È capitato a tutti di sentire frasi come “sì, il fumo fa male, ma io fumo poco!” oppure “4-5 sigarette al giorno non hanno mai ucciso nessuno! E allora chi fuma 2 pacchetti?”. E ancora “conosco una persona che fumava 30 sigarette al giorno e, nonostante questo, è morta dopo i 90 anni”, oppure “quella persona non ha mai fumato eppure ha avuto un tumore ai polmoni”.
Alla base di queste affermazioni ci sono idee tra loro in qualche modo opposte: da una parte la convinzione che, se si fuma poco, si è protetti, dall'altra, che il legame tra rischio di tumore e fumo di sigaretta non è poi così forte. Quale delle due è giusta? Nessuna.
In realtà l'effetto dannoso del fumo sulle nostre cellule si accumula nel tempo. Importante, quindi, è sia quante sigarette si fumano ogni giorno che da quanto tempo si fuma.
Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, nel 2021, in Italia i fumatori sono 11,3 milioni (26,2% della popolazione): 5,5 milioni di uomini (25,7%) e 5,8 milioni di donne (26,7%); il numero medio di sigarette fumate al giorno è pari a 10,8 con consumi maggiori tra gli uomini (M 11,4, vs F 10,1) e tra fumatori appartenenti alla classe d'età 55-74 (18-34 anni 8,7 sig/die; 35-54 anni 10,9 sig/die; 55-74 anni 12 sig/die) (2).

1. Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC)  
2. Istituto Superiore di Sanità (ISS). XXIII Convegno nazionale tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale. Roma, ISS: 31 maggio 2021