È vero che con le nuove tecnologie si può evitare di sacrificare gli animali?

Molti sono convinti che i “metodi alternativi” siano la soluzione per evitare totalmente l’impiego di animali per la sperimentazione farmaceutica e biomedica. Attualmente, i metodi alternativi o “complementari” disponibili, come le simulazioni al computer, i modelli di organi artificiali o gli studi su cellule in vitro (cioè "in provetta"), non sono in grado di riprodurre sempre adeguatamente le numerosissime interazioni tra cellule, organi e sistemi che avvengono negli organismi complessi.

I “metodi alternativi”  possono essere intesi sia come una completa sostituzione del modello animale con un modello non senziente, ma possono anche essere intesi come un uso del modello animale che tenga conto del Principio delle “3R“ (Replacement, Reduction and Refinement - Sostituzione, Riduzione e Perfezionamento). La Direttiva europea 2010/63 a protezione degli animali utilizzati nella sperimentazione animale, implementata in Italia dal Decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 26, stabilisce che è sempre necessario chiedere un'autorizzazione all'uso degli animali utilizzati a fini sperimentali e promuove lo sviluppo e l'applicazione di metodi alternativi in accordo con il principio delle "3R" (1).

1. Ministero della Salute. Protezione animali utilizzati a fini scientifici