Introduzione

Farmaci gastroprotettori

I gastroprotettori sono un gruppo di farmaci il cui scopo è quello di proteggere la mucosa gastrica, contrastando la secrezione di acido cloridrico da parte delle cellule della parete dello stomaco. Questi farmaci hanno permesso di trasformare le ulcere gastriche e duodenali e i sanguinamenti gastrointestinali in malattie curabili senza la necessità di ricorrere a interventi chirurgici.

Tipi di gastroprotettori

A seconda della loro funzione, i gastroprotettori si classificano in:

  • inibitori e neutralizzatori della secrezione acida dello stomaco
  • protettori della mucosa gastro-duodenale
    • misoprostolo
    • sucralfato
    • bismuto colloidale
    • sodio alginato

L'utilizzo di questi farmaci è indicato nella terapia dell'ulcera gastrica e duodenale (associata o meno a infezione da Helicobacter Pylori), nella terapia della sindrome di Zollinger-Ellison (una forma tumorale maligna dello stomaco associata a grave iperacidità e presenza di ulcere multiple nello stomaco e nel duodeno), nella terapia del reflusso gastro-esofageo e nella prevenzione o cura delle recidive dei sanguinamenti gastro-intestinali (associati all'utilizzo a lungo termine di farmaci antinfiammatori non steroidei, comunemente chiamati FANS) o a terapia antiaggregante con aspirina a basse dosi.

In ciascuna di queste condizioni possono essere utilizzate associazioni fra gli inibitori e i neutralizzatori della secrezione acida gastrica e i protettori della mucosa.

L'utilizzo di questi farmaci può essere limitato o duraturo nel tempo. L'indicazione e la durata della terapia deve essere decisa dal medico curante o dallo specialista di riferimento sulla base della valutazione, specialmente nei trattamenti a lungo termine, del beneficio offerto dai farmaci rispetto al rischio di comparsa di eventi avversi. Negli ultimi anni sono divenuti disponibili alcuni farmaci, cosiddetti “da banco” perché non richiedono la ricetta medica, che contengono uno o più tipi di gastroprotettori. È importante, tuttavia, chiedere un parere al farmacista riguardo il loro uso e la durata del trattamento e, qualora i disturbi non regrediscano entro due settimane è opportuno consultare il medico curante per approfondirne le cause.

Il parere del medico, prima di assumere gastroprotettori da banco, è sempre necessario in caso di:

  • gravidanza
  • allattamento al seno
  • bambini al di sotto dei 12 anni di età
  • gravi problemi al cuore, al fegato o ai reni
  • cirrosi epatica

Inibitori della pompa protonica (IPP)

I farmaci appartenenti a questo gruppo condividono tra loro il suffisso “prazolo” e comprendono cinque principi attivi:

  • omeprazolo
  • esomeprazolo
  • lansoprazolo
  • pantoprazolo
  • rabeprazolo

Gli IPP riducono la produzione di acido cloridrico da parte delle cellule della parete gastrica, inibendo l'azione dell'enzima coinvolto.

Antagonisti dei recettori istaminici H2

I farmaci di questo gruppo condividono il suffisso “tidina” e comprendono cinque principi attivi:

  • ranitidina
  • cimetidina
  • famotidina
  • nizatidina
  • roxatidina

Questi farmaci svolgono un'azione di gastroprotezione, bloccando la produzione di acido cloridrico indotta dall'istamina, una molecola fondamentale per stimolare la secrezione gastrica. L'istamina, rilasciata dallo stomaco, si lega a recettori specifici, stimolando le cellule della parete dello stomaco a produrre acido cloridrico. I farmaci di questo gruppo bloccano i recettori dell'istamina, riducendo la produzione di acido cloridrico.

Antiacidi

Gli antiacidi contrastano l'acidità dello stomaco, neutralizzando l'acido cloridrico senza intervenire sulle cause che determinano l'iperacidità. Agendo a livello locale, gli antiacidi sono in grado di contrastare solo temporaneamente gli effetti prodotti dall'eccesso di acidità ma non di risolverne le cause.

Misoprostolo

Il misoprostolo stimola la produzione di bicarbonato e muco da parte delle cellule mucipare dello stomaco contrastando, in questo modo, la produzione di acido e prevenendo le lesioni della mucosa gastrica. Questo farmaco è indicato per la prevenzione di ulcere gastriche indotte da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Tuttavia, l'uso del misoprostolo è sconsigliato nelle donne in età fertile che non adottino misure contraccettive efficaci e nelle donne in gravidanza accertata o presunta, o che stanno programmando una gravidanza perché il misoprostolo induce le contrazioni uterine.

Sucralfato

Il sucralfato è un gastroprotettore che ha un'azione citoprotettiva, cioè protegge le cellule della mucosa gastrica, aderendo al tessuto danneggiato dalle ulcere e difendendolo dagli acidi e dagli enzimi. In tal modo, favorisce la guarigione della mucosa gastrica. Questo farmaco è un complesso di idrossido di alluminio (Al(OH)3) e saccarosio octasolfato ed è utilizzato per trattare e prevenire la ricomparsa delle ulcere duodenali. Il sucralfato viene spesso impiegato in combinazione con altri farmaci, ad esempio gli antibiotici, in caso di ulcere causate da specifiche infezioni batteriche, in particolare, quelle da Helicobacter pylori.

Bismuto colloidale

Il bismuto colloidale è utilizzato in associazione con antibiotici specifici e con inibitori della pompa protonica (IPP) per curare le infezioni da Helicobacter pylori. Questo farmaco è solubile in acqua e, giunto nell'ambiente acido dello stomaco, precipita proprio in corrispondenza dell'ulcera, formando un rivestimento protettivo. Il bismuto colloidale non neutralizza le secrezioni gastriche ma stimola la produzione di bicarbonato e sembra avere un'azione antibatterica verso l'Helicobacter pylori.

