-6% assenteismo nei periodo di picco del contagio dovuto a virus

(ANSA) – ROMA, 12 Marzo 2018

Introdurre l'obbligo di vaccinazione antinfluenzale per il personale sanitario, ne riduce del 6% l'assenteismo nel periodo di massimo contagio del virus. Uno dei pochi studi ad esaminare l'effetto dell'obbligatorietà vaccinale su chi fornisce cure è stato condotto da ricercatori dello University of Texas Southwestern Medical Center a Dallas. Una buona copertura vaccinale per chi lavora in ospedale riduce innanzitutto la possibilità di trasmettere malattie prevenibili a pazienti, cosa importante soprattutto in caso di difese immunitarie particolarmente basse. Ma il nuovo studio mostra anche che a beneficiarne è anche, complessivamente, l'organizzazione del lavoro nelle strutture di cura, messa alla prova nei mesi invernali da un surplus di lavoro unito alle assenze dovute a malattie. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Infection Control and Hospital Epidemiology, è stato condotto presso 3 centri medici universitari con politiche di vaccinazione antinfluenzale obbligatoria, in cui lavoravano 2.304 operatori sanitari, e 4 strutture di assistenza per veterani che non avevano introdotto l'obbligo di vaccinazione antinfluenzale, presso cui lavoravano 1.759 operatori. I sanitari sono stati monitorati in 3 stagioni influenzali (dal 2012 al 2015), riportando ogni anno lo stato di vaccinazione e i giorni di assenza dal lavoro a causa del virus. I dati hanno evidenziato che l'introduzione dell'obbligo ha aumentato i tassi di vaccinazione del 30% e diminuito del -6% l'assenteismo dovuto a sintomi influenzali. Questi risultati, concludono i ricercatori, "dovrebbero essere considerati nel determinare le politiche vaccinali". Di obbligo vaccinale per il personale sanitario (e scolastico) si era parlato anche in Italia, in occasione della discussione parlamentare del decreto vaccini. L'emendamento che lo introduceva per 10 vaccinazioni è stato però bocciato dalla Commissione Bilancio. (ANSA).