterapia. Comunque, la scelta finale spetta al malato stesso, dopo aver ricevuto dal medico informazioni dettagliate sui rischi e i benefici di ciascuna terapia.

Cistectomia totale
Vantaggi:

  • trattamento definitivo
  • cistoscopie di controllo non necessarie, sebbene altri controlli meno invasivi dovranno comunque essere effettuati

Svantaggi:

  • recupero post operatorio lungo
  • rischio di complicazioni, associate all'intervento chirurgico come dolore, infezioni e sanguinamenti
  • rischio di complicazioni dovute alla anestesia generale
  • necessità di un sacchetto esterno al corpo per la raccolta delle urine, creazione di una via alternativa per la fuoriuscita delle urine
  • rischio di disfunzione erettile (stimata intorno al 90%), a causa di un danno al nervo, nell'uomo
  • restringimento della vagina, con conseguente difficoltà nell'attività sessuale nella donna
  • rischio di complicazioni mortali quali attacco di cuore, ictus o trombosi venosa profonda, seppur la probabilità di comparsa sia di piccola entità

Radioterapia con radiosensibilizzante
La radioterapia è somministrata mediante l’uso di un macchinario che indirizza le radiazioni sulla vescica (radioterapia esterna). Le sedute, di solito, sono giornaliere e sono effettuate per un periodo di alcune settimane. Durante la radioterapia sarà somministrato anche un farmaco radiosensibilizzante che serve a rendere le cellule cancerose più sensibili agli effetti delle radiazioni, rispetto alle cellule normali. Infatti, la radioterapia, così come distrugge le cellule cancerose, può anche danneggiare le cellule sane e quindi causare alcuni effetti indesiderati (effetti collaterali) come:

  • diarrea
  • infiammazione della vescica (cistite)
  • restringimento della vagina, con conseguente dolore durante l’attività sessuale, nella donna,
  • disfunzione erettile, nell'uomo
  • perdita dei peli pubici
  • sterilità
  • stanchezza
  • difficoltà nell'urinare

La maggior parte di questi effetti passano al termine della radioterapia, anche se in una piccola percentuale dei casi i disturbi restano.

La sterilità, dovuta alla radioterapia diretta alla zona pelvica, di solito è permanente. Tuttavia, poiché il tumore alla vescica si sviluppa con più frequenza in età avanzata, di solito non è un problema.

Al termine della radioterapia, sulla base delle indicazioni dell’oncologo curante, dovranno essere eseguiti, per anni, controlli regolari tramite cistoscopia, TAC del seno, addome, pelvi e delle vie urinarie.

Vantaggi:

  • nessun intervento chirurgico
  • funzione della vescica intatta
  • minore probabilità di disfunzione erettile (circa il 30%)

Svantaggi:

  • applicazioni giornaliere di radiazioni , per un periodo di più settimane
  • diarrea, stanchezza e cistite, frequenti
  • rischio di danno permanente alla vescica, che può provocare problemi nell'urinare. La probabilità che si verifichi tuttavia è minima
  • restringimento della vagina, con conseguente difficoltà nell'attività sessuale

Chemioterapia
In alcuni casi è possibile usare la chemioterapia insieme ad un altro trattamento. Invece di somministrare il farmaco direttamente in vescica, viene iniettato in vena. Può essere consigliata:

  • per ridurre la grandezza del tumore, prima di effettuare la radioterapia o la chirurgia
  • in combinazione con la radioterapia e prima della chirurgia (chemioradiazione)
  • per rallentare la diffusione del tumore alla vescica avanzato e non curabile

Non è ancora certo se la chemioterapia possa essere un trattamento efficace nel prevenire la ricomparsa del tumore dopo l'operazione chirurgica.

La chemioterapia, di solito, è somministrata a cicli ripetuti per alcuni mesi. Gli effetti indesiderati (effetti collaterali) in genere sono maggiori rispetto a quelli della chemioterapia somministrata direttamente in vescica ma, comunque, passano dopo la fine del trattamento.

La chemioterapia, inoltre, indebolisce il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario), causando una maggiore probabilità di contrarre infezioni. È importante, quindi, riferire al medico curante qualsiasi disturbo associato a una possibile infezione come: temperatura elevata, tosse persistente o arrossamento della pelle. È opportuno evitare il contatto stretto con persone con una infezione in corso. Altri effetti indesiderati (effetti collaterali) possono essere: nausea, vomito, perdita dei capelli, perdita dell’appetito e stanchezza.

Tumore alla vescica avanzato o metastatico (T4, N+,M1)

La cura raccomandata per il tumore localmente avanzato o metastatico dipende da quanto distante il tumore si sia diffuso dal suo luogo di origine. L'oncologo proporrà le diverse possibilità di cura che includono:

  • chemioterapia
  • immunoterapia
  • trattamenti per alleviare i disturbi del cancro

Chemioterapia
La chemioterapia prevede la contemporanea somministrazione di una combinazione di farmaci che aiutano ad alleviarne gli effetti indesiderati (effetti collaterali). Se la chemioterapia non dovesse risultare efficace, potrà essere interrotta oppure impiegata nuovamente con un secondo ciclo di cura.

Immunoterapia dei tumori

L'immunoterapia dei tumori è la nuova frontiera contro il cancro. È rappresentata da una particolare categoria di farmaci in grado di ripristinare la capacità del sistema immunitario di riconoscere e aggredire le cellule tumorali. Attualmente, in Italia è già utilizzata contro alcune forme di tumori e si sta dimostrando efficace anche per il tumore alla vescica in stadio avanzato.

