Introduzione

Per binge drinking, in italiano “bere per ubriacarsi” o “abbuffata alcolica”, si intende l’assunzione in un’unica occasione e in un ristretto arco di tempo (2-3 ore) di quantità di alcol molto elevate, convenzionalmente 5-6 o più bicchieri di bevande alcoliche anche diverse, (tenendo conto che un bicchiere corrisponde ad una Unità Alcolica, UA, standard di 12 grammi di alcol puro) fino ad arrivare all’ubriachezza, alla perdita del controllo e, in alcuni casi, all’intossicazione alcolica e al coma etilico.
Più in dettaglio, “si definisce consumo episodico eccessivo/binge drinking il consumo di 60 o più grammi di alcol puro in una sola occasione, una volta alla settimana o più spesso, nel corso degli ultimi 12 mesi” (Piano d’azione europeo per ridurre il consumo dannoso di alcol, 2012-2020).
L’obiettivo di chi pratica il binge drinking è quello di arrivare ad ubriacarsi in un breve lasso di tempo.
Questo comportamento, inizialmente presente soprattutto nei Paesi del Nord Europa, si è fortemente diffuso anche in Italia, in particolare nella fascia giovanile della popolazione, prevalentemente di sesso maschile.
Si tratta ormai di una pratica molto diffusa soprattutto tra i giovani nelle fasce di età 18-24 anni, riducendosi man mano che aumenta l’età. Purtroppo è un fenomeno che sta iniziando a diffondersi anche tra i giovanissimi (11-17 anni), nonostante il divieto per legge della vendita e somministrazione di bevande alcoliche al di sotto della maggiore età (Legge 8 novembre 2012 n.189).
L’indagine Multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana” (AVQ) condotta dall’ISTAT, rileva ogni anno, a partire dal 1993, numerose informazioni sugli stili di vita della popolazione italiana; in particolare dal 2003 sono disponibili indicatori sulle quantità alcoliche consumate e sul binge drinking. Secondo gli ultimi rilevamenti ISTAT sul consumo di alcolici in Italia (Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della Legge 30.3.2001 n. 125 “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati") risulta un cambiamento progressivo nelle abitudini degli italiani, si assiste da un lato ad una diminuzione dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche e dall’altro ad un aumento del consumo occasionale e fuori pasto soprattutto fra i giovani (18-24 anni) e giovanissimi (11-17 anni). Per i giovanissimi è considerato comportamento a rischio anche il consumo di un’unica bevanda alcolica nell’anno. Tra i comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche tra i giovani, il binge drinking rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata. Dall’analisi dei dati risulta che il binge drinking riguarda l’18,9% di uomini e il 10,8% di donne (dati 2022). Nei giovani la diffusione del binge drinking è elevata e rappresenta la modalità più comune di assunzione di alcolici.
Anche i risultati della rilevazione 2022 del Sistema di sorveglianza HBSC (Health-Behaviour in School-aged Children/Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare - Risultati della rilevazione 2022), che ogni quattro anni analizza lo stile di vita e i comportamenti a rischio negli adolescenti da 11 a 17 anni, confermano che il fenomeno del binge drinking è in aumento con un incremento man mano che aumenta l’età (3,7% e 6,9% rispettivamente fra le ragazze e i ragazzi di 11 anni e 55,7% e 60,3% rispettivamente fra le ragazze e i ragazzi di 17 anni).
Tra i giovani si tratta principalmente di un comportamento sociale: si esagera con il bere per uniformarsi al gruppo, per socializzare facilmente sentendosi più disinvolti, e disinibiti.
Il livello culturale e lo stato socio-economico dell’ambiente familiare, insieme al condizionamento del gruppo, svolgono un ruolo importante nella pratica del binge drinking, con prevalenze più alte di questo comportamento negli adolescenti appartenenti allo status socio-economico più alto. L’abitudine da parte dei genitori di consumare bevande alcoliche sembra influenzare il comportamento dei figli. Tra i giovani, l’abitudine al binge drinking è più frequente se uno o entrambi i genitori non hanno abitudini moderate al consumo di alcolici.
Il binge drinking praticato in maniera abituale, nel tempo, potrebbe diventare un problema di alcolismo.
Effetti sulla salute
L’alcol è uno dei principali fattori di rischio di malattia, disabilità e mortalità prematura in Italia, in Europa, nel mondo.
È stato ormai ampiamente dimostrato che sia il consumo regolare e continuativo di alcol che quello occasionale in quantità eccessive (binge drinking) possono causare problemi di salute strettamente alcol correlati, fra cui in particolare la cirrosi epatica alcolica, oltre ad aggravare condizioni preesistenti e ad essere causa concomitante di altri problemi di salute in particolare di tipo cardiovascolare, gastroenterologico, neuropsichiatrico.
