Introduzione

Insonnia

Difficoltà a iniziare a dormire o non riuscire ad avere un sonno continuo, oppure svegliarsi sempre troppo presto. L'insonnia non è uguale per tutti, ma sicuramente è un'esperienza comune e il risultato è sempre lo stesso: sentirsi stanchi e non riposati al risveglio, con conseguenze negative sulle attività quotidiane, sulla concentrazione e sull'umore.

Anche dormendo per un numero di ore apparentemente sufficiente, si può comunque percepire una qualità del sonno scarsa o inefficace. In media, un adulto ha bisogno di 7–9 ore di sonno a notte, mentre bambini e neonati ne necessitano di più. Tuttavia, non esistono regole rigide: ciò che conta è la qualità del riposo. Una buona regola è cercare di aiutare il sonno con alcune semplici regole, ma se la situazione non migliora è opportuno rivolgersi al proprio medico fornendo possibilmente una descrizione delle nottate passate a cercare di dormire senza successo. Un sonno adeguato può migliorare la memoria, potenziare il sistema immunitario, ridurre lo stress e persino prevenire malattie croniche. Ma troppo spesso si trascura questo aspetto vitale del nostro benessere. può

Sintomi

In alcune persone si possono verificare episodi di insonnia che vanno e vengono senza causare problemi seri. In altre, invece, l'insonnia può durare mesi e anche anni. In questi casi, l'insonnia persistente può determinare un peggioramento della qualità della vita, limitare le attività giornaliere, influenzare lo stato d'animo e causare problemi di relazione con amici, familiari e colleghi. È un problema comune e particolarmente diffuso negli anziani

Chi soffre di insonnia può sperimentare uno o più dei seguenti sintomi::

  • difficoltà ad addormentarsi
  • giacere svegli a letto, per lunghi periodi durante la notte
  • alzarsi dal letto molte volte durante la notte
  • svegliarsi presto la mattina e non riaddormentarsi
  • non sentirsi riposati al risveglio
  • difficoltà a fare un sonnellino durante la giornata pur sentendosi stanchi
  • sentirsi stanchi e irritabili durante il giorno ed avere difficoltà di concentrazione

Cause

L’insonnia può avere cause diverse e spesso concomitanti, tra le più frequenti:

  • stress e ansia
  • ambiente non adatto al sonno, come un letto scomodo, una stanza troppo illuminata, rumorosa, calda o fredda
  • stile di vita, come il jet-lag, i turni lavorativi, il consumo di alcol o caffeina prima di andare a dormire
  • problemi di salute mentale, come la depressione o addirittura la schizofrenia
  • problemi di salute fisica, come malattie cardiache, altri disturbi del sonno e presenza di dolore costante
  • alcuni farmaci, come gli antidepressivi, i farmaci per l'epilessia e i farmaci steroidei

Diagnosi

Quando i sintomi dell’insonnia si protraggono per settimane o mesi, è opportuno rivolgersi al medico di base. Se i problemi persistono nonostante l’adozione di buone abitudini del sonno, potrebbe essere necessario un approfondimento con un neurologo specializzato in disturbi del sonno. Il neurologo potrà suggerire di tenere un diario del sonno per un paio di settimane e raccogliere informazioni sullo stile di vita, sulla dieta seguita, sulla presenza di malattie e terapie che possano aver contribuito all'insorgere dell'insonnia.

Terapia

In alcuni casi, il medico può prescrivere una terapia cognitivo comportamentale per aiutare a modificare i pensieri e le abitudini che disturbano il sonno. Tranne che nei casi più gravi e per brevi periodi di tempo, raramente il medico prescrive pillole per dormire poiché tali farmaci possono avere effetti collaterali anche seri e creare dipendenza.

Benzodiazepine

Nell'insonnia grave o in presenza di una condizione di forte stress, il medico può prescrivere, per un breve periodo, farmaci contenenti benzodiazepine. Tali medicinali sedativo-ipnotici, agiscono come depressori del sistema nervoso centrale, riducendo l'ansia e favorendo la tranquillità, il rilassamento e il sonno.

Tuttavia vanno utilizzati con cautela e per brevi periodi, in quanto con il tempo diventano inefficaci e possono creare dipendenza. Inoltre, possono causare effetti indesiderati come:

  • sonnolenza e vertigini, che persistono fino al giorno dopo
  • difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni
  • depressione
  • condizioni di apatia e carenza di emozioni
  • irritabilità

In presenza di tali disturbi è opportuno evitare, per sicurezza, di mettersi alla guida

Farmaci Z

Si tratta di una classe di farmaci ipnotico-sedativi, che includono principi attivi come zolpidem, zopiclone e zaleplon, chiamati così per la lettera iniziale dei loro nomi. Come nelle benziodiazepine, se ne raccomanda un uso limitato, perché con il tempo possono diventare meno efficaci e creare dipendenza. Di solito, infatti, sono prescritti per un massimo di due-quattro settimane.

Tra gli effetti indesiderati dei farmaci Z bisogna tener presente:

  • sonnolenza e vertigini, che persistono fino al giorno dopo
  • malessere
  • diarrea
  • aumento del russare e dei problemi di respirazione durante il sonno
  • bocca asciutta
  • confusione

I farmaci Z possono anche causare disturbi psichiatrici, tra i quali sensazione di delusione, incubi e allucinazioni. Se compare uno qualunque di questi effetti indesiderati, è necessario parlarne subito con il medico.

