Introduzione

Pitiriasi versicolor

La pitiriasi versicolor, detta anche tinea versicolor, è una malattia superficiale e benigna della pelle dovuta all'infezione da parte di un fungo, il Pityrosporum orbicolare o Malassezia furfur. Pur vivendo normalmente sulla cute senza dare disturbi, in alcune circostanze il fungo può diventare aggressivo (patogeno) e causare la malattia.

La crescita del fungo interferisce con la normale pigmentazione (colorito) della pelle, causando piccole macchie, generalmente sulla parte superiore del corpo, che possono essere più chiare o più scure rispetto alla pelle circostante.

La pitiriasi versicolor viene impropriamente chiamata fungo di mare poiché le chiazze ipocromiche (decolorate) si manifestano generalmente dopo l'estate. In realtà, il mare non favorisce l'infezione ma semplicemente le lesioni (alterazioni della pelle) diventano più evidenti quando si comincia a perdere l'abbronzatura.

La malattia può manifestarsi in tutte le fasce di età ma è più frequente tra gli adolescenti e i giovani adulti. Non è contagiosa (trasmissibile) e ha un andamento cronico con tendenza a ripresentarsi nel tempo (recidivare).

Il trattamento prevede la pulizia quotidiana con saponi/detergenti a pH acido e l'applicazione di pomate/lozioni antimicotiche (contro i funghi).

È impossibile prevenire la pitiriasi versicolor, tuttavia alcuni accorgimenti volti a ridurre il sudore possono aiutare a prevenirne la ricomparsa nel tempo.

Sintomi

I principali disturbi (sintomi) causati dalla pitiriasi versicolor includono:

  • comparsa di macchie sulla cute, prevalentemente su schiena, petto, collo e parte superiore delle braccia, che possono apparire più chiare o più scure rispetto alla pelle circostante
  • lieve prurito
  • desquamazione tipo forfora

La manifestazione della malattia comunque varia in funzione dell'età e del tipo di pelle.

Nel neonato e nel lattante le macchie sono più chiare rispetto al colorito normale della pelle (ipocromiche), si localizzano prevalentemente sul viso e sono rotondeggianti, lisce o ricoperte da squame sottili come la forfora.

Nell'adolescente/adulto, invece, le macchie sono rotondeggianti, di pochi millimetri di diametro e di colorito variabile (rosacee, brunastre o decolorate, da qui la definizione “versicolor”) e sono diffuse sul tronco e a volte alla radice degli arti superiori. Le chiazze, se vengono grattate, possono presentare una leggera desquamazione simile alla forfora.

A parte le macchie e a volte un leggero prurito, la pitiriasi versicolor non dà dolore né è contagiosa (trasmissibile) dal momento che oltre il 90% delle persone già ospita sulla cute la Malassezia furfur. Presenta però un andamento cronico-recidivante, per cui può ripresentarsi più volte e avere un impatto sulla qualità della vita.

Va consultato il medico di base e/o un dermatologo sia per escludere altre malattie caratterizzate da modificazioni del colore della pelle (discromia cutanea), sia se le macchie non migliorano, se ricoprono aree del corpo molto ampie o se compare una nuova infezione.

Cause

La pitiriasi versicolor è causata da un fungo, il Pityrosporum orbicolare o Malassezia furfur, che vive normalmente sulla pelle sana (è un cosiddetto commensale saprofita). Solo occasionalmente, in presenza di fattori scatenanti, si moltiplica rapidamente, diventa aggressivo e causa la malattia (patogeno).

I fattori che ne promuovono la crescita sono:

  • clima caldo e umido
  • frequentazione di ambienti umidi come le piscine
  • sudorazione eccessiva
  • pelle grassa
  • cambiamenti ormonali
  • sistema immunitario indebolito
  • malnutrizione

L'infezione induce la decolorazione della pelle attraverso la produzione di acido azelaico da parte del fungo. Oltre all'azione decolorante, questo composto è dotato di proprietà antibatteriche e antiinfiammatorie e per questo viene usato per il trattamento dell'acne.

La malattia si manifesta con la stessa frequenza in entrambi i sessi e può comparire in tutte le fasce di età sebbene sia più frequente tra gli adolescenti e i giovani adulti.

Diagnosi

La diagnosi della pitiriasi versicolor è essenzialmente clinica. Il medico può confermarne la presenza semplicemente osservando le alterazioni della pelle (lesioni). Tuttavia, poiché può essere confusa con altre malattie caratterizzate da desquamazione e modificazioni del colore della pelle (discromia), nei casi dubbi si può ricorrere all'osservazione con la lampada di Wood. È un esame non invasivo, basato sull'utilizzo di una sorgente di luce ultravioletta, usato in dermatologia per evidenziare alcune caratteristiche della pelle che non sarebbero evidenti ad occhio nudo o con la normale lente di ingrandimento. In base al tipo di fluorescenza che si sviluppa sulle macchie è possibile risalire al tipo di malattia che le ha provocate (vitiligine, infezione da altri funghi o altre condizioni). Le macchie tipiche della pitiriasi versicolor si distinguono per l'emissione di fluorescenza giallo-verde.

Per una conferma il medico potrebbe richiedere l'esame microscopico. Consiste nella raccolta del materiale di desquamazione proveniente dalle lesioni mediante un nastro adesivo trasparente (il cosiddetto “scotch test”). Il nastro poi viene fatto aderire a un vetrino per l'analisi al microscopio. In questo modo è possibile individuare direttamente i filamenti o le spore della Malassezia furfur.

Terapia

Il trattamento prevede la pulizia quotidiana con saponi/detergenti a pH acido e l'uso di farmaci antimicotici (contro i funghi), prescritti dal medico di base o dal dermatologo, da applicare sulla pelle. Gli antimicotici possono avere varie formulazioni (creme, spray o lozioni).

Quando le macchie sono presenti sul viso, sul collo o sulla parte superiore del dorso è necessario usare anche uno shampoo antimicotico. La terapia antimicotica per bocca (sotto forma di compresse), invece, è indicata solo in casi eccezionali, quando la manifestazione della pitiriasi versicolor è molto estesa o quando è richiesta una rapida guarigione (ad esempio, in vista di un intervento chirurgico sulla pelle in corrispondenza delle macchie).

Il costante impiego di terapie orali (per bocca) è sconsigliato perché gli antimicotici possono essere tossici e, comunque, non sono in grado di proteggere da eventuali, nuove infezioni.

La pulizia quotidiana con detergenti a pH acido e le lozioni antimicotiche pur essendo efficaci nel bloccare l'infezione non garantiscono una guarigione definitiva e, spesso, la colorazione irregolare della pelle può rimanere per settimane o mesi anche dopo un trattamento efficace. Ciò avviene perché il trattamento non è in grado di stimolare la produzione della melanina, pigmento che dà colore alla pelle, che è stata temporaneamente bloccata dal fungo.

Prevenzione

È impossibile prevenire la pitiriasi versicolor. Tuttavia, l'utilizzo di saponi/detergenti a pH acido e di indumenti di cotone per ridurre il sudore durante la stagione calda può aiutare a prevenire la ricomparsa dell'infezione nei soggetti a rischio.

Prossimo aggiornamento: 24 Dicembre 2023

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