A differenza del cibo, che può richiedere ore per essere digerito, l'alcol viene assorbito rapidamente dall’organismo ma impiega molto più tempo per essere smaltito. Maggiori quantità di alcol si bevono, soprattutto in un breve periodo di tempo, maggiore è il rischio di avvelenamento da alcol. Il consumo di elevate quantità di alcol (5-6 o più unità alcoliche) in un arco di tempo molto ravvicinato (binge drinking) è più pericoloso del consumo della stessa quantità in un arco di tempo più ampio. Inoltre, i cocktails (una miscela di diversi alcolici in un’unica bevanda), spesso preferiti tra chi pratica il binge drinking, possono contenere più di una dose di alcol e impiegare ancora più tempo per essere metabolizzati.
La maggior parte dell'alcol viene metabolizzato dal fegato. La velocità con cui il fegato rimuove l’alcol dal sangue varia da individuo a individuo, in base a sesso, età e peso corporeo, ma si può considerare una media di circa 1/2 bicchiere tipo di bevanda alcolica all’ora, quindi 1 bicchiere può richiedere anche 2-3 ore per essere smaltito. Per le donne i tempi raddoppiano.
L’impatto sulla salute varia in relazione alle differenze di età e di genere.
I giovani, in particolare, sono un target di popolazione estremamente vulnerabile ai rischi legati al consumo di bevande alcoliche. Il completo sviluppo del sistema limbico (emozioni, gratificazione, piacere) e della corteccia prefrontale (deputato alla pianificazione, alla razionalità e alla logica) avviene non prima dei 25 anni, pertanto il periodo che lo precede è un periodo di elevata vulnerabilità. L'alcol consumato tra i 12 e i 25 anni interferisce con lo sviluppo delle sinapsi cerebrali, vale a dire con le connessioni tra neuroni, alterando in maniera definitiva il regolare sviluppo cerebrale che porterà all’età adulta. Inoltre, al di sotto dei 18 anni l’organismo non è ancora in grado di smaltire l’alcol in maniera efficace, per questa fascia di età bere quantità eccessive di alcolici in tempi brevi ha effetti ancora più dannosi rispetto a quelli che rischia un adulto, sino a portare alla perdita di coscienza e all’intossicazione che può condurre al coma e perfino alla morte.
Il sesso femminile è più vulnerabile agli effetti negativi dell’alcol, a parità di consumo, a causa di una minore efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell’alcol, è in grado di eliminare solo la metà di una dose d’alcol rispetto ad un uomo.
In particolare le donne giovani (al di sotto dei 18 anni) e le donne anziane (oltre 65 anni) sono ancora più vulnerabili agli effetti delle bevande alcoliche a causa di una ulteriore riduzione della capacità di metabolizzare l’alcol rispetto alle donne adulte.
In ogni caso, il binge drinking è sempre considerato un comportamento a rischio, nocivo per la salute indipendentemente dall'età e dal sesso.
Intossicazione da alcol
Il binge drinking è una delle principali cause di intossicazione da alcol: più si beve, soprattutto in un breve periodo di tempo, maggiore è il rischio di intossicazione da alcol.
I sintomi dell’intossicazione da alcol sono distinti in due fasi; la fase di esaltazione con:
- odore alcolico del respiro
- viso arrossato e occhi lucidi
- aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) e del respiro
- perdita dei freni inibitori e tendenza a non smettere di parlare (logorrea)
- agitazione psicomotoria
- nausea e vomito
A cui segue una fase di depressione con:
- difficoltà a mantenere l’equilibrio
- difficoltà ad articolare parole comprensibili
- riduzione della temperatura corporea (ipotermia)
- paralisi respiratoria e coma nei casi più gravi
Numerosi fattori possono aumentare il rischio di intossicazione da alcol, tra cui:
- peso ridotto
- stato di salute generale
- essere a digiuno
- associare l'alcol con altre droghe
- quantità di alcol nella bevanda che si sta assumendo (come nel caso di cocktails)
- livello di tolleranza individuale
Rischi “della serata” o a breve termine
Bere troppo, troppo rapidamente in una sola occasione può aumentare il rischio di:
- incidenti stradali, che possono causare lesioni più o meno gravi e anche la morte
- traumi da caduta
- intossicazione da alcol
- perdita dell'autocontrollo, che può portare a comportamenti a rischio, come fare sesso non protetto, con conseguente:
- aumento del rischio di trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili
- gravidanze non desiderate
- comportamenti violenti, compresi abusi sessuali
- scarsa o alterata capacità di giudizio nel valutare le situazioni pericolose
- suicidio e omicidio
Rischi a lungo termine
Oltre ai rischi “del momento” esistono però anche rischi per la salute a medio e lungo termine. Un consumo eccessivo di alcol è infatti in grado di aumentare la pressione sanguigna (ipertensione), i livelli di colesterolo (ipercolesterolemia) e di zuccheri nel sangue (iperglicemia), aumentando di conseguenza il rischio di disturbi anche gravi a carico del cuore e del cervello, quali per esempio l'infarto del miocardio e l'ictus cerebrale.
