È vietato assumere farmaci durante la gravidanza e l'allattamento?

I farmaci (ma non tutti!) possono avere effetti dannosi in gravidanza e durante l’allattamento. È per questo che, soprattutto in queste “situazioni”, devono essere assunti solo quando necessario e sotto prescrizione e controllo medico.

Una delle maggiori preoccupazioni delle mamme è che i farmaci assunti in gravidanza e durante l’allattamento possano essere pericolosi per il proprio bambino. Circa l’80% delle donne in gravidanza assume almeno un farmaco. I farmaci possono avere effetti dannosi sul feto in qualsiasi periodo della gestazione, ma solo il 2% degli effetti teratogeni è dovuto ai farmaci in gravidanza. Anche il loro passaggio nel latte materno può essere pericoloso per il lattante. L’atteggiamento ansioso delle mamme, tale da sospendere terapie croniche o l’allattamento al seno, viene incentivato dai foglietti illustrativi che spesso contengono la frase "controindicato in gravidanza ed in allattamento". Ecco perché prima del concepimento, in gravidanza e in corso di allattamento al seno si devono utilizzare farmaci solo se necessari e se consigliati dal medico. Prima e dopo il concepimento la donna deve assolutamente indicare al proprio medico curante le medicine che usa per farsi consigliare se e come continuare ad assumerle. I farmaci vanno evitati solo se vi sono motivi fondati che ne sconsiglino l’utilizzo e la sospensione dell’allattamento deve avvenire soltanto se c’è un fondato rischio di salute per il bambino, tenuto conto del bilancio tra questi rischi e i benefici che l’allattamento reca.
In gravidanza e durante l’allattamento, quindi, i farmaci devono essere assunti quando necessario e sotto prescrizione medica, al fine di tutelare la salute di mamma e bambino.

Sistema nazionale per le linee guida (SNLG). Gravidanza fisiologica 
Ministero della Salute. Farmaci nella donna che allatta al seno: un approccio senza pregiudizi