Introduzione

Febbre emorragica Crimea Congo

La febbre emorragica Crimea-Congo (Crimea-Congo haemorrhagic fever, CCHF) è una malattia emorragica causata da un virus del genere Nairovirus, della famiglia Bunyaviridae.
Il suo nome deriva dal luogo in cui la malattia è stata identificata per la prima volta negli anni ’40 del Novecento, la Crimea, mentre il virus è stato successivamente scoperto in un paziente del Congo negli anni ’60.
Il virus si trasmette principalmente attraverso la puntura di zecche infette del genere Hyalomma, ma anche per contatto col sangue e i fluidi di persone, animali selvatici o domestici infetti. In particolare, molti casi vengono riportati tra personale che lavora a contatto con gli animali, quali allevatori, addetti ai macelli e i veterinari.

Nelle zone in cui è presente la zecca Hyalomma il virus è diffuso tra gli animali. L’area in cui la malattia è diffusa comprende l'Africa, i Balcani, il Medio Oriente e l’Asia a sud del 50° parallelo settentrionale (vedi mappa del WHO). La sua incidenza nell’uomo è invece limitata, ma rappresenta ugualmente un grave problema sanitario nelle zone endemiche, per la sua elevata letalità, che può arrivare fino al 40%, perché può trasmettersi al personale sanitario all’interno degli ospedali e per la difficoltà di cura. Per questa ragione è molto importante, nel caso si viaggi in zone in cui la febbre Crimea-Congo è endemica, informarsi scrupolosamente presso le autorità sanitarie locali sulle zone a rischio e sulle misure di prevenzione.

Sintomi

L’incubazione della malattia in seguito alla puntura di zecca dura di solito 1-3 giorni, mentre in seguito a contatto con fluidi infetti, umani o animali, è di 4-5 giorni.

I disturbi (sintomi) della febbre Crimea-Congo compaiono rapidamente, e possono variare a seconda della gravità dell'infezione, ma di solito comprendono:

  • febbre alta: la temperatura corporea può raggiungere i 40 gradi Celsius o più
  • mal di testa: il dolore può diventare intenso e costante
  • dolori muscolari e alle articolazioni, alle braccia, alle gambe e alla schiena
  • nausea e vomito, comuni durante la fase iniziale della malattia
  • stanchezza e debolezza, causati dalla febbre e dalla perdita di liquidi

Nei casi più gravi si manifestano:

La febbre Crimea-Congo evolve spesso in modo grave, è quindi importante identificarla e trattarla tempestivamente. Se si sospetta di avere questa malattia o se si sono avuti contatti con persone o animali infetti, è importante rivolgersi immediatamente al medico per una valutazione e una diagnosi.

Cause

La febbre Crimea-Congo è causata dal virus della febbre Crimea-Congo (CCHFV), un virus a RNA appartenente alla famiglia delle Nairovirus. Il virus è presente nelle zecche del genere Hyalomma, e in animali domestici tra cui erbivori come bovini e capre, e selvatici, quali roditori, uccelli e pipistrelli.

Il principale modo di trasmissione all'uomo è per contatto diretto con sangue o tessuti infetti di animali selvatici e domestici, soprattutto durante la macellazione o la manipolazione di animali infetti.

La trasmissione da uomo a uomo è meno frequente, ma può avvenire attraverso il contatto con sangue, tessuti o fluidi corporei di pazienti infetti, per esempio negli ospedali.

La trasmissione via puntura di insetti diversi dalla zecca non è comune, ma sono stati riportati alcuni casi trasmessi da zanzare e mosche. La trasmissione non avviene invece per via aerea.

Diagnosi

In generale, la prima diagnosi di febbre Crimea-Congo si basa sull'esame dei disturbi (sintomi) del paziente da parte di un medico. La diagnosi può poi essere confermata con metodi di laboratorio quali PCR (Polimerase Chain Reaction, per la ricerca degli acidi nucleici virali), ELISA (test immuno-enzimatico basato sull’uso di anticorpi specifici per il virus CCHF che lo catturano ed evidenziano se presente), serologia (per la ricerca di anticorpi contro il virus nel siero del paziente), o coltura virale (riproduzione del virus su cellule in coltura).

Terapie

Per la terapia della febbre Crimea-Congo vengono utilizzati farmaci antivirali, tuttavia quelli ad oggi disponibili risultano poco efficaci.
Il trattamento, quindi, consiste principalmente nella gestione dei sintomi: questo può includere la somministrazione di fluidi per prevenire la disidratazione, farmaci per controllare la febbre e il dolore, e il trattamento di eventuali complicazioni, come emorragie e polmoniti.

I casi più gravi devono ricorrere alla terapia intensiva.

Prevenzione

Attualmente, non esiste un vaccino ufficialmente approvato per la febbre Crimea-Congo, anche se diverse organizzazioni internazionali, istituzioni governative e aziende stanno lavorando allo sviluppo di vaccini sperimentali.

Pertanto, la prevenzione della febbre Crimea-Congo consiste soprattutto nelle misure atte a evitare

  • la puntura di zecche infette
  • il contatto con animali infetti
  • il contatto con individui infetti

Nel caso ci si trovi in zone in cui è presente la febbre Crimea-Congo, le misure di prevenzione includono:

  • utilizzare repellenti per insetti
  • utilizzare zanzariere
  • indossare abiti protettivi (abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi) per proteggersi dalle punture di insetti e morsi di zecche
  • indossare abiti chiari che aiutano a identificare l’eventuale presenza di insetti
  • evitare il contatto non protetto (senza guanti e mascherina) con animali infetti, o con il loro sangue o tessuti
  • evitare il contatto stretto e non protetto con individui infetti
  • evitare le zone infestate dalle zecche, in particolare durante le stagioni umide quando le zecche sono più abbondanti
  • informarsi accuratamente e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali sulle zone da evitare e i comportamenti da adottare

Inoltre, in caso di sospetto di infezione, è importante seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali per evitare la diffusione del virus.

Bibliografia

EpiCentro (ISS): Febbre Congo-Crimea

World Health Organization (WHO): Crimean-Congo haemorrhagic fever (Inglese)

Centres for Disease Control and Prevention (CDC): Crimean-Congo Hemorrhagic Fever (CCHF) (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 04 Giugno 2026

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