Rischi nelle donne in gravidanza
Il binge drinking durante la gravidanza è il più importante fattore di rischio per danni arrecati al feto, in particolare sulle capacità sensoriali e sullo sviluppo psichico del nascituro. In particolare, la pratica del binge drinking durante la gravidanza è associata ad un aumento del rischio di aborto spontaneo o parto prematuro, a danni al feto conseguenti all'esposizione prenatale all'alcol, vale a dire un insieme di anomalie e disabilità fisiche, mentali, comportamentali e sociali di vario livello e gravità che sono raggruppate sotto il nome di Spettro dei disordini feto-alcolici, di cui la sindrome feto-alcolica è la più grave. Durante la gravidanza non va mai assunto alcol.
Rischi nei giovanissimi
Prima dei 15 anni l’apparato digerente non è ancora in grado di metabolizzare l’alcol, perché il sistema enzimatico non è ancora completamente sviluppato. I giovani che iniziano a praticare il binge drinking in adolescenza hanno un maggior rischio di sviluppare malattie a livello neurologico e cardiovascolare.
Inoltre il binge drinking aumenta il rischio di sviluppare in età adulta dipendenze patologiche e disturbi psichici: nei giovanissimi, infatti, aumenta il rischio di diventare alcoldipendenti da adulti.
Di seguito i principali rischi legati ad un consumo di alcol durante l’adolescenza:
- aumento della mortalità, gli incidenti stradali legati all'alcol sono la principale causa di decessi tra gli adolescenti. Anche gli annegamenti, i suicidi e gli omicidi di adolescenti sono stati collegati al consumo di alcol
- attività sessuale precoce, gli adolescenti che bevono tendono a diventare sessualmente attivi prima e fanno sesso più spesso rispetto agli adolescenti che non bevono. Gli adolescenti che bevono hanno anche maggiori probabilità di fare sesso non protetto rispetto agli adolescenti che non bevono
- problemi scolastici e dispersione scolastica, gli adolescenti che bevono tendono ad avere più problemi rispetto agli adolescenti che non bevono
- alcolismo, le persone che iniziano a bere da adolescenti, in particolare quelle che praticano il binge drinking, hanno maggiori probabilità di sviluppare dipendenza da alcol rispetto alle persone che iniziano in età adulta.
Prevenzione
Il binge drinking, così come più in generale il consumo eccessivo di alcol, deve essere considerato un problema socio-sanitario e come tale va affrontato con politiche di prevenzione ad ampio spettro. Un efficace piano di prevenzione prevede innanzitutto l’applicazione di strategie di comunicazione e informazione tra i giovani, e verso i genitori nel caso di giovanissimi, per aumentare la consapevolezza dei danni e dei rischi per la salute collegati alla pratica del binge drinking, anche a medio e lungo termine. A tal fine l’Osservatorio nazionale alcol (Ona) del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità realizza, con continuo aggiornamento, una serie di materiali divulgativi di libero utilizzo.
La famiglia riveste un ruolo fondamentale nel trasmettere modelli di comportamento corretti e nel promuovere stili di vita salutari. Quando si sospetta che il proprio figlio faccia uso o abuso di alcolici, è importante parlare con lui dei pericoli alcol correlati e mantenere comportamenti salutari in famiglia; ragazzi informati sui rischi e con genitori che non bevono o bevono in maniera moderata e occasionale, hanno meno probabilità di iniziare a bere.
Dovrebbero essere, inoltre, garantite iniziative concrete di prevenzione in particolare nei luoghi di aggregazione giovanile e nelle serate in cui tali episodi risultano più frequenti (discoteche, pub, birrerie, ecc.) Campagne di comunicazione atte a smontare comportamenti sociali errati, accompagnate da un maggiore controllo dell’applicazione della normativa vigente in relazione al consumo di alcolici e da politiche di aumento dei prezzi e delle tasse sulle bevande alcoliche per limitarne l’uso.
Il fenomeno è oggetto di attenzione dagli organismi sanitari europei ed internazionali. In particolare l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha promosso politiche contro il consumo di alcol coinvolgendo i giovani e le famiglie.
Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, non è possibile identificare quantità di alcol raccomandabili o “sicure” per la salute, per questo l’OMS indica di non consumare assolutamente alcol.
Bibliografia
EpiCentro (ISS). Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
EpiCentro (ISS). Sorveglianza PASSI. Consumo di alcol. I dati per l'Italia
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Fumo, alcol, eccesso di peso e sedentarietà - Anno 2023
Istituto Superiore di Sanità (ISS). La Sorveglianza HBSC-Italia 2022 Health Behaviour in School-aged Children: i comportamenti di dipendenza
Link approfondimento
Fondazione Umberto Veronesi. Magazine. Cuore e cervello più a rischio se da giovani si esagera con l’alcol
Fondazione Umberto Veronesi. Magazine. Binge drinking: predire o non predire, questo è il dilemma
World Health Organization (WHO). Global alcohol action plan 2022-2030
Prossimo aggiornamento: 22 Settembre 2027