Per far socializzare i bambini bastano nonni e genitori? L'asilo è quindi inutile?

Diversi studi scientifici hanno evidenziato che i bambini che hanno frequentato asili nido e scuole dell’infanzia si dimostrano più̀ estroversi, meno timidi e più predisposti nell’instaurare rapporti con i compagni e con gli insegnanti. Questo processo di socializzazione “cresce” a contatto con gli altri bambini.

Per i bambini di età inferiore ai 3 anni, che trascorrono molte ore al nido (1), ci può essere un aumento dello stress che si verifica nel momento in cui il distacco dalla figura parentale non avviene in modo graduale (2). È per questo che l'inserimento progressivo e con una frequenza iniziale di solo poche ore, in compagnia della madre, è particolarmente indicato (3).
I primi veri e propri rapporti sociali con i compagni si sviluppano dopo il primo anno di vita ed intorno ai 2 anni l'atteggiamento del bambino cambia diventando cooperativo e aumentando gli scambi interpersonali anche con figure diverse da quelle genitoriali. Durante gli anni della scuola dell’infanzia si sviluppa maggiormente il processo di socializzazione: il bambino inizia a confrontarsi, comunicare, vivere il gruppo, capire le dinamiche sociali e regolare il proprio comportamento riguardo alle regole sociali. Alla scuola dell’infanzia le sezioni eterogenee, formate da bambini di diverse età, stimolano atteggiamenti protettivi e altruistici nei bambini più grandi e apprendimento, per imitazione, di comportamenti sociali più maturi e funzionali nei piccoli. Il bambino, per acquisire consapevolezza delle proprie forze e dei propri limiti, ha bisogno di confrontarsi e di interagire con altri che siano simili a lui e di confrontarsi con la diversità. Solo così imparerà a tenere a freno le proprie pretese e la voglia di stare al centro dell'attenzione, raggiungendo un assetto emotivo completo ed equilibrato.

1. Love, J. M., Harrison, L., Sagi-Schwartz, A., Van I Jzendoorn, M. H., Ross, C., Ungerer, J. A., Raikes, H., Brady-Smith, C., Boller, K., Brooks-Gunn, J., Constantine, J., Kisker, E. E., Paulsell, D. and Chazan-Cohen, R. Child Care Quality Matters: How Conclusions May Vary With Context. Child Development. 2003; 74: 1.021-1.033
2. Ahnert, L., Pinquart, M. and Lamb, M. E. Security of Children’s Relationships With Non parental Care Providers: A Meta-Analysis. Child Development. 2006; 77: 664-679
3. Watamura SE, Phillips DA, Morrissey TW, McCartney K, Bub K. Double jeopardy: poorer social-emotional outcomes for children in the NICHD SECCYD experiencing home and child-care environments that confer risk.Child Development. 2011; 82(1): 48-65