Introduzione

Anosmia

L'anosmia è un disturbo che consiste nella perdita della capacità di sentire gli odori (senso dell'odorato o dell'olfatto). In base alle cause che l'hanno determinata, può essere temporanea, e guarire in seguito alle cure, oppure non reagire alle terapie e diventare permanente. È comunque raro che sia un disturbo (sintomo) associato a un problema grave.

Il naso è l'organo che intercetta gli odori (segnali olfattivi) che poi vengono trasmessi al cervello mediante il nervo olfattivo. È anche la porta di ingresso per l'ossigeno contenuto nell'aria respirata. Tuttavia, attraverso di esso passano anche microrganismi che possono provocare infezioni a naso, gola, polmoni (riniti, faringiti, laringiti, polmoniti e broncopolmoniti).

È importante che il naso sia sempre tenuto pulito e libero, ovvero senza ostruzioni. Infatti, spesso l’anosmia è causata da un naso pieno di secrezioni oppure ostruito da formazioni dette polipi nasali.

Più raramente, l'anosmia è legata ad altre cause che riguardano il sistema nervoso centrale (trauma cranico, malattie degenerative come la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson) o malattie genetiche rare (sindrome di Kallmann e Anosmia Congenita Isolata). Altre cause conosciute sono: esposizione professionale a sostanze tossiche, effetti nocivi di alcuni farmaci e fumo di tabacco.

Ultimamente, la anosmia è stata accertata in alcuni casi di infezione da Covid-19. Nella maggior parte dei casi il disturbo (sintomo) di una mancata percezione degli odori è transitorio e passa con la guarigione. Talvolta, il sintomo dura nel tempo e in questo caso è consigliato di rivolgersi al medico di medicina generale per un eventuale trattamento.

Accertare (diagnosticare) l'anosmia è difficile poiché spesso la persona che ne soffre non si accorge dei disturbi o giudica il fastidio non grave e, di conseguenza, non si reca dal medico per farsi visitare. Per questo motivo, non esiste una stima ufficiale del numero di casi di anosmia nella popolazione.

Se il senso dell'olfatto non torna alla normalità in poche settimane, è necessario recarsi dal medico curante per farsi visitare. Il medico cercherà di scoprire la causa del disturbo e, se necessario, prescriverà una visita dal medico specialista, l'otorinolaringoiatra.

Sintomi

Il disturbo principale (sintomo) dell'anosmia è l'incapacità di sentire gli odori e riguarda non solo l'odore dei cibi ma anche quelli presenti nell'ambiente in cui si vive. Ciò può determinare un rischio per la salute poiché certi odori sono utili per identificare dei pericoli: per esempio, l'odore di bruciato proveniente da un incendio o da una pentola lasciata sul fuoco, o l'odore di gas derivante da una perdita.

Inoltre, quando la percezione degli odori (senso dell'olfatto) non funziona ne risente anche il senso del gusto: i sapori dei cibi potrebbero risultare tanto diversi dal solito da provocare una mancanza di piacere nel mangiare e, come conseguenza, una perdita di peso eccessiva, malnutrizione e persino depressione.

I disturbi (sintomi) dell'anosmia si distinguono in:

  • perdita dell’odorato (anosmia)
  • percezione di odori che non esistono (fantosmia)
  • diminuzione del senso dell’odorato (iposmia)
  • percezione di odori diversi dal normale (parosmia)

I disturbi possono essere:

  • transitori, durano per un tempo breve e dopo la cura rientrano nella normalità
  • cronici, persistono anche dopo le cure

L'anosmia non va confusa con la comune perdita di senso dell'olfatto che si verifica con l'avanzare dell'età.

Diagnosi

Al fine di accertare (diagnosticare) la perdita della capacità di sentire gli odori (anosmia), il medico di medicina generale (o lo specialista otorinolaringoiatra) si informa sui disturbi (sintomi) che la persona lamenta e sul suo stato di salute. Poi esegue la visita medica per verificare se siano presenti, o meno, disturbi di tipo neurologico: ad esempio, problemi di memoria, visione doppia (diplopia), difficoltà nell'ingoiare i cibi (deglutizione), difficoltà di linguaggio etc. Inoltre, esegue l'ispezione del naso per verificare eventuali ostruzioni oppure infezioni. È possibile che effettui anche un test sull'odorato (olfatto) ponendo vicino al naso sostanze dall'odore molto conosciuto, come per esempio il caffè.

