Molte persone ritengono erroneamente che alcuni dei vaccini attualmente disponibili siano superflui perché le malattie dell'infanzia le hanno avute anche i loro antenati, per cui non le ritengono pericolose. Pertanto, credono che sia meglio non vaccinarsi e non interferire con il sistema immunitario.
Fino a qualche decennio fa le morti e le complicanze invalidanti dovute a infezioni oggi prevenibili con i vaccini erano milioni. Ricevere l'immunità attraverso l'infezione naturale comporta rischi molto gravi: ad esempio, difetti di nascita da rosolia in 1 caso su 4, cancro al fegato da epatite B nel 5% dei casi, decessi per tetano 3 casi su 100, pertosse e difterite 1 caso su 20, morbillo 1 caso su 3.000 e meningite con morte o complicanze altamente invalidanti in circa il 35% dei casi (1, 2).
Grazie alle alte coperture vaccinali raggiunte, in numerosi paesi europei inclusa l’Italia, molte malattie infettive prima pericolose sono oggi scomparse o di rara apparizione (3).
Con la decisione di rifiutare le vaccinazioni ci si assume l'importante responsabilità di mettere a rischio la salute o la vita di se stessi o dei propri figli, nonché dell'intera comunità, perché per evitare la diffusione delle malattie prevenibili da vaccino all'interno di una popolazione è condizione necessaria per una elevata copertura vaccinale. Più alto è il numero di genitori che scelgono di non vaccinare i loro figli, maggiore è il rischio di diffusione delle malattie.

1. EpiCentro (ISS). Vaccini e vaccinazioni. Le reazioni avverse alla vaccinazione e i rischi delle malattie infettive prevenibili
2. Ministero della Salute. Principali malattie prevenibili con vaccino
3. World Health Organization (WHO). Vaccines and immunization: myths and misconceptions