Introduzione

Vaccino anti-pneumococco

Il vaccino anti-pneumococco conferisce protezione dalle infezioni causate dal batterio Streptococcus pneumoniae (pneumococco), soprattutto dalle forme invasive, potenzialmente mortali, quali la sepsi (il batterio passa nel sangue), e la meningite (il batterio arriva alle meningi). Altre infezioni causate dallo pneumococco che possono essere prevenute dal vaccino sono l’otite media acuta e la polmonite.

Benché tutte le persone siano suscettibili all’infezione da pneumococco, in alcune la vaccinazione è fortemente raccomandata perché sono a maggior rischio di sviluppare infezioni gravi e con complicazioni. Queste categorie sono rappresentate dai bambini, dagli adulti oltre i 65 anni di età e dalle persone con malattie debilitanti, come quelle cardiovascolari, respiratorie, metaboliche o con sistema immunitario indebolito o compromesso. Inoltre, esistono casi ad alto rischio di sviluppare una infezione invasiva da pneumococco che potrebbe portare rapidamente a morte, come le persone con milza non funzionante o mancante in seguito a incidenti o interventi chirurgici o terapie farmacologiche (asplenia anatomica o funzionale), individui con fistola liquorale (passaggio di liquor dallo spazio meningeo all’esterno), o portatori di impianto cocleare (protesi inserita nella parte interna dell’orecchio per ripristinare l’udito).

Attualmente esistono due tipi di vaccino anti-pneumococco che promuovono la produzione di anticorpi in grado di debellare il batterio e impedire l’insorgenza di una infezione. Entrambi i tipi di vaccino contengono i polisaccaridi (zuccheri complessi) che formano il rivestimento esterno del batterio (capsula) che è il principale responsabile della capacità di dare malattie gravi. Sono stati descritti più di 90 tipi di capsula, chiamati sierotipi, ma solo un numero limitato di questi è responsabile della maggior parte delle infezioni. I vaccini ad oggi disponibili contengono i polisaccaridi di alcuni dei sierotipi di pneumococco maggiormente diffusi e causa di infezioni invasive: il vaccino coniugato 13-valente ( PCV13), che contiene 13 tipi di polisaccaride, ed il vaccino polisaccaridico 23-valente (PPV23) che contiene 23 tipi di polisaccaride.

Il vaccino coniugato è indicato per la vaccinazione dei bambini al di sotto dei due anni di età. I bambini piccoli, infatti, hanno un sistema immunitario incapace di sviluppare una risposta efficace e duratura contro i polisaccaridi dei batteri; il loro sistema è però capace di rispondere verso altri costituenti batterici come, ad esempio, le proteine. Pertanto, nel vaccino coniugato PCV13 i polisaccaridi dello pneumococco sono legati (coniugati) ad una proteina batterica (per esempio la tossina difterica modificata) in modo da essere riconosciuti dal sistema immunitario e stimolare la produzione di anticorpi.

Il primo vaccino coniugato è stato immesso in commercio nei primi anni 2000, e proteggeva contro 7 tipi di pneumococco; successivamente è stato sostituito da vaccini contenenti un numero di sierotipi maggiore come il PCV10 ed oggi il PCV13, il vaccino attualmente in uso. I vaccini coniugati si sono dimostrati efficaci nel ridurre le malattie invasive, e anche le otiti e le polmoniti pneumococciche dovute ai sierotipi contenuti nei vaccini, non soltanto nei bambini ma, per effetto della cosiddetta immunità di gregge o di popolazione, anche nella popolazione adulta e anziana.

Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 raccomanda la somministrazione di vaccino anti-pneumococcico coniugato (PCV) a tutti i nuovi nati in tre dosi, al compimento del 2°, 4° e 10° mese di vita. I bambini che iniziano la vaccinazione anti-pneumococco dal secondo anno di vita e gli adulti devono ricevere due dosi con intervallo di almeno 2 mesi (una prima dose di vaccino coniugato seguita ad almeno 8 settimane di distanza da una dose di vaccino polisaccaridico); per gli adulti oltre i 65 è indicata una sola dose all’anno, in funzione del tipo di vaccino utilizzato. Il vaccino polisaccaridico PPV23 viene somministrato alle persone adulte e ai bambini dopo i due anni di età in singola dose. La rivaccinazione è raccomandata negli individui a elevato rischio di grave infezione pneumococcica ai quali sia stato somministrato il vaccino da più di 5 anni. A partire dal 2017 anche il PCV13 è stato introdotto per l’immunizzazione contro le infezioni pneumococciche nell’adulto. Nelle persone di età superiore a 65 anni si raccomanda la somministrazione di vaccino coniugato PCV13, seguita da una dose di PPV23. La vaccinazione anti-pneumococco può essere somministrata nell’adulto in qualsiasi stagione dell’anno, anche se solitamente è associata alla vaccinazione anti-influenzale che si effettua all’inizio della stagione invernale, periodo in cui si registrano il maggior numero di casi di infezioni pneumococciche.

Attualmente sono in corso di sviluppo nuovi vaccini coniugati contenenti un numero maggiore di tipi capsulari (15 e 20 tipi), in modo da ampliare la protezione della popolazione pediatrica nei confronti delle malattie da pneumococco.

Bibliografia

Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Pneumococco: il vaccino

NHS. Pneumococcal vaccine (Inglese)

Prossimo aggiornamento: 10 Ottobre 2025

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