Secondo una diceria molto diffusa che tutti noi abbiamo sentito fin da bambini, il tetano si prende graffiandosi con oggetti arrugginiti, per esempio un vecchio filo spinato, un cacciavite o un chiodo. In realtà, il tetano è causato da un batterio, il clostridium tetani. I sintomi della malattia, cioè spasmi progressivi che arrivano a colpire la deglutizione, la respirazione e il cuore, non sono causati dal batterio di per sé, ma dalla tossina tetanica che il batterio produce. Questa tossina colpisce il sistema nervoso, ed è una delle sostanze più velenose esistenti al mondo: una quantità pari più o meno a un terzo di un granello di zucchero è sufficiente a uccidere un uomo (1).
Il clostridium tetani è diffusissimo nell'ambiente in cui viviamo, perché le sue spore, cioè la forma dormiente del batterio, sono molto resistenti sia alla bollitura che ai disinfettanti. Batterio e spore sono presenti in quantità particolarmente elevate nelle feci degli animali, soprattutto degli equini, e conseguentemente nella terra, quindi in campagna e nei giardini. Il filo spinato arrugginito, perciò, è pericoloso solo in quanto può contaminarsi facilmente, ma i graffi con le spine delle rose o di altre piante che crescono nella terra, e in generale con qualunque oggetto sporco, sono altrettanto pericolosi (1).
A causa della sua grandissima diffusione, d’altra parte, è praticamente impossibile evitare di venire in contatto col clostridium tetani nel corso della propria vita: l’unico modo di proteggersi dal tetano è quello di vaccinarsi e controllare sempre di aver fatto i richiami periodici prescritti ogni 10 anni (1).

1.  Harrison’s Principles of internal medicine. 18th Edition, 2012.