Introduzione

Incidenti stradali

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’incidente stradale come uno scontro che avviene su una strada pubblica in cui è interessato almeno un veicolo e che può avere (ma non necessariamente) conseguenze sulla salute di chi vi è coinvolto.

Le lesioni causate dal traffico stradale provocano notevoli perdite economiche per gli individui, le loro famiglie e le nazioni. Perdite che derivano dal costo delle cure, dalla perdita di produttività di chi riporta lesioni e disabilità anche permanenti, e da quello dei familiari che devono assentarsi dal lavoro o dalla scuola per assistere i feriti. Il Rapporto sullo stato globale della sicurezza stradale 2023 dell’OMS - che descrive la portata dei decessi dovuti al traffico stradale a livello mondiale, e i progressi compiuti nell'avanzamento di misure e strategie per ridurli in tutto il mondo - mostra che il numero di decessi dovuti al traffico stradale, anche se leggermente diminuito, è ancora oggi di 1,19 milioni all'anno, e le lesioni dovute al traffico stradale sono la principale causa di morte per i bambini e i giovani adulti di età compresa tra 5 e 29 anni. Il prezzo sociale pagato per la mobilità rimane troppo alto: gli incidenti stradali costano alla maggior parte dei paesi il 3% del loro prodotto interno lordo. e sono necessarie azioni urgenti se si vuole raggiungere l'obiettivo di dimezzare i decessi e le lesioni dovute al traffico stradale entro il 2030

Sicurezza stradale

In Italia gli incidenti stradale rappresentano la prima causa di morte per giovani tra i 15 e i 24 anni, ed è responsabile di oltre ¼ dei decessi che accadono in questa fascia di età, rappresentando, pertanto, un importante tema di politica sociale.

Il tema della sicurezza stradale va, quindi, necessariamente affrontato con un approccio multisettoriale che prevede:

  • solida collaborazione tra diversi Ministeri, Infrastruttura e della mobilità sostenibili, Salute, Interno e Istruzione
  • misure di prevenzione, basate su evidenze scientifiche
  • politiche di educazione stradale, che richiamino al rispetto della segnaletica e dei limiti di velocità (sia su strade urbane che extraurbane)
  • educazione della popolazione alla corretta percezione dei rischi (ad esempio, consumo di alcol e velocità elevata)
  • educazione dei genitori all’uso dei dispositivi di sicurezza per sé stessi e per i propri figli di qualsiasi età (cinture di sicurezza, seggiolini, casco)
  • educazione stradale nelle scuole

Alle attività di tipo preventivo, educativo e informativo, si aggiungono gli interventi volti a migliorare le infrastrutture e i controlli da parte delle forze dell’ordine, non solo per punire i trasgressori, ma per prevenire gli incidenti e dissuadere dall’infrangere le regole.

Per migliorare la sicurezza della viabilità, la Polizia Stradale ha installato su autostrade, principali strade extraurbane e di grande comunicazione, moderni sistemi per il rilevamento della velocità, la regolazione della segnalazione e il controllo delle infrazioni (come autovelox, videosorveglianza, tutor telematici). Le strade provinciali e comunali, sono invece controllate dalle polizie locali.

Oltre a queste valide misure di "controllo", è necessario sensibilizzare le persone al tema della sicurezza stradale, intesa non solo come la conoscenza delle regole da rispettare, ma come educazione a un comportamento etico che dia il giusto valore alla vita delle persone.

Per questo sono particolarmente importanti le campagne di comunicazione istituzionale e incontri di educazione stradale, specialmente nelle scuole, dove ai giovani si cerca di trasmettere il valore per se e per gli altri di una guida prudente e sicura.