Sodio Alginato

Il sodio alginato, sale sodico dell'acido alginico, è utilizzato nella cura dei disturbi del reflusso gastroesofageo (malattia da reflusso gastroesofageo, MRGE) sia occasionale, sia cronico cioè persistente nel tempo. Nello stomaco, il sodio alginato reagisce con l'acido gastrico, liberando l'acido alginico che, in presenza di acqua, gelifica. Il gel tende a ostacolare il reflusso del contenuto dello stomaco nell'esofago. Per essere efficace, l'alginato gelificato deve galleggiare sopra il contenuto dello stomaco. Per favorire il galleggiamento, il sodio alginato è somministrato in formulazione con bicarbonato di sodio o di potassio. Per le caratteristiche sopraelencate il farmaco deve essere assunto a fine pasto e/o prima di andare a letto.

Effetti collaterali e precauzioni d’uso

I farmaci gastroprotettori possono generare effetti indesiderati (effetti collaterali) tra cui:

Di solito, si tratta di disturbi temporanei e reversibili che scompaiono non appena si sospende l'uso del farmaco ma se persistono è necessario rivolgersi al medico di famiglia.

Inibitori della secrezione acida

A seguito della prolungata inibizione della secrezione acida dello stomaco potrebbero insorgere effetti secondari. La reale frequenza di questi effetti non è ancora nota. Gli studi sono resi difficili per la necessità di lunghi periodi di osservazione e per la mancanza di adeguati controlli, tanto che, al momento, nessuno degli effetti secondari di seguito elencati, a eccezione della nefrite interstiziale, può essere collegato con certezza all’uso di inibitori della secrezione acida:

  • infezioni polmonari e gastrointestinali, la secrezione acida dello stomaco svolge un'importante difesa nei confronti dei patogeni ingeriti. I farmaci inibitori della secrezione acida, contrastando la produzione di acido cloridrico, favoriscono la crescita degli agenti patogeni nel tratto intestinale o respiratorio normalmente sterile. Di conseguenza, l'uso prolungato di questi farmaci è associato alla comparsa di infezioni polmonari e gastrointestinali
  • diminuzione dell’assorbimento di micronutrienti, alcuni studi hanno evidenziato la riduzione dei livelli di ferro, di vitamina B12 e di calcio nel sangue di persone in terapia da lungo tempo (2 anni) con inibitori della secrezione acida. Questa riduzione è dovuta al fatto che l'assorbimento del ferro, della vitamina B12 e del calcio è favorito dall'ambiente acido dello stomaco
  • osteoporosi, rischio di fratture, in alcuni studi è stato osservato un aumento del rischio di fratture ossee nelle persone che assumevano gli inibitori della secrezione acida ad alte dosi e/o per un lungo periodo di tempo. Il malassorbimento di calcio dovuto alla ridotta secrezione acida dello stomaco potrebbe spiegare il possibile rischio di fratture associato all'uso di questi farmaci. Ad oggi, tuttavia, non ci sono dati conclusivi che dimostrino questa associazione
  • demenza, alcuni studi hanno riportato che gli individui in terapia con inibitori di pompa protonica (PPI) hanno un rischio più elevato di sviluppare segni di demenza. Tuttavia, i risultati di tali studi rimangono controversi
  • alterazioni renali, come nefrite interstiziale acuta e malattie croniche renali. Gli effetti collaterali a livello renale, specialmente la nefrite interstiziale acuta, è legata al danno renale da farmaci, comune a molte categorie di medicinali. Non è ancora noto se il danno acuto renale possa poi evolvere in danno cronico
  • malattie cardiovascolari, alcune osservazioni riportavano un aumentato rischio di infarto cardiaco nelle persone in terapia con antiaggreganti piastrinici associati gli inibitori della secrezione acida. Studi più recenti, però, non confermano le precedenti osservazioni

In presenza di dati incerti sugli effetti collaterali a lungo termine degli inibitori della secrezione acida, specialmente degli IPP, è importante che sia il medico curante o lo specialista (gastroenterologo, cardiologo, reumatologo) a indicare la necessità di una cura a lungo termine. Esistono, infatti, delle linee guida per le terapie che tengono conto dell’età della persona, del rischio di sanguinamento, della malattia primaria e di quelle associate.

Per alcuni farmaci specifici sono stati riscontrati ulteriori effetti collaterali:

Antagonisti dei recettori istaminici H2

Questi farmaci possono avere un effetto antiandrogenico che può causare impotenza e ginecomastia, ossia crescita del seno negli uomini. Alcune molecole di questa classe di farmaci hanno mostrato effetti negativi sul sistema nervoso centrale, come stati d'ansia, panico, confusione mentale e perdita della memoria.

Sucralfato

Il Sucralfato ha come effetto collaterale la stitichezza e la riduzione dell'assorbimento di altri eventuali farmaci presi per bocca.

Interazione con altri farmaci

Gli inibitori della secrezione acida interagiscono con numerosi farmaci prescritti per il trattamento di altre malattie, modificandone l'efficacia. Per questo motivo è opportuno che vengano assunti su consiglio del medico che è a conoscenza delle possibili interferenze. È bene, comunque, riferirsi sempre al foglietto illustrativo del farmaco.

Bibliografia

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Nota 01

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Nota 48

Fondazione Veronesi Magazine. Gli inibitori di pompa protonica sono pericolosi? 

Prossimo aggiornamento: 27 Luglio 2023

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