Melatonina

Talvolta, per alleviare l'insonnia negli adulti dai 55 anni di età in su, è usata la melatonina per un periodo stabilito dal medico. La melatonina è un ormone naturale che aiuta a regolare il ciclo del sonno.

Comuni effetti indesiderati includono:

Prodotti da banco

Per riuscire a dormire alcune persone provamo innanzitutto prodotti medicinali cosiddetti da banco, cioè acquistabili senza bisogno di ricetta medica. Si tratta di antistaminici che causano sonnolenza. La loro azione, tuttavia, allevia il disturbo ma non cura l'insonnia. Inoltre, possono causare effetti collaterali molto fastidiosi, come uno stato di sonnolenza durante il giorno con difficoltà nello svolgere le più comuni attività quotidiane. Durante il loro impiego, infatti, è sconsigliata la guida dell'auto. Se si sta facendo un uso regolare di uno di questi prodotti e si pensa di non poterne fare a meno, è necessario parlarne con il proprio medico di medicina generale.

Terapie non raccomandate

Chi soffre di insonnia tende a provare con qualsiasi mezzo di dormire, ricorrendo anche a terapie poco raccomandate dato che non se ne conosce con certezza l’efficacia nel trattare l’insonnia, mentre possono causare seri effetti indesiderati. Tra questi:

  • antidepressivi (a meno che non si abbia anche una diagnosi di depressione)
  • cloroidrato
  • clometiazolo
  • barbiturici
  • terapie alternative come l'agopuntura, l’ipnoterapia e la riflessologia

Prevenzione

Anche per una buona qualità del sonno prima di curare è sempre meglio prevenire, adottando alcuni accorgimenti alla portata di tutti:

  • mantenere un orario fisso per andare a dormire e per svegliarsi
  • rilassarsi prima di andare a letto, per esempio fare un bagno caldo o ascoltare musica rilassante
  • usare tende oscuranti alle finestre, la maschera per gli occhi e i tappi per le orecchie, per evitare di essere disturbati o svegliati dalla luce o dai rumori
  • evitare caffeina, nicotina, alcol, pasti pesanti e attività fisica, poche ore prima di andare a dormire
  • non guardare la TV e non usare il telefonino, il tablet o il computer, poco prima di andare a dormire
  • evitare sonnellini durante il giorno
  • scrivere una lista dei pensieri e preoccupazioni principali e qualsiasi idea su come affrontarli, prima di andare a dormire. Tale accortezza può aiutare a evitare di pensarci fino alla mattina 

Aspetti di genere

La medicina di genere sugli studi sull’insonnia mostra chiaramente che le donne hanno una prevalenza più alta e sintomi più gravi rispetto agli uomini, aggravata da sociali e familiari. Alcune differenze hanno basi biologiche (ormonali, cronobiologiche), mentre altri fattori sono psicologici o professionali. Tuttavia, in termini di risposta ai trattamenti comportamentali e all’uso di farmaci non emergono differenze marcate.

Una review multisito recente (Harvard, Stanford, Southampton) ha mostrato che le donne dormono peggio degli uomini: incidenza di insonnia superiore del 60%, qualità del sonno soggettiva inferiore, e un orologio biologico interno circa 6 minuti in anticipo rispetto all’ambiente esterno, con implicazioni per sincronizzazione e benessere. I ritmi circadiani, così come gli effetti degli ormoni (estrogeni/progesterone), influenzano diversamente il sonno nelle donne, soprattutto durante cicli mestruali, gravidanza e menopausa.

La dimensione del problema

Quasi un Italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore ed uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. I disturbi del sonno in Italia appaiono in crescita e risultano più frequenti tra gli anziani e i soggetti con un livello socioeconomico inferiore. Sono questi i principali risultati di uno studio del 2019 e pubblicato sulla rivista Scientific Reports da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Università Bocconi e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l’Istituto Doxa.

Un campione rappresentativo della popolazione italiana (3.120 persone di 15 anni o più) è stato intervistato sulla quantità e qualità del proprio sonno tramite un questionario. Nello studio, si definisce sonno insufficiente un sonno di durata uguale o inferiore alle 6 ore. Il sonno insoddisfacente è, invece, quello giudicato qualitativamente basso o molto basso dagli intervistati.

La media delle ore di sonno riportate è di circa 7 per notte, ma il 30% degli intervistati dorme un numero insufficiente di ore. La percentuale di intervistati che ha valutato il proprio sonno come insoddisfacente è del 14%. Fra questi, le donne sono più degli uomini, mentre non esiste una differenza di genere per quanto riguarda la quantità di sonno. All’aumentare dell’età aumenta sia l’insufficienza che l’insoddisfazione del sonno. Subentrano fattori socioeconomici: un basso livello di istruzione e un basso reddito sono associati a maggiori problemi di sonno.

Bibliografia

NHS. Insomnia (Inglese) 

Southampton University. Research uncovers differences between the sexes in sleep, circadian rhythms and metabolism (Inglese)

Varghese NE, Lugo A, Ghislandi S, Colombo P, Pacifici R, Gallus S. Sleep dissatisfaction and insufficient sleep duration in the Italian population. Scientific Reports. 2020; 10(1): 17943

Prossimo aggiornamento: 07 Agosto 2027

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