Donare il sangue è rischioso?

La donazione del sangue è un atto sicuro, oltre a rappresentare un gesto di grande generosità, che solo raramente può causare eventi avversi di lieve entità.

Essendo un atto medico, la donazione non è esente da rischi, ma è bene ricordare che questi sono inversamente proporzionali alle condizioni di salute dei donatori.
In individui in buona salute l'occorrenza di un evento avverso è estremamente rara e, comunque, le reazioni che possono presentarsi sono di lieve entità: capogiri, formazione di ematomi nel punto di prelievo o infiammazione delle vene interessate dallo stesso.
Dopo una donazione è preferibile evitare di fare sforzi fisici intensi che, a causa della riduzione del volume ematico, potrebbero provocare mal di testa e capogiri.
Non possono donare il sangue coloro che pesano meno di 50 Kg, che hanno una pressione sistolica (massima) inferiore a 110 mm di mercurio o una concentrazione di emoglobina inferiore a 12,5 g/dL nelle donne e 13,5 g/dL negli uomini. Inoltre, i donatori devono condurre uno stile di vita sano. Al momento della donazione il sangue del donatore sarà sottoposto a dei test che scongiurino la presenze di patologie potenzialmente pericolose per il paziente ricevente (AIDS, epatite B, epatite C, sifilide).
I donatori di sangue in Italia sono circa un milione e mezzo e garantiscono circa 3 milioni di trasfusioni per circa 640mila pazienti all’anno (1).


1. Ministero della Salute. Donare il sangue