Ultimamente, dato che il disturbo potrebbe dipendere da una infezione da Covid-19 in atto o pregressa, il medico accerterà la diagnosi, prendendo in considerazione anche questa possibile causa.

Esistono in commercio diversi strumenti per valutare l'olfatto: è possibile testare l'intensità a cui un determinato odore viene percepito (la soglia olfattiva) e la capacità di riconoscere gli odori, sia per mezzo di sniffin-stick (test dell'olfatto che consistono nella presentazione di strisce di carta in cui sono state incluse specifiche sostanze odorose), sia mediante cartoncini scratch and smell impregnati di odori diversi (UPSIT test).

Se le cause dell’anosmia non sono chiare, si dovrà ricorrere a indagini come la TAC oppure la risonanza magnetica della testa (in grado di studiare anche i seni paranasali, cavità che si trovano intorno al naso) per verificare l'eventuale presenza di lesioni strutturali (una massa tumorale, una frattura, un ascesso ecc.).

Altre indagini strumentali di olfattometria che possono essere utilizzate per accertare l'anosmia sono la rinomanometria, l’elettro-olfattogramma e i potenziali evocati olfattivi detti ERO (dall'inglese evoked response olfactometry) oppure (O)ERP, che rappresentano un valido metodo per valutare la capacità del sistema olfattivo in modo oggettivo e quantitativo tramite uno strumento detto olfattometro. Con olfattometria si intende dunque un esame che consiste nell'impiego di un kit per la presentazione standardizzata degli odoranti, a vari livelli di concentrazione. Gli OERP permettono di misurare la risposta allo stimolo olfattivo con un'affidabilità comparabile a quella degli stimoli visivi e uditivi.

Cause

La perdita della capacità di sentire gli odori (olfatto) è causata più spesso da:

più raramente può dipendere da condizioni che riguardano il cervello come:

oppure può essere determinata da farmaci come:

  • interferone alfa
  • diversi farmaci chemioterapici, come la Citosina arabinoside, il Metotrexato
  • psicofarmaci, come ad esempio la Nifedipina a dosaggi terapeutici
  • uso prolungato di trattamenti locali a base di sali di argento, come la sulfadiazina-argento che si usa per il trattamento locale a breve e lungo termine delle ustioni
  • abuso di sostanze stupefacenti

Inoltre, la perdita parziale o totale dell’olfatto è associata ad alcune malattie rare come:

  • anosmia congenita isolata
  • sindrome di Kallmann, anosmia accompagnata da sviluppo incompleto degli organi genitali (ipogonadismo) con assenza dello sviluppo puberale e della maturità sessuale (pubertà) nei maschi

E ad altre cause come:

  • infezione da Covid-19
  • uso del tabacco, per i fumatori, in particolare se diabetici
  • esposizione professionale ai vapori del cadmio, come nel caso dei lavoratori addetti alla produzione di pile alcaline
  • invecchiamento, a partire dai 60 anni può essere una delle cause dell'ipo/anosmia irreversibile
  • esposizione a radiazioni, associata al trattamento di tumori testa-collo
  • malattie psichiatriche, quali la schizofrenia

Terapia

Le terapie per il disturbo della percezione degli odori (anosmia) dipendono dalle cause che lo hanno determinato.

In caso di infezione dei seni paranasali (sinusite) o di allergia, può essere di aiuto pulire bene le cavità nasali con una soluzione salina.

La soluzione salina può essere acquistata in farmacia oppure preparata in casa. In questo ultimo caso, si prepara una pentola con mezzo litro di acqua (500 millilitri) a cui si aggiunge un cucchiaino da tè di sale da cucina (cloruro di sodio), si porta a ebollizione facendo sciogliere il sale e poi si lascia freddare. Dopo essersi lavati le mani ci si mette in piedi di fronte al lavandino e si versa un po’ della soluzione salina preparata nella mano piegata a coppa. A questo punto, si inspira, con una narice alla volta, un po’ di soluzione salina e poi la si lascia fuoriuscire tenendo chiusa l’altra narice con un dito. Il lavaggio può anche essere fatto usando una siringa di plastica da 5-10-millilitri senza ago: si riempie la siringa di soluzione salina e la si versa lentamente in una narice lasciando poi defluire il liquido. Si ripete poi il lavaggio nell'altra narice. Non serve utilizzare tutta la soluzione salina, bastano alcune applicazioni in ogni narice. La soluzione salina avanzata va gettata e non riutilizzata.

