Introduzione

Risonanza magnetica

La risonanza magnetica nucleare, nota anche come risonanza magnetica (RM), è una tecnica diagnostica per immagini che sfrutta le proprietà magnetiche dei nuclei di alcuni elementi chimici. In particolare, si tratta di una tecnica diagnostica non invasiva che impiega radiazioni non ionizzanti e viene utilizzata particolarmente per indagini dei tessuti molli.

Ad oggi, le numerose ricerche condotte non hanno evidenziato rischi per la salute umana e quindi la RM è considerata una procedura medica ampiamente usata in grado di produrre immagini dettagliate delle diverse parti del corpo umano.

La RM viene correntemente utilizzata per lo studio di un ampio numero di patologie tumorali, cardiologiche, neurologiche, malattie infettive, infiammatorie. Inoltre, questa tecnica viene utilizzata anche per problemi minori legati alla patologia traumatica o degenerativa, come ad esempio la lesione dei menischi nel ginocchio o della cuffia dei rotatori nella spalla; per l’identificazione dei piani chirurgici o di radioterapia; per seguire l'effetto di un trattamento farmacologico.

Diversamente da altre tecniche di diagnostica per immagini come radiografie, tomografia assiale computerizzata (TAC), tomografia ad emissione di positroni (PET), ecc., la RM non utilizza radiazioni ionizzanti e pertanto viene preferita per effettuare indagini ripetute a breve distanza. Inoltre, rispetto alle altre tecniche di immagine, la RM rende ben visibili le strutture non ossee del corpo, ossia i tessuti molli, come il cervello, il midollo spinale e le terminazioni nervose, muscoli, legamenti, tendini ecc.

Tuttavia è importante ricordare che in molti casi la RM non può sostituire altre tecniche e che spesso è complementare ad altre indagini o addirittura inutile ai fini diagnostici.

In alcuni casi può rendersi indispensabile l'utilizzo di un mezzo di contrasto, sempre non radioattivo, che viene somministrato per via endovenosa dopo che il medico ha valutato alcuni parametri tra cui la funzionalità renale, allergie ecc.

Il test

L'elemento fondamentale di un apparecchio RM è il magnete, che produce un forte campo magnetico statico (anche decine di migliaia di volte superiore al campo magnetico terrestre). L'enorme magnete ha la forma di un tubo e presenta una cavità aperta ad entrambe le estremità. Questa cavità è sufficientemente ampia da accogliere un lettino dove viene posizionato il paziente e la parte del corpo da sottoporre all'indagine viene posizionata al centro del magnete.

La strumentazione è controllata da un medico radiologo e dal personale tecnico specializzato nell'esecuzione di indagini RM. Il personale avvia e controlla l'esame in una stanza diversa da quella in cui si trova il paziente perché le sofisticate apparecchiature elettroniche di controllo e di elaborazione devono essere collocate lontane dal campo magnetico affinché non subiscano interferenze durante il funzionamento.

Il meccanismo che sta alla base della tecnica di RM sfrutta le proprietà magnetiche dei nuclei di alcuni elementi chimici ed in particolare dell'idrogeno dell'acqua presente nei tessuti.
Al centro di ogni atomo di idrogeno c'è una particella ancora più piccola, chiamata protone che si comporta come un piccolissimo magnete. Quando i protoni dei nuclei si trovano esposti ad un campo magnetico di intensità molto superiore a quello terrestre si muovono orientandosi in base ad esso (per esempio come l’ago di una bussola), acquisiscono energia e rimangono in questo stato di equilibrio “forzato”.
Questo equilibrio può essere alterato da un impulso a radiofrequenza specifico che nella RM, viene fornito attraverso un'antenna posizionata in prossimità dell'area da analizzare. Dopo tale emissione, i protoni modificano il loro stato energetico e successivamente, con differenti velocità, ritornano al loro stato di equilibrio (risonanza). Tale risonanza può essere rivelata da appropriati ricevitori e, con un complesso apparato elettronico e appropriati software, viene elaborato e trasformato in un'immagine.

L'indagine può durare da pochi minuti a tempi superiori all'ora. Questo dipende da quante e quali informazioni sono necessarie al medico che ne richiede l'esame ed al radiologo per effettuare una corretta refertazione.

Prima della scansione

Generalmente per poter effettuare questo tipo di esame non è necessario seguire nessuna particolare preparazione. Tuttavia, al fine di avere tutte le necessarie indicazioni è indispensabile che il paziente si confronti con il proprio medico di fiducia. Inoltre, prima dell'esame il paziente deve compilare un questionario riguardante il proprio stato di salute. Ciò aiuta il personale medico a garantire che il paziente effettui la scansione in sicurezza. Una volta completato il questionario, verrà inoltre chiesto di dare il consenso firmando alcuni moduli. È importante compilare il questionario con attenzione confrontandosi con il medico per qualsiasi dubbio.

Poiché la strumentazione RM produce forti campi magnetici, è importante non introdursi nel magnete con oggetti metallici, siano essi a diretto contatto con il corpo che negli indumenti, come orologi, gioielli, orecchini e collane, piercing, apparecchi acustici, parrucche (alcune parrucche contengono tracce di metallo). Per lo stesso motivo, è necessario informare se si è portatori di protesi dentarie, di valvole cardiache artificiali, di dispositivi impiantati nell'orecchio o nell'occhio (cocleare o oculare), di dispositivi a batteria che controllano il battito cardiaco (pacemaker), di clip metalliche inserite in seguito ad interventi chirurgici, ecc. Generalmente gli eventuali oggetti di valore dovrebbero essere custoditi in sicurezza.
In alcuni casi è richiesto di rimuovere i cosmetici dal viso e dagli occhi.

