Introduzione

Urinocoltura (analisi cliniche)

L’urinocoltura è una indagine microbiologica che si effettua sulle urine. Non è invasiva né dolorosa. 

Il medico la prescrive quando sospetta un’infezione delle vie urinarie che si manifesta con:

  • frequente bisogno di urinare
  • bruciore e dolore mentre si urina

L'urinocoltura viene spesso eseguita anche durante la gravidanza, periodo in cui la donna è particolarmente esposta al rischio di infezioni delle vie urinarie che si sviluppano spesso senza causare disturbi (sintomi).

Un’infezione urinaria non curata adeguatamente può risalire fino ai reni causando complicazioni gravi come la pielonefrite.

I batteri che possono causare un’infezione delle vie urinarie sono molti, ma i più comuni comprendono:

  • Escherichia coli
  • Proteus
  • Klebsiella

Il test

Per effettuare l’urinocoltura non è necessaria alcuna preparazione particolare. È sufficiente acquistare in farmacia, o parafarmacia, un apposito contenitore sterile per le urine.

Subito prima di raccogliere le urine è necessario lavarsi accuratamente le mani e l’area esterna dei genitali per evitare qualsiasi tipo di contaminazione batterica.

Le urine da raccogliere per effettuare l’esame sono le prime del mattino. Con le mani ben pulite, e facendo attenzione a non toccare l’interno e i bordi del contenitore sterile, si deve raccogliere solo il getto di urina intermedio, eliminando il primo e l’ultimo getto.
Non è necessario riempire il contenitore, in quanto per l’esame sono sufficienti piccole quantità.

Successivamente, il contenitore sterile deve essere chiuso con il coperchio in dotazione, etichettato con il proprio nome e cognome e portato al laboratorio di analisi nel più breve tempo possibile.

Nel caso di neonati o bambini molto piccoli, il pediatra potrebbe consigliare l’uso di un sacchetto sterile da applicare, facendolo aderire bene alla zona inguinale dopo averla accuratamente pulita. Appena il bambino ha urinato, e comunque non oltre 20 minuti dalla sua applicazione, si deve rimuovere il sacchetto utilizzando guanti sterili o mani ben pulite e chiuderlo accuratamente secondo le istruzioni riportate nella confezione.

Nei giorni del periodo mestruale o in corso di terapia antibiotica non è indicato effettuare la raccolta delle urine.

Nel laboratorio di analisi il campione di urina viene posto su terreni di coltura solidi (piastre) per 24-48 ore per osservare il numero e il tipo di microrganismi eventualmente cresciuti.

Risultati

Se il risultato dell’urinocoltura è definito positivo significa che si è sviluppato un numero di colonie di microrganismi (in genere batteri) maggiore di 100mila per millimetro di urina. In questo caso, è presente un’infezione urinaria che deve essere curata con antibiotici. Il laboratorio di analisi, se il risultato dell’urinocoltura è positivo, procede all’identificazione della o delle specie di microrganismi presenti e, se il medico lo ha richiesto, effettua l’antibiogramma, esame che testa diversi antibiotici sulle colonie di microrganismi cresciute allo scopo di trovare l’antibiotico più efficace.

Il medico, dopo aver valutato l’antibiogramma, prescriverà l’antibiotico più adatto che dovrà essere assunto nei modi e nei tempi da lui indicati.

Se il risultato dell’urinocoltura è definito negativo, significa che la crescita di microrganismi è assente o è inferiore a 100mila colonie per millimetro di urina. In questo caso non è presente alcuna infezione. Se nonostante un risultato negativo i disturbi dovessero continuare ad essere presenti, il medico potrebbe ritenere opportuno ripetere l’analisi.

In gravidanza, se il risultato dell’urinocoltura dovesse evidenziare la presenza di Streptococco di gruppo B, al momento del parto, è importante informare il proprio ginecologo o il medico curante per l’eventuale trattamento con antibiotico, anche in assenza di disturbi (sintomi), per prevenire una possibile infezione del nascituro.

Prossimo aggiornamento: 17 Dicembre 2023

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