Nel caso di infezioni, la semplice pulizia del naso potrebbe non bastare. In tal caso, sarà necessario rivolgersi al medico che potrà prescrivere dei farmaci come:

Una volta guarita l’infezione, la percezione degli odori (senso dell’olfatto) viene recuperata quasi sempre.

Se la causa è una ostruzione delle cavità nasali, lo specialista otorinolaringoiatra, tramite la tecnica endoscopica nasale a fibre ottiche (inserimento nel naso di un piccolo tubicino con una telecamera a una estremità) sarà in grado di verificare la presenza di semplici ostruzioni di tipo infiammatorio (quali riniti e sinusiti), di irregolarità anatomiche (come deviazione del setto nasale e ipertrofia dei turbinati) o la presenza di formazioni, detti polipi nasali, che non permettono alle particelle odorose di raggiungere la zona superiore del naso dove ha sede l'olfatto.

Le ostruzioni, una volta identificate, sono facilmente correggibili con terapie mediche o chirurgiche che consentiranno di recuperare la capacità di sentire gli odori.

Se la causa della anosmia è un tumore, la terapia consiste nella sua asportazione chirurgica e nella radioterapia. In questo caso è improbabile che l’olfatto possa essere recuperato.

In certi casi, potrebbe essere di aiuto anche un trattamento di rieducazione (training) al riconoscimento degli odori.

Nel caso di anosmia da infezione da Covid-19, questo disturbo (sintomo) nella maggior parte dei casi si risolve dopo la guarigione, anche con l’aiuto di spray nasale con cortisone. Nel caso di long Covid-19, e cioè di disturbi che continuano anche dopo che si è guariti dalla infezione, l’unico trattamento è la “riabilitazione olfattoria”: si tratta di stimolare l’epitelio del naso con sostanze dal profumo/odore molto intenso e familiare così da aiutarlo a riprendere le sue funzioni.

Prevenzione

L’anosmia compare più frequentemente a seguito di un raffreddore infettivo o allergico ma se il disturbo (sintomo) si verifica improvvisamente, o senza una causa apparente, o si è avuto un recente trauma cranico è importante consultare uno specialista otorinolaringoiatra per capire la causa.

Inoltre, dato che l’infezione da Covid-19 può essere accompagnata dalla anosmia, la prevenzione sarà la stessa prevista per prevenire l’infezione da Covid-19.

Vivere con

Secondo alcune ricerche, l’anosmia espone a un maggiore rischio di incidenti domestici e, nelle persone più sensibili, può contribuire allo sviluppo di disturbi (sintomi) depressivi o di disturbi dell’alimentazione.

Inoltre, la perdita della capacità di sentire gli odori (olfatto) può portare all'isolamento sociale. Alcune delle persone che ne soffrono, infatti, tendono a sviluppare la paura di emanare cattivo odore o di avere la casa sporca rinunciando alla vita di relazione.

Altri rischi connessi all'anosmia consistono nel consumo inconsapevole di cibi avariati, nell'incapacità di avvertire le perdite di gas o l'odore di bruciato. In questi casi è fondamentale la presenza di rilevatori di gas e di allarmi antincendio. Molte persone rinunciano anche a cucinare perché non percependo gli odori non lo considerano più un piacere.

Bibliografia

NHS. Lost or changed sense of smell (Inglese) 

Humanitas Research Hospital. Anosmia

Humanitas Research Hospital. COVID-19: gli studi di ricerca Humanitas su olfatto e gusto  

Fondazione Umberto Veronesi. Magazine. Anosmia da Covid: così si può recuperare l'olfatto

Link approfondimento

Orphanet. Anosmia congenita isolata

Orphanet. Sindrome di Kallmann

Telethon. Sindrome di Kallmann 

Prossimo aggiornamento: 14 Giugno 2024

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