Introduzione

Vaccino antiepatite A

L'epatite A è causata da un virus a RNA appartenente alla famiglia dei picornavirus.

Si trasmette per via oro-fecale. In genere, bevendo acqua o mangiando cibi contaminati (ad esempio, verdura cruda, frutta non sbucciata, frutti di mare, cubetti di ghiaccio).

L'epatite A è ancora frequente soprattutto nei paesi con un basso livello igienico sanitario (paesi in cui l’epatite A è sempre presente sono l'Asia - Giappone escluso - l'Africa, l'America centrale e del sud, alcuni paesi dell'Europa dell'est, ecc.).

La scarsa igiene personale e il sovraffollamento agevolano la diffusione del virus.

In Italia e negli altri paesi industrializzati, la maggior parte dei casi di epatite A si manifesta in forma isolata anche se, in particolari condizioni, si possono registrare epidemie.

Nei bambini, di solito, la malattia non provoca disturbi; negli adulti, invece, causa colorazione giallastra della pelle e della parte bianca degli occhi (ittero), febbre moderata, mancanza di appetito (inappetenza), nausea, vomito, fatica, malessere, dolori articolari o muscolari, mal di testa (cefalea), fastidio nei confronti della luce (fotofobia), tosse e mal di gola (faringite).

L'epatite A, in genere, guarisce e non lascia conseguenze (decorso autolimitante e benigno) ma, a volte, si possono verificare forme gravi che durano di più ed altre fulminanti. Non sono descritte, invece, forme con un andamento progressivo nel tempo (croniche).

Il vaccino antiepatite A

Oltre all'osservanza delle comuni norme igieniche (lavare accuratamente le mani, evitare liquidi e cibo contaminati), il miglior modo per proteggersi dall'epatite A è il vaccino (leggi la Bufala). Costituito dal virus ucciso (inattivato) fissato (adsorbito) su idrossido d'alluminio, è somministrato con un'iniezione intramuscolare.

Poiché il virus è inattivato, non può né infettare né riprodursi (replicarsi) e, quindi, non è assolutamente in grado di causare la malattia ma è capace di indurre la risposta del sistema di difesa (sistema immunitario) dell'organismo.

Inoltre, in commercio esiste anche un vaccino combinato contro l'epatite A e l'epatite B, utilizzato per proteggere (immunizzare) contemporaneamente l'organismo da entrambi i virus (leggi la Bufala).

Efficacia del vaccino

La protezione dall'infezione compare 14-21 giorni dopo la prima dose di vaccino e dura per circa 12 mesi.

La somministrazione della seconda dose conferisce un'immunità di circa 25 anni negli adulti e 14-15 anni nei bambini (leggi la Bufala).

Quando vaccinarsi

Il vaccino è raccomandato, a partire dal 12° mese di età, nei bambini esposti al rischio di infettarsi con il virus dell'epatite A e prevede la somministrazione di due dosi, la seconda dopo 6-18 mesi dalla prima.

La vaccinazione contro l'epatite A è consigliata soprattutto:

  • alle persone che viaggiano o lavorano in paesi in cui la malattia è sempre presente (a elevata endemia). Va effettuata almeno 2-4 settimane prima del viaggio
  • ai membri di famiglie che intendano adottare un bambino proveniente da un paese in cui l'epatite A è diffusa
  • agli individui con malattie del fegato persistenti nel tempo (croniche)
  • agli omosessuali
  • ai tossicodipendenti

Quando rimandare la vaccinazione

Le persone con malattie lievi possono, in genere, essere vaccinate in sicurezza.

Coloro che hanno malattie moderate, o gravi, devono attendere la guarigione prima di sottoporsi alla vaccinazione.

Durante la gravidanza, poiché il virus contenuto nel vaccino è ucciso (inattivato), il rischio per la madre e per il bambino è considerato estremamente basso. In ogni caso, il medico curante valuterà se il rischio per la salute derivante dalla possibilità di ammalarsi di epatite A sia superiore al rischio, teorico, legato alla vaccinazione.

Uso del vaccino dopo l’esposizione all'epatite A

Per prevenire la comparsa dell'epatite A quando si è già venuti in contatto con persone malate, o con il virus attraverso alimenti contaminati, è possibile somministrare le immunoglobuline o il vaccino antiepatite A entro una settimana dal momento in cui è avvenuto il contatto. Tra le due possibilità, è preferibile il vaccino poiché conferisce una protezione di durata maggiore.

Effetti indesiderati (effetti collaterali) del vaccino

Un vaccino, al pari di qualsiasi altro farmaco, potrebbe causare degli effetti indesiderati. Il vaccino anti-epatite A è molto sicuro e qualora dopo il suo impiego dovessero manifestarsi delle reazioni, in genere sono di lieve entità e durano 24-48 ore:

  • dolore nella sede della puntura
  • mal di testa
  • mancanza di appetito (inappetenza), principalmente nei bambini
  • debolezza

In rari casi, possono verificarsi gravi reazioni allergiche; per questo motivo, dopo la somministrazione di ogni vaccino si consiglia di rimanere per mezz'ora circa presso il centro vaccinale.

Chi non deve vaccinarsi

  • persone che hanno avuto una reazione allergica grave (anafilassi) ad una dose precedente di vaccino
  • individui che hanno un'allergia ad un componente del vaccino

È importante informare sempre il medico di eventuali allergie, specialmente se gravi.

Dove trovare il vaccino

Il vaccino è disponibile presso i centri vaccinali o presso le farmacie.

Link approfondimento

World Health Organization (WHO). International travel and health. Hepatitis A (Inglese)

Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Hepatitis A Questions and Answers for Health Professionals. (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 28 Febbraio 2022

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