Quando si è alla guida, èsi consiglia di adottare sempre i seguenti comportamenti:

  • prima di mettersi in viaggio controllare ruote e pneumatici, sterzo e freni
  • utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza (casco, seggiolini, cinture anteriori e posteriori)
  • mantenere una corretta distanza di sicurezza
  • in caso di nebbia, pioggia o scarsa visibilità:
    • servirsi di luci anabbaglianti, fendinebbia, luci posteriori antinebbia, tergicristalli e strategie di guida
    • concentrare l’attenzione sulla strada
    • mantenere un’andatura moderata e costante, evitare il sorpasso, fermarsi solo in caso di stretta necessità e fuori dalla carreggiata utilizzando le apposite aree di emergenza per la sosta

Fattori di rischio

I maggiori fattori di rischio che favoriscono l'incidente stradale, spesso grave o mortale, sono:

      • stato psicofisico del conducente, stress, stanchezza, abuso di alcol o sostanze stupefacenti, assunzione di farmaci che alterano la percezione o inducono sonnolenza come effetti collaterali
      • mancato rispetto delle norme del codice stradale, come non rispettare la precedenza o la distanza di sicurezza
      • comportamenti scorretti alla guida, eccessiva velocità, disattenzione
      • condizioni e sicurezza del mezzo di trasporto
      • cattivo uso o mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza, cinture, seggiolini per bambini, casco, specialmente nelle aree urbane
      • uso del telefono cellulare mentre si guida
      • trasporto di merci pericolose
      • età e cattive condizioni di salute, presenza di malattie che possono influire sulla guida
      • disturbi e riduzione della vista
      • altri fattori, attribuibili alla sicurezza di strade e veicoli

Comportamenti a rischio nei giovani alla guida

L'assunzione di sostanze stupefacenti e l'abuso di bevande alcoliche sono tra le principali cause degli incidenti stradali gravi e mortali nei ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Queste sostanze, infatti, sono in grado di alterare gravemente l'attenzione e la concentrazione del guidatore rallentandone i riflessi.

Nello specifico:

      • alcol, il rischio di incidenti stradali aumenta già quando la concentrazione di alcol (etanolo) nel sangue del conducente raggiunge i 50 milligrammi di alcol ogni 100 millilitri di sangue. Inoltre, a parità di alcol ingerito, il pericolo aumenta con la diminuzione dell’età del conducente e la frequenza di consumo abituale di bevande alcoliche
      • stupefacenti, l’assunzione di sostanze psicotrope (allucinogeni, anfetamine, cannabinoidi, cocaina, ecstasy, oppiacei) aumenta decisamente il rischio di incidente stradale specialmente se abbinata all’alcol
      • farmaci, l’assunzione di alcuni medicinali (come sedativi, tranquillanti, antidepressivi, antistaminici, farmaci cardiovascolari, diuretici, ormoni, antipertensivi) può interferire con la guida. Generalmente, in questi casi i rischi connessi non sono molto elevati. È comunque importante che la persona in cura con tali farmaci ne sia a conoscenza e che il medico l’abbia correttamente informata al riguardo perché le reazioni possono essere diverse da individuo a individuo
      • malattie, quali epilessia, diabete, malattie cardiovascolari, problemi di vista, disturbi del sonno, problemi cognitivi, possono aumentare il pericolo di incidenti stradali anche mortali

Prevenzione

Una corretta politica di prevenzione degli incidenti stradali, che riduca numero e gravità degli infortuni, ha bisogno di interventi mirati, programmati, coordinati e attuabili. Per questa tipologia di incidenti, infatti, è essenziale informare e formare simultaneamente tutte le parti coinvolte (operatori sanitari, autoscuole, famiglie, scuole) sui pericoli legati a una guida rischiosa, oltre che mantenere le infrastrutture stradali (manto stradale, segnaletica, illuminazione) in buone condizioni.

Sicuramente, le campagne di sensibilizzazione offrono un valido aiuto per educare la popolazione al rispetto della legge e per far conoscere le eventuali sanzioni per le infrazioni commesse. Da sole, però, non possono risolvere il problema. È, dunque, necessario coinvolgere le istituzioni, anche per promuovere una mobilità sostenibile e sicura potenziando il trasporto pubblico locale, attuando una corretta pianificazione urbanistica e la messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola.

