Introduzione

Feocromocitoma

Il feocromocitoma è un tumore raro delle ghiandole surrenali, piccole ghiandole localizzate al di sopra dei reni, e origina dalla loro zona interna, detta midollare. Fa parte della famiglia dei tumori neuroendocrini, un gruppo di malattie rare, molto vario sia per localizzazione, sia per aggressività.

La frequenza del feocromocitoma è di 2 casi su un milione. L’età di insorgenza è variabile e non sono note significative differenze legate al sesso se non nei disturbi iniziali.

Di solito, si tratta di un tumore benigno che può essere rimosso chirurgicamente con successo. Solo nel 10% dei casi il feocromocitoma è maligno.

Le cellule neuroendocrine da cui deriva il feocromocitoma sono dette cellule cromaffini e normalmente hanno la funzione di produrre e secernere le catecolamine, in particolare gli ormoni adrenalina e noradrenalina. Si tratta di ormoni indispensabili per la vita che vengono rilasciati nel sangue in caso di necessità, per esempio quando si deve affrontare una forte emozione, una paura, una situazione di stress. Controllano, infatti, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e i processi chimici che mantengono in buona funzione gli organi del corpo (metabolismo). Il feocromocitoma può causare un aumento di tali ormoni, con la conseguente comparsa di diversi disturbi (sintomi) come sudorazione, mal di testa, palpitazioni e innalzamento della pressione sanguigna (ipertensione arteriosa).

Sintomi

Il feocromocitoma è caratterizzato da un’estrema variabilità dei disturbi (sintomi) che si manifestano con attacchi improvvisi di durata compresa tra pochi minuti e un’ora. In una seconda fase, con la crescita del tumore, gli attacchi possono durare anche più a lungo e diventare più frequenti e gravi.

I disturbi (sintomi) e i segnali che compaiono più comunemente sono:

In alcune persone con il feocromocitoma i disturbi non compaiono e la malattia viene scoperta durante accertamenti eseguiti per un altro problema di salute; in altre, invece, si manifestano molti anni prima che il feocromocitoma sia accertato. Differenze sono riportate tra uomini e donne nei disturbi iniziali (ad esempio, il mal di testa è presente nell’80% delle donne e nel 52% degli uomini, l’ansia nell’85% delle donne e nel 50% degli uomini, variazioni del peso corporeo rispettivamente nell’88% e nel 43%).

Cause

Molti feocromocitomi compaiono senza una ragione apparente, non sono presenti in altri familiari e, pertanto, vengono detti sporadici.

Tuttavia, in un caso su tre, il feocromocitoma si sviluppa in seguito a disordini genetici ereditari, quali:

Questi disordini genetici, molto rari, sono alla base dello sviluppo di tumori diversi a carattere familiare. Fino a non molto tempo fa queste malattie erano associate alle mutazioni di 3 geni, VHL, RET e NF1, oggi è noto che sono molti di più e la quota dei tumori con un’origine genetica può arrivare al 35-40%. Uno studio recente ha infatti dimostrato che ad oggi i geni che, se mutati, possono predisporre a questo tumore sono almeno 14.

Rispetto alle forme sporadiche, i casi di feocromocitoma familiare vengono più frequentemente accertati (diagnosticati) in età giovanile e sono più spesso bilaterali e recidivanti. Quando il medico accerta la presenza del feocromocitoma, in genere raccomanda di eseguire un test genetico per verificare la presenza o meno di un’anomalia genica ereditaria.

Diagnosi

L’accertamento (diagnosi) del feocromocitoma può risultare difficile a causa dei disturbi (sintomi) molto generici e, quindi, riferibili anche ad altre malattie più comuni.

Per avere la certezza è indispensabile sottoporsi ad alcune indagini che comprendono:

  • analisi del sangue e esame delle urine
  • tomografia assiale computerizzata (TAC)
  • risonanza magnetica nucleare (RMN)
  • scintigrafia con metaiodobenzilguanidina
  • tomografia a emissione di positroni (PET)

L'esame di laboratorio più specifico ed efficace per questo tipo di tumore è la rilevazione delle metanefrine plasmatiche e urinarie. Infatti, i livelli delle metanefrine, prodotti chimici derivanti dalla degradazione delle catecolamine (in particolare gli ormoni adrenalina e noradrenalina), sono aumentati nelle urine e nel sangue delle persone con feocromocitoma. La validità della misurazione delle metanefrine risiede nel fatto che, a differenza delle catecolamine che vengono secrete dal tumore in modo discontinuo, le metanefrine vengono prodotte ininterrottamente. Di conseguenza, valori normali di metanefrina e normetanefrina nel plasma o nelle urine permettono di escludere la presenza del feocromocitoma.