Anche se raramente, i tatuaggi o il trucco permanente possono causare gonfiori o bruciature durante indagini eseguite con RM e, in alcuni casi, i pigmenti a base metallica possono invalidare le immagini di esami ottenuti con RM.

Al fine di analizzare alcuni tessuti e vasi sanguigni in modo più dettagliato può essere necessario iniettare un agente di contrasto. Tuttavia, l'uso di tali agenti in alcuni pazienti può risultare pericoloso. Pertanto possono essere richieste, prima di effettuare la RM, alcuni esami. Inoltre il paziente dovrebbe segnalare al personale eventuali problemi di insufficienza renale, coagulazione del sangue o particolari reazioni allergiche. La somministrazione del mezzo di contrasto può dare una sensazione di calore, ma non bisogna spaventarsi e rimanere fermi per non invalidare il risultato.

In generale, se viene eseguita la RM con contrasto può essere necessario non mangiare o bere fino a quattro ore prima della scansione e se l’esame prevede sedazione/anestesia viene richiesto il digiuno da cibi solidi e liquidi da almeno 6-8 ore.

In alcuni casi possono essere richieste preparazioni particolari per specifici organi da sottoporre ad indagine. Sebbene sia indispensabile confrontarsi con il proprio medico, generalmente si possono assumere i farmaci personali abituali.

Le donne che allattano, se per l’esame è previsto l'uso del mezzo di contrasto, dovrebbero raccogliere e conservare prima dell'esame il latte necessario per le 24 ore successive all'indagine, per evitare il rischio che la sostanza passi al bambino.

Una RM è una procedura indolore, quindi di solito non è necessario l'anestesia o medicazione antidolorifica. Tuttavia, se il paziente è claustrofobico (non riesce a stare all'interno di ambienti chiusi), prima di iniziare può chiedere una lieve sedazione per rilassarsi. In questo caso dovrà essere riaccompagnato a casa da un parente o amico (il paziente non può guidare). L'anestetico generale viene somministrato solo nel caso in cui il paziente non è in grado di rimanere fermo in maniera volontaria.

Durante la scansione

Il paziente può parlare con il personale attraverso un interfono situato all'interno dell'apparecchiatura e sarà controllato tramite un monitor durante tutta la durata dell’esame.

Inoltre, il paziente avrà a disposizione anche un pulsante per chiamare aiuto o semplicemente per richiamare l’attenzione del personale. In casi particolari può essere concesso ad un accompagnatore di restare nella stanza, soprattutto se il soggetto in esame è un bambino, purché sussistano tutti i requisiti di compatibilità col campo magnetico.

Solitamente il paziente dovrà indossare abiti senza cerniere metalliche, chiusure, bottoni, sottopiedi, cinture, fibbie, ferretti del reggiseno, punti metallici applicati sugli abiti portati in lavanderia, ecc.. In alcuni casi si rende necessario indossare un camice da ospedale durante la procedura.

Per evitare che le immagini siano illeggibili, è molto importante stare fermi durante tutta la misura. A volta viene richiesto di tenere il respiro per breve tempo.

Durante l’esame lo strumento può produrre rumori fastidiosi, dovuti a fenomeni fisici intrinseci alla tecnica. Il paziente potrà essere dotato di tappi o cuffie per le orecchie. In alcuni casi è possibile anche ascoltare la musica.

Dopo la scansione

Un esame di risonanza magnetica è di solito effettuato attraverso una procedura ambulatoriale, ciò significa che il paziente non dovrà rimanere in ospedale durante la notte.
Dopo la scansione, è possibile riprendere immediatamente le attività normali.

Risultati

Le immagini prodotte durante la scansione dovranno essere studiate da un radiologo (un medico specializzato nell'interpretazione nella diagnostica per immagini) ed eventualmente discusse con altri specialisti. Ciò significa che è improbabile che il paziente saprà immediatamente i risultati, tranne che per urgenze particolari.

Recenti sviluppi e prospettive future

Le macchine utilizzate per la risonanza magnetica hanno subito negli ultimi anni un rapido sviluppo che ne ha consentito una maggiore applicazione nella diagnosi. In particolare, le apparecchiature più recenti ad alto campo magnetico hanno consentito di eseguire esami completi in tempi ridotti su intestino, cuore e polmoni rispetto alle analisi condotte con la tecnica del respiro sospeso. Inoltre, l’innovazione delle macchine di risonanza magnetica ha limitato l’uso degli accertamenti endoscopici più aggressivi e meno tollerati dai pazienti.

La risonanza magnetica è entrata a far parte anche di apparecchiature per terapia, come per l’RM-Linac (noto anche come radioterapia guidata dalla RM, RM-guided Radiotherapy) dove la risonanza magnetica fornisce, durante l’irradiazione stessa, immagini ad alto contrasto dei tessuti molli presenti nell’area di trattamento radioterapico.

Infine nell’uso degli ultrasuoni focalizzati per necrotizzare aree cancerogene o comunque patologiche, la risonanza magnetica viene utilizzata per guidare il fascio di ultrasuoni (RM-guided Focused Ultrasound).

Prossimo aggiornamento: 30 Giugno 2024

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