In Europa, la Commissione europea ha individuato i principali settori di azione:

      • stimolare gli "utenti della strada" ad avere un comportamento più responsabile
      • rendere i veicoli più sicuri grazie a innovazioni tecnologiche
      • migliorare le infrastrutture stradali, tramite tecnologie dell’informazione e della comunicazione
      • suddividere le responsabilità tra le diverse parti coinvolte, Stati membri, autorità regionali e locali, industrie, società di trasporto e utenti privati

In Italia, la sicurezza stradale e la promozione di una mobilità sostenibile e sicura sono obiettivi fondamentali. Per questo motivo sono stati istituiti centri e osservatori per la mobilità e il traffico, per l’educazione stradale e per la promozione di stili di vita corretti. Ci si rivolge a cittadini, scuole e famiglie, con particolare attenzione alle fasce più deboli e svantaggiate (come anziani e bambini). Molte vittime della strada potrebbero infatti essere evitate con una corretta politica di prevenzione sociale. In particolare, le morti di bambini da 0 a 9 anni, derivano in gran parte dal mancato utilizzo dei sistemi di sicurezza o al non corretto uso dei seggiolini in auto.

La legge n.177/2024 (nuovo Codice della Strada), entrata in vigore il 14 dicembre 2024, ha introdotto modifiche al Codice della Strada riguardo infrastrutture, segnaletica, veicoli, condizioni di guida, norme di comportamento ed educazione stradale. Il limite alcolemico di 0,5g/l non è stato modificato, ma è stato introdotto l’alcol-lock come misura preventiva per chi guida sotto l’effetto di alcol, soprattutto in caso di recidiva. Sono stati rafforzati i controlli con maggior uso di etilometri, test per sostanze stupefacenti e aumento dei ritiri di patente.

Consigli utili per una guida sicura

Spesso, alcuni dei fattori che facilitano gli incidenti stradali sono sottovalutati; di seguito sono elencati alcuni consigli utili per una guida sicura:

      • mantenere la corretta posizione di guida, con le braccia allungate a toccare il volante, le spalle poggiate completamente sullo schienale posizionato in verticale e il sedile regolato in modo da consentire alle gambe di manovrare facilmente i pedali. Poggiare le mani sul volante in una posizione simile a quella delle lancette dell’orologio quando indicano le 9,15. Ciò consente di avere una migliore presa e di evitare di coprire l’area di azione dell’airbag. Posizionare il poggiatesta correttamente all’altezza della nuca
      • regolare la posizione degli specchietti laterali e retrovisore, in modo che quando finisce il campo visivo di uno cominci quello dell’altro
      • eseguire la manutenzione regolare del proprio veicolo, funzionamento dei freni, pressione e stato di usura degli pneumatici, filtri, liquidi, funzionamento di fari, fanali, tergicristalli
      • pulire i finestrini, vedere bene è un fattore fondamentale soprattutto quando la visibilità è ridotta dalla pioggia o dalla nebbia. Se i finestrini sono appannati, accendere l'impianto di condizionamento o la ventola puntando le prese d'aria in direzione dei vetri e attivare lo sbrinatore del lunotto posteriore
      • utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza, casco (in moto o bicicletta), seggiolini per i bambini, cinture di sicurezza anteriori e posteriori, anche per brevi tragitti
      • accertarsi delle proprie condizioni fisiche prima di mettersi alla guida, in caso di stanchezza o dopo un pasto abbondante, nel caso di uso di farmaci che potrebbero dare sonnolenza, è consigliabile riposarsi e recuperare le forze prima di partire o fermarsi se già in viaggio. Se la stanchezza è molto forte, si potrebbe verificare il colpo di sonno o l’addormentamento improvviso al volante
      • rispettare i segnali stradali, semafori, cartelli, segnaletica su strada, e il Codice della strada
      • rispettare i limiti di velocità, stabiliti dall’articolo 142 del Codice della strada (dipendono dal tipo di strada e di veicolo ma anche dalle condizioni atmosferiche)
      • mantenere una corretta distanza di sicurezza, la distanza che permette di avere lo spazio necessario per fermare il veicolo senza tamponare l’auto che ci precede in caso si fermi improvvisamente. La distanza di sicurezza dipende dalla velocità di marcia e dal carico del veicolo (maggiore la velocità e il peso, maggiore la distanza), ma anche dai riflessi del guidatore e dall’usura degli pneumatici (maggiore l’usura, maggiore lo spazio necessario per fermare l’auto in caso di frenata di emergenza)
      • evitare distrazioni alla guida, non smettere mai di guardare la strada, ad esempio, per rispondere al telefono, leggere messaggi o guardare a lungo il navigatore. A una velocità di 70 km/h si percorrono circa 20 metri in un secondo: distrarsi per 3 secondi corrisponde a percorrere 60 metri senza vedere quello che accade davanti al veicolo
      • non lasciare pacchetti, lattine o piccole bottiglie liberi nell'abitacolo, cadendo possono distrarre il guidatore o, peggio, scivolare sotto i pedali
      • fare soste regolari durante i viaggi lunghi, almeno ogni due o tre ore per rilassarsi e sgranchirsi le gambe all’aria fresca: il movimento porta ossigeno al sangue e aumenta la capacità di concentrazione. Di notte o in caso di condizioni atmosferiche sfavorevoli è consigliabile fermarsi anche più spesso
      • ridurre la velocità in caso di pioggia, l'asfalto bagnato è più scivoloso perché la pioggia mista agli oli che si trovano sulla strada crea uno strato viscido e gli pneumatici possono perdere il contatto con la strada (aquaplaning), con un controllo minimo dello sterzo o dei freni

