Fra paesi occidentali i più grandi miglioramenti in 50 anni

(ANSA) - ROMA, 09 gennaio 2018

L'Italia si conferma 'un paese per bambini', almeno dal punto di vista del rischio di morire nel primo anno di età o prima di diventare maggiorenni. L'ultima classifica in ordine di tempo, che ci vede ancora una volta tra i primi, è stata pubblicata dalla rivista Health Affairs. Negli ultimi 50 anni, scrivono i ricercatori della Johns Hopkins university, è proprio l'Italia, insieme alla Spagna, il paese del mondo occidentale dove la salute di bambini e adolescenti è migliorata di più, con la diminuzione della mortalità più alta. I ricercatori hanno analizzato i dati sulla morte infantile e fino a 19 anni, di 20 paesi occidentali con economie simili tra il 1961 e il 2010. In Italia il numero di morti sotto l'anno di età è diminuito in media del 5,6% l'anno nel periodo considerato, un valore inferiore solo a quello spagnolo (5,7%), mentre tra 1 e 19 anni il miglioramento è stato del 3,4%, un dato inferiore solo a quello del Giappone che è 3,5%. Grazie a questi dati l'Italia è entrata nel ristretto numero dei paesi che hanno una mortalità entro il primo anno di vita sotto ai 3 bimbi ogni mille nati vivi, mentre cinquant'anni fa eravamo sopra a 40, e anche per le morti tra 1 e 19 anni tra i 20 paesi considerati siamo secondi solo a Svezia, Olanda e Giappone. Molto male gli Usa, che hanno messo a segno un miglioramento solo del 3,1% sotto l'anno e del 2% per i più grandi, e hanno una mortalità infantile tra uno e 19 anni rispettivamente del 75% e del 50% più alta rispetto alla media degli altri paesi. Se oltreoceano ci fossero stati i tassi degli altri paesi, sottolineano gli autori, si sarebbero avuti 600mila morti in meno. "Tra le cause principali di mortalità infantile ci sono la nascita prematura e la morte in culla - sottolineano gli autori -. I bambini negli Usa hanno tre volte la probabilità di morire per la prima causa rispetto agli altri, e due volte per la seconda". Per quanto riguarda gli adolescenti a peggiorare il dato statunitense sono incidenti stradali e morti da arma da fuoco. Per le armi il rischio di morte di un teenager Usa è 82 volte maggiore rispetto a uno di un qualsiasi altro paese tra quelli esaminati. "In generale la mortalità sta scendendo in tutti i paesi occidentali - concludono gli autori -, ma i progressi nel nostro paese sono notevolmente inferiori a quelli degli altri. Non è il momento per togliere i fondi ai programmi di aiuto ai nostri bambini". (ANSA).