A fronte di dosaggi alterati delle metanefrine, gli esami radiologici (TC/RMN) e la scintigrafia consentono di visualizzare lo stato delle ghiandole surrenali. La TAC definisce la localizzazione del tumore, la dimensione e la sua eventuale diffusione ad altri organi. La Risonanza Magnetica consente anche di vedere i tessuti molli. Informazioni certe sulla presenza di cellule cromaffini nel tumore si ottengono con la scintigrafia mediante l’uso di una sostanza chimica radioattiva chiamata metaiodobenzilguanidina che si concentra in queste cellule. Recentemente si è cominciata ad utilizzare anche la tomografia a emissione di positroni (PET) che si è dimostrata molto sensibile e, in alcuni casi, in grado di evidenziare tumori non visibili con la scintigrafia.

Circa il 10% dei tumori è maligno già nelle fasi iniziali della malattia, in altri casi si trasforma successivamente, come evidenziano esami radiologici in base alla presenza di linfonodi positivi, metastasi viscerali o ossee.

Terapia

Le principali cure per il feocromocitoma sono:

Il tipo di cura dipende dalla grandezza del tumore, dalla sua effettiva diffusione nel corpo e dalle condizioni generali di salute e di benessere della persona malata.

Chirurgia

Con il trattamento chirurgico, chiamato adrenalectomia, viene curata la maggior parte dei tumori benigni e di quelli maligni in fase iniziale. In particolare, viene rimossa quella parte della ghiandola surrenale interessata dal tumore, nonché la zona immediatamente circostante, inclusi i linfonodi adiacenti, nel caso si sospetti che il tumore si sia diffuso ad altri organi. È possibile che sia necessario asportare anche il rene.

Solitamente, prima dell’operazione, viene somministrata una terapia farmacologica a base di alfa bloccanti (e in alcuni casi di beta bloccanti), che serve a bloccare gli effetti dell’eccesso di ormoni e a stabilizzare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.

In caso di asportazione di una delle due ghiandole surrenali, si può vivere normalmente con la sola ghiandola rimasta, che produrrà tutti gli ormoni necessari. Al contrario, nel caso vengano asportate tutte e due le ghiandole surrenali, ci sarà bisogno di una terapia ormonale sostitutiva, per tutta la durata della vita.

L’operazione chirurgica viene effettuata sotto anestesia generale (ovvero in stato di incoscienza) e può essere eseguita:

  • per via laparoscopica, consiste nel praticare un numero di piccole incisioni, generalmente sull'addome, attraverso le quali vengono fatti passare sottili strumenti chirurgici capaci di rimuovere il tumore. È la tecnica più comunemente usata
  • a cielo aperto, attraverso una sola e più grande incisione, di solito sull'addome, per accedere al tumore e rimuoverlo

Il medico valuta con il malato il tipo di operazione più adatta, spiegando la procedura in dettaglio, inclusi i potenziali rischi. Inoltre, risponde a tutte le domande e agli eventuali dubbi.

Nel caso di feocromocitoma maligno, dopo l’operazione chirurgica sarà necessario un trattamento di chemioterapia o di radioterapia.

Se, per qualsiasi ragione, il tumore non potesse essere rimosso chirurgicamente, la malattia potrà essere controllata attraverso una terapia medica. Di solito, il trattamento prevede una combinazione di farmaci per controllare gli effetti dell’eccesso di ormoni.

Prevenzione

Non esistono strategie di prevenzione per il feocromocitoma.

Tuttavia, in presenza di familiari con il feocromocitoma o, più in generale, con tumori familiari, è opportuno consigliarsi con il proprio medico di medicina generale per valutare se sia il caso di fare approfondimenti o test genetici in un centro specializzato. Nel caso da un test genetico risultasse la presenza di un gene anomalo, anche gli altri membri della famiglia dovranno eseguire il test per verificare rapidamente se abbiano o meno la malattia.

Vivere con

La gran parte dei feocromocitomi viene eliminata con successo mediante la chirurgia e a ciò si associa la scomparsa della maggior parte dei disturbi. Solo quando il feocromocitoma non viene individuato e curato, i disturbi che ne derivano (ad esempio, battito cardiaco irregolare, infarto del miocardio, ictus e insufficienza d’organo) possono causare problemi seri e condizionare la qualità di vita.

Controlli dopo il trattamento

Terminato il trattamento per il feocromocitoma, sarà necessario effettuare controlli regolari nel tempo e per tutta la durata della vita. Le persone con feocromocitoma sporadico che hanno i valori delle analisi del sangue normali, possono essere considerate guarite ma, in una piccola percentuale di casi, esiste la possibilità che il tumore possa ritornare o diffondersi a distanza (metastasi) anche dopo molti anni.

Di solito, i controlli consistono nell'eseguire un esame delle urine per misurare i livelli delle metanefrine, oppure, in una scintigrafia con l’uso della metaiodobenzilguanidina. È importante sottoporsi regolarmente ai controlli in modo da intervenire immediatamente con un nuovo trattamento se il tumore dovesse ripresentarsi.

Infine, nel caso i disturbi dovessero ricomparire tra un controllo e l’altro è necessario informare subito il medico.

Prossimo aggiornamento: 14 Gennaio 2024

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