Aspetti di genere

Innanzitutto, attitudini e comportamenti diversi tra uomini e donne hanno un impatto sull’esposizione al rischio di incidenti stradali. Non è un pregiudizio, ma lo dicono i dati anche delle compagnie assicurative, le donne tendono a rispettare di più le regole stradali, mentre gli uomini sono tendenzialmente più competitivi alla guida. Ma non solo. Gli uomini tendono a guidare più spesso, per più chilometri, e in contesti più rischiosi (di notte, in strade extraurbane, veicoli a due ruote e mezzi pesanti).

Le donne tendenzialmente utilizzano di più i mezzi pubblici o si muovono a piedi o in bici, risultando quindi più esposte come pedoni e cicliste. Gli uomini hanno più probabilità di essere coinvolti in incidenti gravi o mortali, spesso per comportamenti a rischio legati all’alta velocità, all’assunzione di alcol o guida più spericolata.

Le donne, invece, subiscono più spesso ferite gravi anche in incidenti meno violenti, secondo alcuni studi questo potrebbe essere dovuto al fatto che i crash test e i sistemi di sicurezza dei veicoli sono storicamente progettati usando manichini standard basati su un corpo maschile. Ciò significa che cinture di sicurezza e airbag sono meno efficienti per corpi più piccoli o con diversa distribuzione di peso. È quanto evidenzia, ad esempio, un recente studio del NHTSA (National Highway Traffic Administration) americano, chiedendo che nei crash test vengano inclusi manichini femmilini e di diverse stature.

Comunque, le statistiche sugli incidenti distinguono sempre più chiaramente tra generi e diverse abitudini di mobilità, ma questo non viene ancora utilizzato per predisporre cambiamenti strutturali (progettazione dei veicoli, infrastrutture poco sicure per pedoni e ciclisti).

Dimensione del problema

Nel 2024, secondo dati ISTAT, gli incidenti sono aumentati del 4,1% rispetto al 2023, con 173.364 incidenti totali, i feriti sono saliti a 233.853 (+4,1%), le vittime sono rimaste pressocché stabili (più di 3000). Questi numeri collocano l’Italia al 19° posto nella graduatoria europea per mortalità stradale.

Tra gli utenti della strada aumentano le vittime tra conducenti e passeggeri di motocicli (tra i motociclisti +13,1% rispetto al 2023), monopattini elettrici (il numero dei feriti sale a 3.751) e autocarri, mentre diminuiscono tra gli automobilisti.

Continuano le violazioni correlate all’alta velocità, distrazione e mancato rispetto della precedenza. Incidenti e i feriti aumentano su tutte le tipologie di strade, ma soprattutto sulle autostrade (+6,9% incidenti, +7,0% feriti+7,1% di vittime. I comportamenti errati alla guida più frequenti si confermano essere la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Insieme, costituiscono il 37,8% delle cause (85.339 casi), valore stabile nel tempo.

Bibliografia

EpiCentro (ISS). Incidenti stradali

Ministero della Salute. Piano nazionale della prevenzione 2020-2025

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sicurezza stradale 

Ministero dell’Interno. Sicurezza stradale 

Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Incidenti stradali in Italia. 2024

Prossimo aggiornamento: 11 Novembre 2027

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