Mangiare cibi senza glutine è più salutare?

In assenza di patologie che giustifichino l'eliminazione dalla dieta di cibi contenenti glutine, è consigliabile consumare tali cibi per non privarsi dei nutrienti in essi contenuti.

Negli Stati Uniti si sta diffondendo la moda della dieta senza glutine, anche tra coloro che non soffrono di celiachia; secondo i suoi sostenitori questo tipo di dieta sarebbe più salutare e aiuterebbe a perdere peso e a migliorare lo stato di salute. In realtà non è così. Vediamo perché.

La celiachia è una enteropatia su base auto-infiammatoria permanente, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti e caratterizzata dalla distruzione dei villi intestinali, con conseguente malassorbimento intestinale: l'intestino non è più in grado di assorbire minerali, soprattutto il ferro, grassi e vitamine (1). Per un celiaco, una dieta priva di glutine, è fondamentale per evitare di sviluppare gravi carenze nutrizionali, eliminare i sintomi e prevenire le rare, ma gravi complicanze della celiachia. Al contrario, in assenza di una diagnosi di celiachia fatta da un medico con gli opportuni accertamenti clinici e diagnostici, privarsi di cibi contenenti glutine non è consigliato (2).  Innanzitutto perché rimuovere i cereali contenenti glutine, come frumento, orzo e farro dalla propria dieta significa privarsi non solo delle principali fonti di carboidrati complessi, ma anche dei minerali, delle vitamine, delle proteine e soprattutto delle fibre alimentari in essi contenuti (3).

In secondo luogo, utilizzare prodotti senza glutine (gluten-free) per chi non è celiaco, non comporta nessun vantaggio per lo stato di salute e, inoltre, gli inevitabili squilibri nutrizionali, che una dieta di eliminazione comporta, potrebbero determinare anche l’aumento di peso corporeo.

L'eliminazione dei cereali contenenti glutine e l'utilizzo dei prodotti gluten-free, quindi, dovrebbero essere rigorosamente ristretti a tutte le persone con diagnosi di celiachia certa ed effettuata da un medico; in questo caso la dieta diventa una vera e propria cura ed evita l'insorgenza di manifestazioni anche gravi.
Per tutti gli altri, la privazione del glutine non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente. 

1. Lebwohl B, Sanders DS, Green PHR. Coeliac disease [Sintesi]. Lancet. 2018; 391(10115): 70-81
2. Ministero della Salute. Celiachia
3. Fondazione Umberto Veronesi. Magazine. Alimentazione e Celiachia