Introduzione

Agoaspirato

L’agoaspirato (o, ma di diversa entità di asportazione, l'agobiopsia) è una procedura che si basa sul prelievo di materiale biologico (campione di liquido o tessuto da muscoli, ossa e altri organi), eseguito, appunto, mediante un ago. Il campione prelevato viene poi sottoposto all’analisi da parte del laboratorio che ne esegue l’esame citologico o istologico. Di fatto è a tutti gli effetti una biopsia ma meno invasiva. L'obiettivo dell'esame consiste nello stabilire con certezza la presenza di una patologia, accertarne la natura, seguirne l’andamento, pianificare un corretto iter terapeutico e valutare l’efficacia della cura.

Come detto inizialmente le metodiche disponibili per il prelievo dei tessuti sono due: agoaspirato e agobiopsia.

La differenza principale delle due procedure sta nel tipo di ago utilizzato e nel materiale prelevato.

L’agoaspirato utilizza aghi molto sottili per il prelievo di cellule e liquidi (follicoli tiroidei, cellule epiteliali mammarie, cellule staminali del midollo osseo).

L’agobiopsia utilizza aghi con calibro maggiore per il prelievo di piccoli frammenti di tessuto (tessuto polmonare, mammario, prostatico).

Viene utilizzato per rilevare:

Esame

L’esame è minimamente invasivo e prevede la raccolta di un campione di cellule, tessuto o liquido da sottoporre ad esame citologico/istologico. Il prelievo può essere seguito sotto la guida ecografica, la scansione a raggi X, la TAC o la risonanza magnetica nucleare (NMR). Si introduce un ago nella zona di tessuto da esaminare fino a raggiungere la formazione sospetta, dalla quale si raccoglie poi parte del contenuto da sottoporre all’analisi di laboratorio.

L'esame viene eseguito presso strutture specializzate e attrezzate. Può essere eseguito senza anestesia o in anestesia locale, a seconda del tipo di ago utilizzato e della procedura adottata.

Il paziente viene fatto distendere su di un lettino, viene disinfettata la zona di pelle in corrispondenza del punto da analizzare, eventualmente applicata una anestesia, per poi inserire l’ago per raggiungere la zona bersaglio. L’aspirazione del campione può avvenire tramite una normale siringa o un grosso ago cavo. La procedura può durare da alcuni minuti ad un quarto d’ora. Al termine dell’esame, a seconda del campione prelevato, il paziente può tornare a casa o rimanere sotto osservazione per alcune ore.

Il materiale prelevato viene inviato al laboratorio dove verrà esaminato dall’anatomo-patologo (dottore specializzato nello studio di campioni cellulari e tessutali).

Quando va eseguito l’esame?

L’esame va eseguito quando da accertamenti ecografici, risonanza magnetica nucleare emergono microcalcificazioni sospette, noduli o visibili lesioni.

Preparazione all'esame

L’esame non richiede una particolare preparazione. Comunque è opportuno sospendere, qualche giorno prima del prelievo, farmaci che fluidifichino il sangue (aspirina, ibuprofene, motrin), per ridurre al minimo la possibilità di sanguinamento dopo o durante l’esame. È necessario consultare il proprio medico di base per valutare la necessità di una terapia alternativa. A seconda della zona del corpo che deve essere analizzata il medico potrebbe chiedere di non mangiare e bere prima della procedura.

Complicazioni a seguito dell’esame

Generalmente non ci sono complicanze, solo in casi molto rari potrebbero presentarsi:

Risultati

I risultati dell’esame (referto) possono essere disponibili entro due settimane.

Il referto, solitamente, presenta:

  • una breve descrizione del campione in generale
  • una descrizione delle cellule o del tessuto come appaiono al microscopio
  • la diagnosi del patologo

I risultati permetteranno una valutazione completa delle caratteristiche cellulari e tessutali, consentendo una diagnosi certa e un orientamento prognostico indispensabili per un corretto programma terapeutico.

Bibliografia

Mayo Clinic. Needle biopsy (Inglese)

NHS. Biopsy (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 8 Ottobre 2022

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