Studio svizzero, "vaccino è obiettivo a portata di mano"

(ANSA) - ROMA, 20 Marzo 2018

Un tipo di anticorpi riesce a bloccare il parassita della malaria nella fase finale dell'infezione, bloccando così la malattia sul nascere. È questa la scoperta di un team svizzero di ricercatori dell'Irb, l'Istituto di ricerca in biomedicina (affiliato all'Università della Svizzera italiana), e dello Swiss Tropical and Public Health Institute (associato all'Università di Basilea). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine.
Gli svizzeri hanno scoperto che alcuni anticorpi riconoscono una porzione della proteina di superficie dei parassiti sporozoiti che non era stata inclusa nell'attuale vaccino.
Appena si legano a loro lo neutralizzano. Questo studio ha quindi identificato una nuova regione della proteina di superficie del parassita, essenziale per indurre potenti anticorpi neutralizzanti e che può quindi essere sfruttata per produrre un vaccino di seconda generazione contro la malaria.
Un vaccino in grado di bloccare l'infezione sul nascere ha il potenziale di debellare la malaria. La scoperta di questi anticorpi suggerisce che questo obiettivo è ora a portata di mano - spiega Antonio Lanzavecchia, direttore dell'Irb e coordinatore dello studio - Questo è stato un lavoro di squadra avviato da un team svizzero con competenze nella biologia degli anticorpi e negli studi clinici. Il nostro obiettivo ora è produrre un vaccino in grado di indurre questi potenti anticorpi neutralizzanti".
Il parassita Plasmodium falciparum, che causa la forma più grave e mortale della malaria, è responsabile di circa 400.000 morti all'anno. La zanzara inietta un piccolo numero di parassiti (da 10 a 100). Questi, detti anche sporozoiti, raggiungono rapidamente il fegato dove si espandono e danno luogo a una infezione dei globuli rossi. Gli anticorpi possono quindi proteggere a due livelli: nella fase iniziale, bloccando gli sporozoiti, e nella fase acuta della malattia, bloccando i globuli rossi infetti. (ANSA).