Trattamenti per ridurre i disturbi causati dal tumore

I trattamenti per ridurre i disturbi ma che non curano la malattia sono:

  • radioterapia, per controllare il dolore nell'urinare, il sangue nelle urine, il bisogno di urinare frequentemente e il dolore pelvico
  • terapia per drenare i reni, indicata in caso di blocco renale e dolore lombare

Cure palliative
Se il tumore è ad uno stadio molto avanzato e non è più curabile, l'oncologo consiglierà di contattare i medici specializzati nelle cure palliative. Essi forniranno il supporto e l'aiuto pratico necessari, inclusa la terapia del dolore.

Nuovi farmaci
Negli ultimi anni studi clinici di fase II e III hanno dimostrato l’efficacia di terapie innovative come l’uso di farmaci inibitori dei punti chiave della funzione immunitaria e della terapia a bersaglio molecolare. In Italia al momento è rimborsato il solo trattamento con Pembrolizumab dopo chemioterapia, nel cancro avanzato.

Complicazioni

Dopo aver scoperto di avere un tumore alla vescica, e durante le cure, molte persone riferiscono sentimenti di tipo depressivo come sentirsi infelici e senza speranza o non provare più piacere nel fare le cose che prima procuravano gioia. In questo caso, è consigliabile contattare il medico per valutare la necessità di un farmaco antidepressivo o di una psicoterapia di sostegno.

Inoltre, se è stata asportata chirurgicamente la vescica ed è stata creata una deviazione esterna per la fuoriuscita delle urine, le complicazioni dipenderanno dal tipo di scelta fatta al riguardo. Non tutte le soluzioni, infatti, sono adatte a tutte le persone e vanno concordate con il medico curante. Tra le scelte possibili:

  • deviazione urinaria mediante urostomia, si esegue quando viene asportata tutta la vescica. Consiste nel prendere una piccola sezione dell’intestino tenue e nel congiungerla con gli ureteri (i due tubi che portano le urine dai reni alla vescica). Il chirurgo effettua un piccolo foro sull'addome per far fuoriuscire l'estremità aperta della sezione dell'intestino tenue creando, così, una apertura detta “stoma”. Un sacchetto impermeabile viene posizionato sopra lo stoma per raccogliere le urine. Gli infermieri professionali, dopo l'intervento, insegnano come prendersi cura dello stoma e come e quando cambiare il sacchetto
  • deviazione urinaria con continenza delle urine, è simile alla urostomia, ma senza sacchetto esterno. Al suo posto, è utilizzata una sezione dell'intestino per creare una sacca all'interno del corpo per immagazzinare l'urina. Gli ureteri sono collegati a questa sacca interna che, a sua volta, è collegata all'apertura sulla parete addominale. Una valvola collocata nell'apertura sull'addome (stoma) previene la perdita delle urine. La sacca è svuotata utilizzando un tubo sottile e flessibile (catetere). La maggior parte delle persone ha bisogno di svuotare il sacchetto circa 4 o 5 volte al giorno
  • ricostruzione della vescica, in alcuni casi è possibile creare una vescica nuova, chiamata neovescica. Per costruirla è necessario utilizzare una sezione dell'intestino, modificarla a forma di palloncino e collegarla all'uretra (il tubo che trasporta le urine al di fuori del corpo) da una parte e agli ureteri dall'altra. Tuttavia, la ricostruzione della vescica non è adatta a tutte le persone. Per svuotarla sarà insegnato a rilassare i muscoli pelvici e, contemporaneamente, a contrarre i muscoli addominali. Non avendo più l'innervazione della vera vescica, si perderà la normale sensazione della vescica piena. Alcune persone sperimentano al suo posto una sensazione di pienezza nell'addome. Inoltre, possono verificarsi episodi di incontinenza urinaria, soprattutto durante la notte mentre si dorme. Per evitarlo, può essere utile svuotare la neovescica a orari fissi durante la giornata e prima di andare a letto, per prevenire l'incontinenza

Problemi sessuali

  • disfunzione erettile, dopo una cistectomia radicale può accadere di non poter ottenere, o mantenere nel tempo, una erezione (disfunzione erettile). Se ciò si verifica è consigliabile rivolgersi al medico curante perché esiste una cura farmacologica, con i cosiddetti inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5), che agisce aumentando l'afflusso di sangue nel pene. I PDE5 talvolta sono associati ad un dispositivo medico chiamato pompa da vuoto che consiste in un cilindro connesso, appunto, a una pompa. Il pene viene messo dentro il cilindro e l'aria viene espulsa fuori dalla pompa così da creare un vuoto. Il vuoto richiama sangue nel pene, permettendo così l'erezione che può essere mantenuta anche fino a 30 minuti
  • restringimento della vagina, sia la radioterapia, sia la cistectomia possono causare, nella donna, un restringimento e un accorciamento della vagina, causando dolore o difficoltà nella penetrazione durante l'atto sessuale. Ci sono due principali possibilità per il trattamento di questo problema: applicare una crema ormonale nella vagina o usare dilatatori vaginali. Si tratta di dispositivi medici di plastica a forma di cono, e di varie dimensioni, progettati per allungare delicatamente la vagina e renderla più elastica. Il medico curante o l'infermiera dei reparti di cura potranno fornire informazioni sull'uso di questi dispositivi

Bibliografia

NHS. Bladder cancer (Inglese)

Ministero della Salute. I numeri del cancro in Italia 2021

Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Linee guida tumori dell'urotelio 2020

Link di approfondimento

Ospedale San Raffaele I.R.C.C.S. Nuove speranze per il tumore infiltrante alla vescica

Prossimo aggiornamento: 21 Giugno 2024

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